
Quello di mercoledì 12 marzo non è stato un concerto normale per Samuele Bersani: “Tornare a vivere a colori dopo mesi di buio pesto” scrive sulla sua pagina facebook. Ne parleremo durante l’articolo… Ora andiamo a raccontare questa magnifica serata.
Si presenta senza fronzoli, davanti ad un Regio gremito ed entusiasta, iniziando con la canzone che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, aprendo i concerti di Lucio Dalla: ovvero “Il mostro”, un capolavoro sul tema della diversità, dell’incomunicabilità e dell’emarginazione nel mondo contemporaneo. Temi che tornano in molte canzoni dell’artista romagnolo, ma decisamente bolognese d’adozione.
La cura maniacale dei testi – che ne fa un “artigiano della canzone” o, per usare le sue parole, un “pescatore di asterischi” – l’attenzione all’evoluzione melodica, la ricerca di eleganti armonie… Tutto questo fa di Samuele Bersani uno dei maestri della “nuova musica d’autore”, corrente risalente agli anni 90, insieme a Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e pochi altri. Una bella generazione che sentiva di avere cose nuove da dire dopo i giganti del cantautorato anni 70, come lui stesso ha ricordato.
La scaletta, una specie di greatest hits lungo la sua ormai trentennale carriera – e non poteva che essere così – ha però riservato alcune chicche, tra cui un omaggio decisamente riuscito al maestro dichiarato Lucio Dalla, una “Tu non mi basti mai” apprezzatissima dal pubblico, grazie all’arrangiamento orchestrale e ad un’esecuzione perfetta da parte di Samuele… Sembrava di sentire anche Paolo Conte tra le righe della melodia e nei respiri dell’orchestra.
Ogni canzone rivisitata da arrangiamenti orchestrali rispettosi dell’originale, ma decisamente non banali, ha regalato nuove prospettive. Ad esempio, sulla bellissima “En e Xanax”, complice un crescendo emozionante, parte l’ovazione del pubblico… “in due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore… e su di me puoi contare per una rivoluzione… tu hai l’anima che io vorrei avere” parole stupende che il pubblico canta all’unisono, senza bisogno d’orchestra, diretto dallo stesso cantautore. Momento epico!
D’altra parte sono tante le ovazioni che Bersani si prende con soddisfazione (capiremo poi pienamente il perché nel proseguio del concerto… e dell’articolo). Si prosegue con “Freak”, che prende a prestito il celebre “Bolero” di Ravel nella sua tessitura: “Scusate ma non ne potevo più di farla aderente all’originale” …e giù applausi divertiti e complici. D’altra parte “metti il bolero”… e niente concessioni ai Doors appunto!
Samuele si sbottona e, da affabulatore romagnolo qual è, racconta cose divertenti (sul suo soggiorno a Parma nel periodo di preparazione di “Cinema Samuele” – premiato al Tenco come miglior album nel 2021 – album prodotto dal musicista e produttore parmigiano Pietro Cantarelli, peraltro presente al concerto. Pensare che una canzone stupenda come “Harakiri” sia nata a Parma provoca una certa emozione, almeno nel sottoscritto, che per metà concerto ha battuto le dita sul tappetino rosso della balaustra, perfetto per non recare disturbo e dare soddisfazione alle dita percussive.
Poi Samuele racconta una cosa meno divertente, legata allo stop forzato del suo tour (la data di mercoledì 12 marzo inizialmente era prevista per metà dicembre): il suo racconto ascoltato con molta attenzione diventa un invito al prendersi cura di sé stessi dopo i 50 anni… “Fatevi un controllino” …come affrontare un argomento difficile con leggerezza: eccolo, anche questo fa parte di suo bagaglio di “Grandautore”.
Se vi siete persi il bellissimo concerto al Teatro Regio, accompagnato dall’Ensemble Symphony Orchestra (diretta dal Maestro Giacomo Loprieno) potrete parzialmente consolarvi con l’imminente uscita il 21 marzo dell’album live – “Samuele Bersani & Orchestra 2025” – anticipata dal cantautore originario di Cattolica proprio durante il concerto.
La scaletta che allego qui di seguito necessita di una revisione di chi era presente, dato che non l’ho segnata canzone per canzone… Facciamolo diventare un gioco: segnalatemi eventuali errori e li correggerò. Se non avrò segnalazioni vorrà dire che non ho fatto errori… Chissà che non mi scriva proprio Samuele, conoscendo la sua attenzione ai dettagli. Sarebbe l’occasione per ringraziarlo di cuore!
SCALETTA
1. Il mostro
2. Come due somari
3. Occhiali rotti
4. Spaccacuore
5. Lo scrutatore non votante
6. Barcarola albanese
7. Harakiri
8. Il tuo ricordo
9. En e Xanax
10. Cattiva
11. Coccodrilli
12. Freak
13. Le mie parole
14. Psyco
15. Tu non mi basti mai (Lucio Dalla)
16. Giudizi universali
17. Braccio di Ferro
Encore
18. Il pescatore di asterischi
19. Replay
20. Chicco e Spillo
Recensioni necessarie #6
Alberto Padovani