“Con il Genoa gara più complicata che con il Milan”

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29/10/2013
h.17.50

Nemmeno il tempo di potersi godere il successo sul Milan che già è il momento per il Parma di tornare in campo. Il turno infrasettimanale chiama i crociati alla sfida di Marassi contro un Genoa affamato di punti e di riscatto dopo il ko di Torino con la Juve. Nella conferenza pre gara il primo tema che viene sottoposto a mister Donadoni è quello di un possibile turn-over. “Valuteremo in queste ore le condizioni di recupero di chi ha giocato, ma comunque le alternative non mancano”.
Possibile un turno di riposo a Cassano? “Antonio con il Milan ha preso un bel cazzotto in testa, vedremo come sta, valuteremo insieme con lui. Se ha smaltito quello, io credo che l’entusiasmo e la voglia di esserci non gli manchino”. Felipe? “Anche lui è uscito acciaccato ma sta meglio. In ogni modo valutiamo tutti gli aspetti oggi”.
Dopo Catania, Firenze e Verona il Parma è impegnato ancora una volta in trasferta su un campo “caldo”, si temono condizionamenti arbitrali? “Credo che la designazione sia assolutamente all’altezza, non ho timori di questo tipo. Sappiamo che troveremo un ambiente difficile ma che deve altrettanto diventarlo per chi è chiamato a fare la partita in casa propria. Noi dobbiamo essere carichi, compatti, lasciarci alle spalle subito la vittoria sul Milan ed essere bravi a fare in modo che quella che può essere una situazione complicata per i nostri avversari possa tornare a vantaggio nostro”.
Si parla poi di chi domenica al Tardini è entrato a gara in corso: “Benalouane, Rosi, Sansone si sono inseriti bene nel match e hanno fatto quanto era stato loro chiesto. Nell’ultimo turno infrasettimanale avevo cambiato 5 o 6 giocatori rispetto alla gara precedente. Le alternative comunque come detto non ci mancano, penso anche a giocatori come Palladino e Mesbah che stanno bene fisicamente e che quando sono stati chiamati in causa hanno risposto positivamente. Quella di domani sera sarà una gara di grande impatto dal punto di vista mentale, quindi chi giocherà dovrà essere pronto anche in questo senso. Sappiamo che dovremo lottare e soffrire. Ci aspetta una partita più difficile e complicata rispetto a quella giocata con il Milan. Il Genoa anche contro la Juve ha mostrato convinzione e aggressività e noi dovremo saper reggere l’urto”.
A questo Parma capace di tenere testa a tutti manca forse ancora continuità? “Dobbiamo affrontare tutte le squadre come fossero delle “big”. Se pensiamo che qualche squadra non lo è commettiamo in partenza un errore grossolano. Se invece ragioniamo diversamente facciamo un grande salto di qualità che deve essere nei fatti e non solo a parole”.

“Pazienza ma anche aggressività”

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29/03/2013

Prima della rifinitura di questo pomeriggio, mister Donadoni si è messo come sempre a disposizione dei media per la consueta conferenza pre gara. Esaurita la sosta è tempo di tornare in campo e il Parma contro il Pescara è chiamato a bissare il successo casalingo ottenuto con il Torino lo scorso 10 marzo: “Il gruppo è concentrato sul da farsi.
In questo momento per noi una squadra da affrontare deve valere l’altra e lo spirito da mettere è quello che serve contro un grande avversario. Dobbiamo per forza avere questo atteggiamento. Per il Pescara c’è rispetto ma è unito alla consapevolezza delle nostra possibilità. Sappiamo altresì che loro rischieranno poco e vorranno approfittare dei nostri errori.
Per cui noi dovremo essere bravi a non concederne. I primi 15-20 minuti poi saranno fondamentali per il proseguo del match. Vogliamo vincere come sempre, ma ci vorrà pazienza, non nel senso di attesa di ciò che fa l’avversario, e ragionamento costante, perchè le gare durano 90 minuti e nulla va regalato. Questo come detto, non significa attendere l’avversario ma avere equilibrio pur mettendo pressione, grande aggressività e determinazione feroce”.
Quali insidie possono arrivare dal Pescara anche a livello di singoli? “Il Pescara – spiega mister Donadoni – è una squadra che va interpretata come gruppo e non in termini di singoli giocatori. Anche per noi del resto vale questo discorso. E’ un’arma in più quella del collettivo che sia noi che loro cercheremo di sfruttare nel modo migliore”. Pescara è una partita fondamentale anche per il futuro? I tre punti in palio sono più pesanti del solito? “All’inizio del girone di ritorno – risponde il tecnico crociato – dissi che le prime 4-5 gare avrebbero detto quale sarebbe stato il nostro cammino. Ebbene, abbiamo fatto un percorso che non era quello che avevo in mente, per cui ogni gara, a maggior ragione, ora è importante. Ma prima di pensare al futuro guardiamo alla singola partita e ora quella singola partita è il Pescara.”
Il Parma in cabina di regina non avrà Valdes, squalificato: si potrebbe vedere per i gialloblu un modulo senza regista? “Al di là della sua assenza o del modulo, io il ruolo del regista lo prevedo sempre. Anche in un centrocampo a quattro per me uno dei due centrali è più portato a impostare e l’altro ha più caratteristiche di rottura”. Le alternative al cileno quali sono? “Marchionni, ma anche Strasser che qualche volta ha giocato centrale, ma non solo”.
Morrone? “E’ anche lui una possibilità – sottolinea Donadoni –. La rifinitura per prendere le ultime decisioni sarà determinante”. Infine un breve commento sulla visita ricevuta in settimana degli allenatori del Master di Coverciano:“Siamo stati orgogliosi di ospitarli – conclude – e felici che abbiano apprezzato il nostro centro e l’organizzazione del Parma. Significa che il club si sta muovendo bene. Tutto ciò deve essere stimolo ulteriore a incentivare ancora di più questo aspetto”.

“Non dobbiamo più regalare nulla”

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05/03/2013
h.18.20

Alla ripresa degli allenamenti nella settimana che porta alla sfida casalinga con il Torino mister Donadoni torna ad analizzare con la stampa il momento del Parma: “Serve ancora più grinta e più convinzione. Non si possono sempre sbagliare occasioni, prima o poi entreranno anche… Detto questo, riprendiamo ad allenarci con la coscienza di dover lavorare sodo ancora di più”.
A chi gli chiede se la crisi di risultati possa incidere sulla sua panchina al Parma il mister risponde: “Sono lo stesso di prima-. E’ un discorso che a me non compete. Io penso a fare l’allenatore e a farlo nel migliore dei modi. Per certi discorsi poi ci vorrebbe un grado di maturazione da parte di tutti quanti. A volte risposte banali hanno anche banali presupposti”.
Analizzando invece la condizione della squadra ci si sofferma su quello che può essere il lavoro del tecnico per quel che riguarda l’aspetto psicologico del gruppo, ricordando che in altri momenti storici lo staff tecnico al Parma aveva collaborato anche con uno psicologo: “Personalmente reputando la questione rilevante ho anche seguito dei corsi. Ora mi manca solo seguire un corso da chirurgo – sorride – per intervenire direttamente sul cervello… Al di là di quella che può essere la battuta – continua mister Donadoni – l’aspetto mentale è importante, ci lavoriamo, perché quando non si arriva con l’allenamento fisico può avere variabili non indifferenti”.
Per quanto riguarda il tema più specifico di un eventuale rilassamento dei crociati dopo la quota punti acquisita fino a gennaio l’allenatore gialloblù spiega: “A mio avviso questo è un discorso che potrebbe essere esteso a tutte le piazze e non fatto solo in riferimento a Parma. In questo momento poi sarebbe troppo facile mettere a giustificazione dei risultati che non arrivano anche questo elemento. Io invece posso dire che non vedo come lavora la squadra e non lo sta facendo in modo diverso rispetto al periodo delle sette vittorie consecutive della passata stagione. E’ però anche vero che stiamo subendo gol non per particolare bravura degli avversari ma per mancanze nostre. Anche domenica per esempio in occasione della rete subita c’è stata una mancanza di collaborazione. Se poi aggiungiamo anche qualche fatalità di troppo il quadro è completo. Ora però non dobbiamo più regalare nulla ma aumentare attenzione e concentrazione. Dobbiamo essere più bravi in questo. Arriva una buona squadra come il Torino che ha saputo risalire la classifica. Non c’è Cerci? Sicuramente ci saranno altri giocatori con qualità. Ma noi come detto, dobbiamo innanzitutto guardare a noi stessi”.
Si parla poi di attaccanti, di chi è partito come Pabon e del suo momento positivo al Betis e di chi è rimasto come Biabiany: “Dorlan in un paio alcuni momenti ha fatto cose perfette per quelle che sono le sue caratteristiche, poi probabilmente nel contesto di gioco generale non trovando lo spazio che avrebbe voluto e che anche io pensavo potesse avere, questo l’ha un po’ condizionato anche nel suo modo di esprimersi. Poi ha avuto anche difficoltà legate al suo momento famigliare, mentalmente questo non l’ha aiutato. Ma Pabon è un giocatore che ha caratteristiche importanti che sono quelle della velocità, della rapidità e di richiesta della profondità, c’era necessità però di tempo per assimilare alcune cose. Sono molto felice per lui. Il Parma mandandolo al Betis gli ha dato la possibilità di giocare e di esprimere quei valori che gli erano stati riconosciuti portandolo qui. Biabiany anche domenica ha avuto un’opportunità importante. Purtroppo lì un po’ difetta, in termini di fiuto del gol è anche un po’ nel suo dna. Negli ultimi 15-20 metri questo diventa poco allenabile perché è fatto di sentire quel momento giusto di inserirsi e di proporsi in un determinato modo. Lui ha qualità atletiche importantissime e si affida molto a queste e poco a intuire quello che nell’azione potrebbe svilupparsi nella situazione ideale per segnare. Nelle ultime due tre partite ha avuto diverse palle gol importanti e non è riuscito a trasformarle, se le avesse messe dentro parleremmo in termini diversi, ma le sue caratteristiche sono queste”.

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“Non parliamo di Blackout”

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05/02/2013
h.18.00

Il Parma riprende oggi gli allenamenti e anche a mente fredda, dopo due giorni, Roberto Donadoni non vede solo nero nella sconfitta di Firenze: “Parlare di black-out non mi sembra il termine appropriato. Fino al 2-0 abbiamo fatto una buona partita e anche guardando i dati raccolti, anche dal punto di vista fisico abbiamo corso più della Fiorentina e abbiamo avuto anche 3-4 palle più che buone per segnare. Anche dopo il 2-0 abbiamo corso più della Fiorentina, ma è vero che poi loro hanno cercato di far girare molto la palla e fare possesso e, se proprio di black-out vogliamo parlare, non c’è stata la reazione pur creando un paio di occasioni che potevamo sfruttare meglio, una con Parolo di testa e una con Sansone che ha tentato la sforbiciata ma ha svirgolato la palla. Il 2-0 da un punto di vista psicologico ci ha tagliato le gambe e questo è il limite che abbiamo palesato domenica. Un limite che però non è figlio di prestazioni passate, perché anzi ci sono state altre gare in cui siamo andati sotto ma abbiamo avuto ottime reazioni fino al 90’. Questa è stata la cosa meno positiva di domenica”.
Due gol, quelli della Fiorentina, per certi versi simili: “Soprattutto sul gol di Toni non abbiamo avuto la fisicità per contrastare la sua grande stazza. Però siamo stati un po’ ingenui in quel frangente perché quando hai giocatori di questo tipo devi metterli in condizioni di non prendere la palla”.
Il Parma ha avuto le occasioni per sbloccare per primo la partita: “Anche in questo caso a volte sono malizie che ancora non abbiamo. Ad esempio, nell’occasione di Sansone con la bella parata di Viviano l’ultimo passaggio non è stato così preciso da agevolare il controllo e accelerare la conclusione. Sono quelle piccolezze che fanno però una grandissima differenza. Bisogna lavorarci sopra, così come bisogna lavorare su alcuni movimenti. A volte è frutto anche di una convinzione che viene a mancare quando vai sotto e hai frenesia di recuperare ma non ci riesci. E’ un passaggio che però mi auguro si riesca a migliorare”. Da oggi inizia l’avvicinamento alla partita col Genoa, dove mancheranno Mirante per infortunio e Rosi e Marchionni per squalifica: “Sarà una settimana dove dovremo cercare di integrare ancora di più i nuovi. Sappiamo che alcuni di loro sono in ritardo e per questo stiamo lavorando per portarli il prima possibile al livello degli altri. Ad esempio, il fatto che Mariga domenica abbia giocato gli ultimi 20 minuti è un fatto molto importante, anche se sono convinto che in questo momento non abbia nelle gambe i 90 minuti. Lo stesso discorso vale per Strasser. Dobbiamo lavorare molto in questo senso. Comunque sia c’è l’opportunità domenica di vederli all’opera. Abbiamo comunque le alternative per sostituirli perché c’è gente come Ninis o Morrone, così come Benalouane in difesa che può giocare a destra come ha già fatto. Ci sono tante possibilità”.
Sull’infortunio di Mirante, Donadoni invece spiega: “Per come me l’ha raccontato, è successo in occasione del gol annullato a Toni. Nell’uscita gli è rimasto il piede piantato e questo non gli ha consentito di scivolare e assecondare il movimento. Lì ha sentito la fitta sul menisco”.
Tornando a domenica prossima, il Parma si troverà di fronte un Genoa molto diverso rispetto all’andata: “Sicuramente ha trovato una certa idea anche in termini di uomini. Poi le vittorie aiutano. Noi veniamo da due sconfitte e quindi ci teniamo a riprendere la marcia giusta. Avremo di fronte una squadra che comunque cercherà di avere equilibrio e di non sbottonarsi più di tanto. Anche domenica hanno giocato con Bertolacci dietro Borriello cercando di sfruttare le ripartenze. Sono andati sul 2-0, si sono fatti recuperare ma hanno avuto la forza nel finale di dare ancora la zampata. E’ una squadra che concede molto poco, ha grande spirito di sacrificio perciò dovremo interpretarla in maniera intelligente”.

OPERAZIONE ANTONIO MIRANTE
Il portiere crociato Antonio Mirante a seguito della lesione al menisco mediale del ginocchio destro riportata domenica al Franchi durante la gara con la Fiorentina è stato operato questo pomeriggio dal prof Paolo Adravanti e dal suo staff presso la Casa di Cura Città di Parma. L’intervento effettuato in artroscopia alla presenza del dottor Andrea D’Alessandro è perfettamente riuscito. Risolta la lesione meniscale l’articolazione non presentava problematiche di altra natura per cui il periodo di recupero e’ confermato in circa quattro settimane.

“Nel complesso sono soddisfatto dei ragazzi”

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21/02/2012
h.12.10

Primo giorno di allenamenti a Collecchio per il Parma per iniziare a preparare il posticipo di lunedì 26 in casa contro l’Inter (al Tardini calcio d’inizio alle 21).
Prima della seduta mister Roberto Donadoni ha incontrato i giornalisti per analizzare ancora il pareggio di Udine ottenuto domenica e per iniziare a focalizzare il prossimo impegno. “A Udine è stata sicuramente una buona gara. Chiaro che ci ha influenzato nella prestazione il fatto di dover sempre recuperare il risultato. Ci ha condizionato perché poteva essere una partita con un esito diverso in termini di risultato, ma è stata una buona prestazione con buone indicazioni. Qualcosa doveva e poteva funzionare meglio, ma nel complesso sono soddisfatto”.
Indicazioni buone sono arrivate dall’adattabilità e dalla versatilità che ha dimostrato la squadra: “E’ il frutto del lavoro che i ragazzi fanno durante la settimana. Avevamo provato diverse soluzioni e questo ha dato più conoscenze, più sicurezze, più certezza agli interpreti. Credo che alla base ci sia sostanzialmente la convinzione di poter fare una prestazione di un certo tipo al di là del modulo tattico. Domenica siamo passati dal 4-3-3 al 4-2-3-1 per cercare di dare ancora maggiore forza in avanti nel momento in cui dovevamo recuperare. E’ stato un aspetto estremamente positivo perché i ragazzi l’hanno interpretato bene, con grande equilibrio senza concedere eccessive possibilità all’Udinese”.
Un altro aspetto positivo è stato il gol di Palladino, importante per un giocatore che tornava da un infortunio: “Ovviamente per un attaccante riuscire a fare gol significa trovare autostima, certezze. In particolare nel caso specifico di Palladino ingigantisce ancora di più l’importanza perché fa capire al giocatore che ha recuperato in pieno, che sta bene e quindi è a disposizione. Il suo gol è un valore aggiunto anche perché mette più competitività tra gli attaccanti”.
Lunedì al Tardini arriva l’Inter, al centro di polemiche arbitrali in questa settimana: “Il valore dell’Inter è riconosciuto da tutti. E’ un grande avversario e una delle pretendenti alla vittoria del campionato, il che significa maggiori stimoli nell’affrontarlo per dimostrare di essere all’altezza di un avversario di questa portata. Per cui ci sono tutti gli ingredienti per una grande partita. Le polemiche? Sono discorsi che riguardano loro in cui non voglio entrare. Come ho sempre detto, mi piacerebbe che ci fosse il coraggio di segnalare i torti ma anche i vantaggi avuti. Questo è un discorso che vale per il Parma e per tutte le altre società”.
Polemiche ci sono state anche domenica da parte dell’Udinese per il fatto che il Parma ha fatto riscaldare 12 giocatori: “La cosa è molto meno machiavellica di quanto si immagini. A parte che erano dodici; fossero stati sedici giocatori allora qualche dubbio poteva venire. Semplicemente c’era un giocatore, Gobbi, che stava provando per vedere se poteva essere della gara. Nel momento in cui abbiamo capito di non poterlo schierare, nè dall’inizio nè durante la gara perché non era in condizione, abbiamo deciso la formazione. Però è bello ragionare sulla propria squadra. Ragionare sempre in funzione dell’avversario secondo me denota un po’ di insicurezza. Pretattica con un giocatore in più che si stava riscaldando… se fosse così semplice lo farei tutte le domeniche. Penso che la cosa avvalori poco anche quella che è la capacità e la bravura e le qualità di un allenatore come Guidolin. Se per un allenatore diventa fondamentale sapere se gioca un giocatore piuttosto che un altro credo che sia piuttosto limitativo e poco positivo nei confronti della propria squadra. Almeno, io ragiono così nei confronti della mia squadra. Chiaro che ci sono valori diversi tra i giocatori, ma comunque sono undici in campo e non credo che questo possa sballare così tanto il mio modo di interpretare la gara. A me piace lavorare sulla mia squadra. E’ il mio modo di concepire il calcio. Non so se sia quello più giusto, ma è il mio”.
Su questa linea mister Donadoni preparerà anche la sfida con l’Inter, reduce dalla sconfitta con l’Atalanta e dal pareggio col Cagliari: “Dobbiamo sapere come dobbiamo porci contro un avversario di questo tipo. Chiaro che le partite passate possono dare delle indicazioni, ma dopo ogni squadra ha i suoi interpreti, con le proprie qualità tecniche e caratteriali. E’ fondamentale lavorare su queste nostre qualità. Sappiamo che avremo di fronte un avversario di grande qualità tecnica e di grande impatto fisico. Sarà quindi anche una partita fisica e molto dura da questo punto di vista. Cassano squalificato? Credo che comunque qualche alternativa ce l’abbiano”.
In settimana verranno valutate le condizioni dei giocatori costretti a saltare la gara di Udine: “Valdes ha già lavorato anche in questi giorni in cui la squadra era a riposo e come lui hanno fatto Zaccardo e Santacroce. Passi in avanti sono stati fatti, ora valutiamo quali sono le risposte giorno dopo giorno. Sicuramente le cose sono migliori rispetto a qualche giorno fa”.

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