“Basta parlare di tragiche fatalità. Le morti sul lavoro nel nostro Paese sono una strage che ha ragioni e responsabilità ben precise, di cui la politica è chiamata a farsi carico, affinché una cultura della sicurezza divenga azione concreta e non un mero slogan”.
A parlare è Laura Bertolini, segretaria generale FILLEA CGIL Parma, che aggiunge: “La deregolamentazione nella catena degli appalti, i mancati interventi sugli appalti privati, l’irregolarità e la vera e propria illegalità contrattuale, il disinvestimento sugli ispettorati del lavoro e sui servizi di prevenzione delle Asl e Inail sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che non può più essere tollerato”.
Per queste ragioni ieri pomeriggio anche a Parma i sindacati degli edili e dei metalmeccanici di CGIL e UIL, FILLEA, FENEAL, FIOM e UILM, hanno scioperato e si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura di Parma, affiancati dalla solidarietà di tutte le altre categorie di lavoratrici e lavoratori, “per chiedere che il lavoro e la sicurezza tornino al centro dell’attenzione politica per mettere in atto soluzioni concrete, a partire dai luoghi a maggior rischio come i cantieri”.
† Qualche giorno fa mi è apparso un angelo. Si chiama Giulia (di Andrea Marsiletti)
“Una delegazione composta dalle segreterie provinciali di CGIL e UIL, FILLEA, FENEAL, FIOM e UILM – ha spiegato Bertolini – è stata ricevuta dal Capo Gabinetto del Prefetto dott.sa Canfora, al fine di rappresentare le proprie rivendicazioni in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro alle Istituzioni e porre l’attenzione sulla situazione del settore nella nostra provincia. Infatti anche nel nostro territorio si incontrano nei cantieri edili, situazioni di irregolarità di ogni genere, errate applicazioni contrattuali, lunghissime catene di appalti e subappalti ove si perdono le tracce delle reali responsabilità, nonché della fotografia esatta di chi lavora in quel momento in quel luogo”.
“Si è quindi ribadita – conclude la segretaria provinciale FILLEA – la necessità di regolamentare in modo stringente il sistema dell’appalto, introducendo la cosiddetta “patente a punti” per eliminare dal settore le aziende non virtuose. Si è proposto di riprendere i tavoli previsti dai protocolli su legalità e sicurezza del settore con il coinvolgimento delle parti sociali, degli enti ispettivi, del Comitato Paritetico Territoriale e degli RLST al fine di ricreare uno stretta collaborazione tra i vari soggetti coinvolti per garantire la tutela dei lavoratori ma anche quei soggetti che operano regolarmente nel settore”.