Cosa resterà di questi anni civici…

SMA MODENA
lodi1

21/10/2011

Cantava Raf nel 1989 mentre scorrevano i titoli di coda degli eighties: “Cosa resterà di questi anni Ottanta, afferrati già scivolati via… chi la scatterà la fotografia…”.
L’arrivo in Comune del Commissario Anna Maria Cancellieri archivia l’amministrazione Vignali.
Cosa resterà di questi anni ruggenti di Vignali e di Ubaldi?
Provo a scattarla io la fotografia.
Sopravviverà il ricordo della città che voleva dimostrare di essere migliore delle altre, che pensava in grande, che voleva andare alla movida in metropolitana. Era la “Parma da bere” dove per 13 anni tutti sono andati d’amore e d’accordo, centrodestra, centrosinistra, imprenditori, clero, tenuti insieme dal mastice dell’abbondanza.
A testimonianza imperitura di questa grandeur si ergeranno le vele di plastica della Nuova Ghaia e la riedizione nostrana del Ponte Vecchio, ovvero l’insensato Ponte a Nord, che con il profilo futuristico per cento anni imbratterà la linea dell’orizzonte a memoria del tempo che fu.
Una città migliorata nella viabilità con il completamento e la rimozione dei semafori della tangenziale, con le rotonde, con i servizi comunali classificati dal Sole 24 Ore tra i migliori d’Italia e fornitori di un livello di welfare che presto sarà mitizzato e rimpianto.
Rimarranno l’occhio nero di Bonsu, i debiti, le urla degli indignados che rimbombano sotto i Portici del Grano, le pentole, le bare, le manette. Certo che se solo qualche anno è bastato per cancellare dalla memoria dei parmigiani le manette ai polsi di Tanzi e Tonna che sono stati protagonisti del più grande scandalo di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio mai perpetrato da una società privata e hanno bruciato i risparmi di tantissime famiglie, è possibile che i parmigiani possano dimenticare anche le foto di chi è finito in galera per delle rose, per un canile, una mensa o un ipad… il rischio per il centrosinistra è che queste immagini non permangano nella memoria degli elettori neppure per la durata degli otto mesi di commissariamento che ci separano dalle elezioni.
Gli addetti ai lavori ricorderanno “la grande stagione civica” che ha governato la città, la sua ascesa vanitosa, la sua parabola discendente degradata nel tatticismo delle matrioske, da Civiltà Parmigiana a Nuova Politica, Rosa Bianca, Italia Migliore, lista civica delle regionali, Per Parma con Ubaldi, Civiltà per Parma, Impegno per Parma, Parma Civica, Altra Politica… un centinaio di persone, sempre le stesse, che in pochi anni sono passate da una sigla all’altra cammuffandosi in base alle necessità di ciascuno. Un civismo che è arrivato a ridicolizzare se stesso inventandosi forme parossistiche quali DuePuntoZero, Parma Può, Parma Per, Parma People… tutta roba già spazzata via che per fortuna non ha lasciato ricordo di sé.
Quello che i parmigiani non potranno dimenticare sarà l’inceneritore di Parma, eredità dell’accordo civico-Pdl-Pd, che segnerà lo skyline cittadino per almeno 20 anni, quando già da tempo nessuno più utilizzerà questi impianti, e inquinerà la città a 4-5 km dal centro storico con le sue nanoparticelle che nel frattempo saranno scientificamente classificate come cancerogene anche dagli ultimi irriducibili giapponesi di Iren. Chi si beccherà un cancro questi anni non se li scorderà, almeno fino a che campa.
“Ma che cosa resterà, anni allegri e depressi di follia e lucidità sembran già degli anni Ottanta, per noi quasi ottanta anni fa…”.

Andrea Marsiletti