Consiglio Unione Pedemontana: l’Unione “restituisce” 350mila euro ai Comuni

Aumento vertiginoso dei costi delle utenze, causa “caro energia”, e mancati trasferimenti statali. L’Unione Pedemontana Parmense ha deciso di aiutare i suoi cinque Comuni ad affrontare questo periodo difficile, restituendo loro 350 mila euro dall’avanzo d’amministrazione vincolato applicato, pari a circa 600mila euro. Avanzo che complessivamente, tra parte vincolata e non vincolata, ammonta a 2,9 milioni di euro.

Di fatto un “taglio” dei trasferimenti, approvato durante la seduta del Consiglio di giovedì 28 aprile con una variazione al Bilancio di previsione 2022, che discende dal Rendiconto al bilancio 2021, anch’esso approvato nella medesima seduta.

«Un rendiconto solido – ha affermato il presidente dell’Unione Pedemontana con delega al Bilancio Daniele Friggeri –, in cui è stata fatta un’analisi dettagliata del passato, ad esempio sul fondo crediti di dubbia esigibilità, sui proventi dalle sanzioni per le violazioni del Codice della strada. Si è quindi cercato di destinare il più possibile una parte dell’avanzo non vincolato che consentisse, in una condizione di straordinaria difficoltà per i Comuni, di poter dare loro un po’ di ossigeno – ha precisato Friggeri –. I 350mila euro consentono di abbattere notevolmente i trasferimenti che riguardano la parte corrente, quella più in sofferenza. Il Rendiconto mette inoltre in evidenza quelli che sono i contributi, pari a 179.000 euro circa, per progettualità che riguardano la sicurezza, la mobilità sostenibile e il welfare, con ulteriori risorse destinate  ad Azienda Pedemontana sociale per l’assistenza scolastica ai ragazzi con disabilità,  che anche in questo caso andranno a ridurre i trasferimenti dai Comuni».

Nella variazione al bilancio l’ente si è tuttavia cautelato, trattenendo 200 mila euro dall’avanzo non vincolato per poter dare un ulteriore sostegno ai Comuni e all’Unione stessa, mettendola al riapro dagli eventuali scompensi sulle previsioni di entrata dalle sanzioni al Codice della Strada o dall’imposta di soggiorno. Il rendiconto e la variazione al bilancio sono stati approvati dai consiglieri di maggioranza del gruppo “Pedemontana Socialista e Democratica”, mentre la minoranza di “Cambiamo la Pedemontana” si è astenuta. 

Noemi Manzani entra in Consiglio

Da oggi anche il gruppo di opposizione del Comune di Montechiarugolo ha il suo rappresentante nel Consiglio dell’Unione Pedemontana Parmense. Si tratta di Noemi Manzani, che ha fatto il suo ingresso ufficiale durante l’ultima seduta di giovedì 28 aprile. La neoconsigliera, che nel suo Comune siede tra i banchi della minoranza di “Coinvolgere Montechiarugolo”, nel parlamentino dell’Unione ha scelto di collocarsi tra le fila del gruppo di minoranza “Cambiamo la Pedemontana”

A darle il benvenuto a nome di tutto il parlamentino pedemontano è intervenuto il presidente Giuseppe Meraviglia. «Come gruppo, abbiamo ritenuto che i tempi fossero maturi per portare il nostro apporto in Consiglio – ha affermato Manzani –. La mia nomina rappresenta la volontà di contribuire all’importante lavoro che un territorio così vasto richiede. La posizione di “Cambiamo Montechiarugolo” nei confronti dell’Unione, tuttavia,  non è cambiata – ha aggiunto –. Le nostre convinzioni sono le stesse e presentano non poche riserve, a partire dalla sua architettura che sembra contraddire quella che è la morfologia del territorio, causando un deficit in alcuni servizi che hanno bisogno di una presenza costante senza essere dispersivi, come quello della Polizia locale».

La neoconsigliera ha infine rimarcato come tra gli obiettivi primari del gruppo ci sarà quello di avere in Consiglio un rappresentante in più in quota all’opposizione di Montechiarugolo.  

Sì alla “Carta europea per l’uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini”

Sì unanime, da parte del Consiglio dell’Unione alla “Carta europea per l’uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale”. Un documento che impegna chi la sottoscrive ad elaborare un “Piano d’azione per l’uguaglianza” in cui vengono fissate le priorità, le azioni e le risorse necessarie per promuovere concretamente una vera uguaglianza tra i generi. Un diritto fondamentale che non deve essere solo riconosciuto per legge, ma deve essere effettivamente esercitato in tutti gli aspetti della vita in comunità: politico, economico, sociale e culturale.

«In questo periodo ci sono stati alcuni fatti che hanno portato la Commissione europea a implementare e aggiornare la carta che era stata stesa 15 anni fa – ha spiegato l’assessore alle Politiche europee Maristella Galli –. Il mondo è cambiato con l’agenda della sostenibilità, l’ascesa di internet, il movimento “Me too” contro le molestie e gli abusi sessuali, la pandemia da covid che ha portato un onere sporzionato privato e professionale sulle donne, nonché all’aumento della violenza domestica. C’è poi la questione della differenza di salario tra uomini e donne. Aderendo a queta Carta, avremo due anni per preparare un piano d’azione. Piano che dovrà essere immaginato e progettato insieme, da una commissione paritaria. È importante riflettere su questi cambiamenti e vedere cosa si può fare a livello di Unione, sia come riflessione, sia per favorire scambi e conoscenze di ciò che è stato fatto in altri Stati e che può essere di stimolo anche per noi, per proposte e progetti».

Ufficio Europa Intercomunale: l’Unione c’è

Il Consiglio dell’Unione ha approvato, ancora una volta all’unanimità, anche l’adesione all’Ufficio Europa Intercomunale, nato per supportare i Comuni parmensi nell’accesso ai fondi europei. Un Ufficio, di cui è capofila la Provincia di Parma, che per l’assessore alle Politiche europee della Pedemontana Maristella Galli risponde ad una necessità molto sentita dal territorio. «Si tratta di una “cabina di regia” per fornire informazioni e assistenza tecnica nelle fasi di gestione, rendicontazione e monitoraggio  dei progetti – ha sottolineato Galli –. Un punto di riferimento per una pianificazione strategica che non comporta oneri particolari per gli enti aderenti. L’Ufficio sarà infatti finanziato con il budget previsto all’interno di ogni progetto per i costi del personale. È importante  approvare questo schema di convenzione – ha concluso la delegata alle Politiche europee –, perché rappresenta un aiuto per realizzare progetti e intercettare finanziamenti».

Un appello prontamente raccolto da tutto il Consiglio dell’Unione con un “sì” bipartisan. 

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