Complimenti alla Provincia di Parma per l’efficace comunicazione ai cittadini sul Coronavirus: si deve andare avanti, ma in sicurezza

Credo meriti di essere sottolineata e apprezzata come un ottimo esempio di comunicazione, e di “servizio pubblico”, la foto diffusa ieri dalla Provincia di Parma che ritraeva il Consiglio a distanza di sicurezza, nel rispetto delle disposizioni normative di contrasto alla diffusione del Coronavirus.

Simpatico, non so dire se voluto, il gioco di geometrie della posizione degli amministratori e delle linee del pavimento.

Il messaggio è chiarissimo: continuiamo a lavorare, Parma va avanti, ma rispettando le regole per rallentare il contagio, consentire al nostro Servizio Sanitario di rispondere alle esigenze di cura, non trasformare un’epidemia in una pandemia.

Approfitto di questa occasione, per dare anch’io il mio contributo alla corretta informazione su quale debba essere la giusta distanza di sicurezza per non contagiare ed essere contagiati dal Coronavirus.

Tale distanza è legata al termine «droplet», cioé le gocciolone di saliva che vengono disperse nell’aria da chi starnutisce, tossisce e, in misura minore, da chi parla.

Dal punto di vista matematico la giusta misura di sicurezza da rispettare per evitare con certezza il contagio da Covid-19 è stata calcolata in 1,82 metri: in questo modo si sarà certi che nessuna di queste goccioline (piuttosto grosse, cadono per gravità) raggiungerà altre persone. Il calcolo è stato fatto in base a studi non specifici sul coronavirus, ma su altri virus che si trasmettono via «droplet» e ritenuti validi dalla comunità scientifica anche per questa nuova emergenza.

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha chiarito che il metro e mezzo è la distanza ritenuta corretta, i due metri sono la certezza, la scelta di legge del metro è una misura ragionevole in termini di fattibilità.

Ferma restando la raccomandazione per le persone anziane di rimanere a casa perchè estremamente vulnerabili al Coronavirus, tutti, senza eccezione alcuna, dobbiamo attenerci a queste limitazioni.

Pertanto, i baci e gli abbracci rimandiamoli a quando tutto sarà finito… tra l’altro qualche smanceria in meno quando ci si incontra per strada non penso sia da considerarsi in sé negativa, per non parlare della fastidiosissima abitudine di taluni di parlare a poche decine di centimetri dalla faccia dell’altro.

Quest’ultimo è un comportamento che per me è sempre stato insopportabile, a volte fin stomachevole, oggi è dissennato.

Andrea Marsiletti

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