“Controllo di gestione”: nuova funzione strategica associata per l’Unione Pedemontana Parmense

L’Unione Pedemontana Parmense cresce. Il Consiglio dell’ente, riunito nel tardo pomeriggio di lunedì 8 maggio in Corte Agresti a Traversetolo, ha infatti approvato il conferimento all’ente sovracomunale del “Controllo di gestione”, funzione strategica che permetterà la verifica in tempo reale della qualità ed economicità dei servizi erogati dall’Unione e dai suoi cinque Comuni.

«Si tratta di un risultato rilevante che arriva al termine di un lungo percorso, durante il quale è stato fatto un lavoro importante – sottolinea il sindaco di Montechiarugolo e assessore al Bilancio dell’Unione Daniele Friggeri –. Ringrazio il direttore operativo, Paola Fabiani, la responsabile dei Servizi finanziari, Elena Gatti, i segretari e funzionari comunali che vi hanno preso parte». Un percorso finanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Piano di Riordino Territoriale (PRT), accompagnato dalla società di consulenza Poleis, come ha ricordato Friggeri ringraziandola, che nella prima fase ha visto la creazione di un gruppo tecnico formato dai referenti dell’Unione e dei suoi cinque Comuni.

Il consiglio di Renato Curcio all’anti-Guerra, Priamo Bocchi (di Andrea Marsiletti)

«Con il conferimento di questa nuova funzione, peraltro finanziata con fondi regionali, potremo verificare l’efficienza e i costi dei servizi, intervenendo per apportare eventuali miglioramenti – osserva la presidente dell’Unione e sindaca di Collecchio Maristella Galli –. Il “Controllo di gestione” associato porterà a un maggior confronto e ad una maggiore collaborazione tra i nostri Comuni. Aspetti che sono perfettamente in linea con la mission dell’Unione: essere a fianco dei suoi enti per dare loro quelle opportunità e quegli strumenti che da soli faticherebbero a sviluppare, con costi sostenibili». 

Ma che cos’è e come funziona il “Controllo di Gestione”? Si tratta di uno strumento per verificare, nella massima trasparenza, che gli obiettivi indicati dall’Amministrazione in fase di programmazione vengano perseguiti e, in quale misura, conseguiti. Il “Controllo di Gestione” consente, infatti, di misurare in modo puntuale e con le stesse metodologie, come vengono gestiti ed erogati i servizi dai vari enti, ma anche di confrontarli tra loro per valorizzare le buone pratiche e arrivare ad un miglioramento delle performance. Si parte, quindi, dalla pianificazione politica per arrivare ad una fase di verifica dell’azione amministrativa, i cui risultati possono dare indicazioni preziose per riaggiornare, in caso di necessità,  la programmazione.

La normativa pone in capo al “Controllo di gestione”, obbligatorio per tutti gli enti, diverse attività, lasciando tuttavia agli enti la libertà di orientare l’azione di verifica su quei servizi, ad esempio Polizia locale o welfare, considerati prioritari dagli amministratori. La rilevazione puntuale dei livelli di spesa e di efficienza consente, inoltre, di poter intervenire in tempo reale. Spetterà quindi alle amministrazioni dell’Unione decidere quali servizi monitorare, raccogliere i dati su come lavorano e raffrontarli per costruire una reportistica che sia utile per prendere le decisioni necessarie per migliorarne l’attività. A questo proposito, la Giunta dell’Unione ha già approvato un progetto organizzativo e a breve verrà nominato un responsabile, dopodiché si avvierà la fase della raccolta dati con i Comuni.

La convenzione tra l’Unione e i suoi cinque Comuni per il conferimento del “Controllo di Gestione” è stata approvata dai sindaci, dai consiglieri di maggioranza e, in parte, dai rappresentanti della minoranza di “Cambiamo la Pedemontana”, lasciati liberi, come ha sottolineato la capogruppo Patrizia Caselli, di votare «secondo coscienza». Oltre alla Caselli, hanno così espresso il loro “no” Tommaso Vergiati, Noemi Manzani e Umberto Varoli.

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