E l’opposizione sbaglia comunicazione, tanto per cambiare

SMA MODENA
lodi1

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21/03/2011

Siamo arrivati all’ultimo giro di boa e ci manca ormai solo un anno alle prossime elezioni comunali di Parma del 2012.
Si entra quindi nel periodo “caldo” dove la comunicazione assume un ruolo decisivo per finalizzare positivamente cinque anni di governo e di opposizione, soprattutto in tempi come gli attuali di sovrapposizione e sovrabbondanza di emissione di notizie che si cancellano a vicenda in pochi giorni sui giornali, spesso in poche ore sul web.
Mi permetto sull’argomento qualche suggerimento bipartisan oggi all’opposizione e nei prossimi giorni alla maggioranza, sperando di dare un contributo positivo al dibattito.
Sull’efficacia della comunicazione della minoranza ci sarebbe da dilungarsi, ma nel presente intervento mi limito all’aspetto su cui essa più ha più puntato e punterà in campagna elettorale per delegittimare l’azione amministrativa del Comune e vincere le elezioni del 2012: il tema dell’indebitamento delle società partecipate.
A riguardo, soprattutto grazie alle capacità e all’impegno del capogruppo del PD Giorgio Pagliari, nei mesi scorsi l’opposizione ha ottenuto risultati politici molto significativi riuscendo a aggiungere e a segnare una parte diffusa dell’elettorato. Critiche tra l’altro fondate, al punto che alcune decisioni del Comune di Parma quali la sostituzione del Presidente di STT, l’aumento di capitale di STT con il trasferimento delle azioni di Iren, il taglio di alcuni progetti annunciati hanno implicitamente confermato la gravità della situazione denunciata.
Però, come spesso accade, il rischio è quello di lasciarsi prendere dalla foga sulle ali delle prime vittorie, e così l’opposizione ha provato a procedere alla soluzione finale e a piazzare il colpo del KO, cioè passare dalla polemica sull’indebitamento alle predizioni di imminente bancarotta, di collasso dei conti perché Parma è seduta su una bomba e deve consegnare i libri in tribunale per fallimento… messaggi rilanciati anche in questi giorni.
Ma a fronte dei suddetti e altri interventi correttivi messi in campo dal sindaco, penso che oggi a Parma non ci siano neanche una persona disposta a credere alla bancarotta del Comune di Parma… tra l’altro in questi giorni beneficiario con grande impatto mediatico di 72 milioni di euro dai fondi ex metro (nonostante non pochi intralci posti dal centrosinistra, in questa occasione evidentemente meno preoccupato di far quadrare il Bilancio – leggi – ).
Questo innalzamento dell’asticella della strategia comunicativa è un grave errore dell’opposizione perché se poni all’opinione pubblica l’obiettivo e l’aspettativa del collasso del bilancio, lo dai dietro l’angolo ed ineludibile, e insisti per mesi e mesi, se alla fine ciò si verifica vinci la partita e sbaracchi tutto, ma se così non è passi per un catastrofista nel migliore dei casi, per un menagramo per i superstiziosi, per uno che gode se le cose vanno male, e purtroppo anche per un contaballe. E passi per un contaballe anche se prima hai detto cose giuste, con la beffa aggiuntiva di vanificare il tuo lavoro iniziale, perché l’esasperazione omologa e cassa tutto alla stregua della propaganda politica.
E questa comunicazione sbagliata fatta di ripetitività, rilancio ed parossismo a mio avviso ha già prodotto un danno politico all’opposizione depotenziando l’impatto dei suoi argomenti. Non stupisce pertanto che all’incontro pubblico di una settimana fa organizzato dal PD sui “conti in rosso del Comune” abbiano partecipato meno di venti addetti ai lavori e che alla manifestazione convocata in Piazza Garibaldi per chiedere le dimissioni di Vignali proprio sulla parola d’ordine dell’indebitamento c’erano 150 persone, che non sto a dire erano poche, ma erano 150.
Quindi l’opposizione che sta bruciandosi l’arma dell’indebitamento ha già perso le elezioni, come sostiene Pantalone su Repubblica Parma?
A mio avviso no, perché la comunicazione di Vignali (di cui dirò nei prossimi giorni) per tanti aspetti è pure peggio della loro… e quindi si sa, come dice un antico proverbio latino, “in un Paese di uomini ciechi, chi ha un occhio solo è un Re”. 

                                                                                    Andrea Marsiletti

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