Enrico Bricca eletto presidente di Confartigianato Imprese Parma

Sarà Enrico Bricca a dirigere, per il prossimo quadriennio, Confartigianato Imprese Parma. È stato infatti eletto presidente per acclamazione, nella serata di ieri 14 dicembre.

49 anni, nato a Borgotaro, Bricca dirige un’impresa familiare che produce infissi e serramenti nata nel 1834 a Tarsogno di Tornolo, assieme al papà e al fratello. Impresa che da oltre sessantanni è associata a Confartigianato Imprese Parma.

É stato per due mandati vicepresidente dell’associazione e nella scorso quadriennio tesoriere. Ha militato a lungo anche nel gruppo Giovani Imprenditori, nei primi anni 2000.

Dal 2015 al 30 novembre scorso ha ricoperto la carica di vicepresidente del Gal Ducato ed è stato membro del consiglio della Camera di Commercio di Parma dal 2015 al 2020.

Il 24 maggio Enrico Bricca è stato nominato “Cavaliere della Repubblica” dal Presidente Sergio Mattarella.

Ad affiancare Bricca nella guida dell’associazione saranno i vicepresidenti Rossano Negri (riconfermato) e Fabio Pietrella, che ricopre anche la carica nazionale di presidente Confartigianato Moda. Il ruolo di tesoriere sarà ricoperto da Michele Ziveri (presidente regionale di Confartigianato Benessere). Il consiglio esecutivo sarà composto inoltre da: Leonardo Cassinelli, Paola Gallina, Paolo Cavagna, Elena Prestigiovanni, Maurizio Dodi, Giovanni Gennari e Patrizia Villani.

Enrico Bricca ha accolto con grande emozione l’incarico assegnatogli e ha voluto subito ringraziare chi l’ha preceduto: “Considero chi mi ha preceduto Marco Granelli, oggi presidente nazionale e Leonardo Cassinelli presidente uscente come due maestri e importanti compagni di percoso dai quali ho appreso tanto”. Tra i dieci punti del programma di mandato, Bricca ha voluto sottolineare in particolare alcuni aspetti: “Dobbiamo puntare decisamente alla formazione, sia dei dirigenti che dei collaboratori, perché questo è un periodo di grande cambiamento, in cui i fondi del Pnrr sono alle porte e dovremo per questo farci trovare pronti per essere vicini alle nostre imprese. Sappiamo che presto spariranno ben 13 mestieri ma ne arriveranno 30 nuovi anche per questo, pur tenendo ben salde le nostre radici e tradizioni, dovremo certamente guardare con convinzione all’innovazione”.

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