Dieci natività d’artista per aiutare bambini e mamme

SMA MODENA
lodi1

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07/12/2009
17.20

Si inaugurerà martedì, 8 dicembre, alle 18.15 in Piazza Garibaldi la prima Natività d’artista di “Nasce un Bambino. Il mondo apre gli occhi”, iniziativa promossa dal Comune di Parma per questo Natale. L’opera che verrà inaugurata dal sindaco Pietro Vignali, insieme a Don Alfredo Chierici, parroco della parrocchia di S. Pietro apostolo è “Il Bambino di perle”, di Valerio Saltarelli Savi ed è collocata nello spazio precedentemente occupato dall’albero di Natale, quest’anno allestito in Piazza Ghiaia.
Altre 9 opere, realizzate da altri giovani artisti contemporanei in altrettante piazze della città, saranno inaugurate nel prossimo fine settimana.
L’intento è quello di richiamare il valore fondamentale del Natale come Festa di nascita, di nuovo inizio, di evento che richiede attenzione e considerazione nel suo significato fondativo e di promessa per il futuro e insieme evocare un atteggiamento rivolto all’altro, alla cura e alla responsabilità sociale che superi le componenti puramente edonistiche delle festività.
Ma l’obiettivo ultimo è quello di contribuire e sostenere il lavoro delle associazioni che tutti i giorni operano in favore dei bambini in difficoltà e delle maternità disagiate.
Le Natività quindi verranno donate a dieci associazioni che lavorano per i bambini e per le mamme in difficoltà e che potranno raccogliere fondi attraverso:
• la vendita presso le capanne di piccoli Bambini Gesù riproducenti le statue esposte;
• la vendita all’asta dei dieci Bambini Gesù d’artista.
La Natività della Piazza è abbinata all’Ospedale dei Bambini. Per questo alla sua inaugurazione saranno presenti anche Nella Capretti, presidente dell’associazione Volontari Ospedale dei Bambini (VOB), Giancarco Izzi, direttore della Pediatria e Oncoematologia dell’Ospedale di Parma e Sergio Bernasconi, direttore della Clinica Pediatrica.
Le diverse associazioni saranno presenti nei punti di installazione della Natività, distribuendo il loro materiale informativo e vendendo direttamente le statuine del Bambino Gesù, donate loro dal Comune.
Il 22 dicembre verrà poi organizzata un’asta di tutte le natività d’artista e anche questo ricavato andrà alle associazioni che hanno partecipato all’iniziativa.

L’iniziativa
Promossa dal Comune di Parma, l’iniziativa è stata ideata e realizzata da Lara Ampollini per Lampi. Comunicazione illuminata. L’idea era quella di sottolineare il regalo di innocenza che ogni nascita fa al mondo: guardando un bambino che nasce, riusciamo a vedere il mondo con occhi nuovi. Da qui l’invito a guardare alla Nascita attraverso uno sguardo diverso, quello degli artisti, capace di superare le immagini a cui siamo ormai assuefatti e stimolare nuove domande di senso su questo Evento.
La selezione degli artisti è a cura della giovane critica parmigiana Chiara Canali, con la consulenza di Don Michele Dolz, docente di Storia dell’Arte Cristiana presso la Pontificia Università della Santa Croce, membro della Commissione Arte Sacra della diocesi di Milano e collaboratore di “Avvenire” su temi di arte cristiana.
“Le invenzioni di questi artisti- spiega don Dolz,- dimostrano desiderio di avvicinare il mistero dell’Incarnazione. La curatrice vede l’evento come un tentativo di messa in pratica di quanto poco fa augurava il Papa: aiutare gli artisti ad accostarsi di nuovo seriamente al sacro. Queste opere rappresentano un passo in quella direzione”.
La progettazione e la realizzazione delle capanne è a cura dell’architetto Francesco Rossi.
Gli artisti selezionati, tutti di livello nazionale, sono:
• Giovanni Gaggia
• Simona Bramati
• Desiderio
• Valerio Saltarelli Savi
• Francesco De Molfetta
• Alessandro Giordani
• Giacomo Cossio
• Matilde Domestico
• Leonardo Greco
• Daniele Giunta
“Un sentimento che l’arte dovrebbe suscitare,- scrive la curatrice Chiara Canali,- è il senso di stupore, stupore di fronte al miracolo del creato e della natura, stupore per il mistero della vita e della morte, stupore in prospettiva di una dimensione dell’assoluto e dell’altrove. Di questo stupore parlava anche Giovanni Paolo II nella sua Lettera agli artisti: “Di fronte alla sacralità della vita e dell’essere umano, di fronte alle meraviglie dell’universo, l’unico atteggiamento adeguato è quello dello stupore”.
Lo stesso stupore tenero, spontaneo, contemplativo, lo proviamo dinanzi all’immagine del Bambin Gesù per diverse ragioni interconnesse tra loro: perché in Gesù si dispiega il mistero di Dio incarnato; perché c’è sempre stupore ed estasi davanti al mistero della nascita; perché, come ancora scriveva Giovanni Paolo II, il Figlio di Dio non è venuto nella gloria e nella regalità, ma come bambino bisognoso e disagiato; perché la fragilità del neonato rimanda alla fragilità umana”.
Dell’opera di Piazza Garibaldi, “Il Bambino di perle”, la curatrice Chiara Canali scrive che “recupera l’iconografia della perla come metafora della lacrima, segno di passione e di purificazione, per ricreare un letto di perle su cui è adagiato la perla di Dio, il Gesù Bambino”.