Distretto del Po: le piogge salvano la stagione irrigua

di UG

Le ultime precipitazioni hanno dato una boccata d’ossigeno all’agricoltura parmense e, più in generale, a gran parte del distretto del fiume Po, consentendo di guardare con maggiore serenità alla conclusione della stagione irrigua. Tuttavia, la situazione non è uniforme: permangono criticità soprattutto nel Piemonte centro-occidentale e in alcune province dell’Emilia-Romagna occidentale.

Secondo quanto emerso dall’ultima riunione dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, le piogge delle scorse settimane – concentrate in gran parte sotto forma di temporali – hanno innalzato le portate del fiume Po, che a Pontelagoscuro (Ferrara) superano oggi i 450 metri cubi al secondo. Un dato che mette al riparo, almeno per ora, l’area deltizia e gran parte della pianura emiliana, compresa la provincia di Parma, dai rischi legati alla risalita del cuneo salino e dalle difficoltà di approvvigionamento idrico.

Per il Parmense, le recenti piogge hanno consentito di stabilizzare la disponibilità idrica, garantendo il completamento dei cicli colturali più delicati, soprattutto per pomodoro da industria, mais e foraggere. Le associazioni agricole locali tirano un sospiro di sollievo: senza questi fenomeni piovosi, gli agricoltori avrebbero rischiato forti cali di resa, con conseguenze pesanti anche per l’industria agroalimentare del territorio.

Nei prossimi giorni, le previsioni meteo indicano un ritorno dell’instabilità, con temporali sparsi che interesseranno soprattutto i territori in sinistra-Po. Sono attesi fenomeni più intensi sul Piemonte nord-orientale, in Lombardia e lungo i crinali appenninici emiliano-romagnoli. Se confermati, questi nuovi apporti potrebbero rafforzare ulteriormente le portate del fiume e migliorare la situazione idrica per le colture tardive.

La prossima seduta dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici è prevista per metà settembre. Nel frattempo, tutti i dati aggiornati sullo stato idrico del distretto del Po e dei suoi bacini possono essere consultati sul portale ufficiale dell’Autorità di bacino.


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