La tutela del bene comune e la volontà di collaborazione sono al centro del dialogo aperto fra Comune di Parma e amministratori di condominio.
In applicazione delle leggi varate di recente e del nuovo regolamento di Polizia Urbana, gli amministratori di condominio sono infatti chiamati ad esercitare un ruolo importante nella quotidiana difficile battaglia di preservare la città dai guasti prodotti dal degrado e dai comportamenti incivili.
Ma, al di là di leggi e regolamenti è il buon senso che conta, e dal Comune arriva un appello alla collaborazione. Questo lo spirito dell’incontro che si è tenuto presso la sede della Polizia Municipale, dove il comandante Gaetano Noè e il capo di gabinetto del sindaco Francesco Cirillo hanno convocato i rappresentanti degli amministratori di condominio e della proprietà immobiliare.
Per i primi erano presenti Francesco Negri e Paola Baroni (ANACI), per i proprietari immobiliari Mario Del Chicca (Confedilizia) e Orlando Manghi (A.S.P.P.I.).
Tema dell’incontro era appunto il regolamento di Polizia Urbana con particolare riferimento agli articoli che coinvolgono al gestione delle parti comuni degli edifici.
Uno dei punti più rilevanti – non tanto per ragioni formali, ma per le implicazioni giuridiche e operative che esso comporta – è quello dell’obbligo, imposto dalla legge e fatto proprio dal regolamento comunale, di esporre in modo visibile sugli edifici, la targa con nominativo, recapito e domicilio dell’amministratore di condominio. La mancata applicazione della disposizione comporta sanzioni rilevanti dal punto di vista economico, ma soprattutto responsabilità civile per eventi in cui l’assenza del recapito può aver aggravato le problematiche che dovessero presentarsi.
A questo primo punto è legato anche un altro tema che interessa da vicino gli amministratori: l’esposizione dei rifiuti di competenza condominiale, quali ad esempio carta e bidoni della frazione umida.
Al centro del confronto, aperto e costruttivo, c’è stata però la tematica del decoro urbano, per il quale i privati sono chiamati ad una serie di incombenze in materia di rimedio ad atti di vandalismo, facciate deturpate da scritte e graffiti di varia natura, sicurezza degli edifici, manutenzione, pulizia delle parti prospicienti la pubblica via. In questi casi l’applicazione di sanzioni è anticipata dalla diffida, ma si è convenuto che il buon senso e la collaborazione siano fattori determinanti per ottenere risultati positivi.