Excelsior, previsioni di assunzione a Parma nel trimestre maggio-luglio e difficoltà di reperimento

Progetto Excelsior è il sistema informativo per l’occupazione e la formazione che ricostruisce il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese (indagine prevista dal programma statistico nazionale). E’ un progetto che Unioncamere e le Camere di commercio, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e con l’Unione Europea, realizzano a partire dal 1997.

Su base nazionale sono 467 mila (di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato) le assunzioni previste dalle imprese a maggio e oltre 1,5 milioni entro luglio, con un incremento di oltre 22 mila unità rispetto a maggio 2022 (+5,1%) e di 16 mila unità sul corrispondente trimestre (+1,1%). La difficoltà di reperimento riguarda il 46% del personale che le imprese ricercano. Secondo i dati analizzati dall’ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma il 9,5% degli ingressi nazionali si registra in Emilia-Romagna (44.400 unità), oltre un punto percentuale in più rispetto allo scorso mese.

Ø Nel mese di maggio 2023 gli ingressi previsti nell’area di Parma rappresentano il 9,2% del dato regionale, pari a 4.090 unità, per il 21% (25% in aprile 2023 e 22% nel maggio 2022) in forma stabile, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 79% (75% in aprile 2023 e 78% nel maggio 2022) saranno a termine, ossia a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.

Analizzando più nello specifico i dati, a Parma le entrate si concentreranno per circa il 60% nel settore dei servizi e per il 51% nelle imprese con 50 o più dipendenti.

Il dato di previsione di ingressi a Parma di 4.090 addetti nel mese di maggio 2023, con un variazione positiva rispetto ai 3.320 di maggio 2022 (+770 unità, +23,2%) e rispetto ai 3.540 di aprile 2023 (+550 unità, +15,5%).

Le imprese che prevedono di assumere saranno pari al 16% del totale. Saranno prevedibilmente richieste 1.650 unità (40,5%) dall’industria (1.400 nel manifatturiero e public utilities e 260 nelle costruzioni) e 2.440 unità (59,7%) dal Terziario (1.180 nei servizi alle imprese, 410 nei servizi alla persona, 460 in alloggio-ristorazione e servizi turistici, 380 nel commercio).

A livello percentuale: il 47,5%, pari a 1.940 unità, è richiesto nella produzione di beni ed erogazione di servizi; il 15,2%, pari a 620 unità, nelle aree tecniche e della progettazione; il 14,7% con 600 unità nelle aree della logistica; il 13,8% con 560 unità nelle aree commerciali e della vendita; il 4,6% con 190 unità nell’area amministrativa; il 4,2% con 170 unità nelle aree direzione e servizi generali.

Il 49,1% è richiesto nelle micro e piccole imprese (con meno di 50 dipendenti). Il 21% da quelle medie (50-249 dipendenti) e il 29,8% dalle grandi (>250 dipendenti).

Ø Nel trimestre maggio-luglio la previsione di ingresso ipotizzata nel parmense è di 13.770 unità, con variazione complessiva degli ingressi in azienda di +2.250 rispetto agli 11.520 del medesimo trimestre del 2022 (+19,6%),

Il 18% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale del 17%; il 38% a operai specializzati e conduttori impianti; il 21% a professioni commerciali e dei servizi; il 15% profili generici.

In 51 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 16% del totale. Per una quota pari al 31% interesseranno giovani con meno di 30 anni e per una quota pari al 26% prevedono di assumere personale immigrato. Per una quota pari al 64% delle entrate previste viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore e le tre figure professionali più richieste concentreranno il 26% delle entrate complessive previste.

Il diploma di scuola media superiore è sempre il titolo più ricercato (28%) al momento dell’assunzione, per il 19% è richiesta la qualifica o il diploma professionale, per il 13% la laurea.

Relativamente ai titoli di studio richiesti dalle imprese, secondo la difficoltà di reperimento e l’esperienza richiesta, nel mese di maggio il 50,7% delle entrate previste è di difficile reperimento: il 34% per mancanza di candidati e il 12,5% per preparazione inadeguata.

A livello universitario la percentuale sale al 59,1% con difficoltà a reperire personae con titolo di studio per l’88,6% ad indirizzo ingegneria industriale (il 58,6% per mancanza di candidati), l’80% chimico-farmaceutico, il 69,2% sanitario e paramedico (il 63,1% per mancanza di candidati), il 63,6% medico e odontoiatrico, il 63,3% insegnamento e formazione, il 58,6% ingegneria civile e architettura, il 52% di scienze matematiche-fisiche e informatiche, il 44,1% economico, il 42,6% ingegneria elettronica e dell’informazione.

Tra i diplomati la percentuale è del 50,7% e si ricerca per l’86,1% elettronica ed elettrotecnica, il 77,4% informatica e telecomunicazioni, il 69,8% trasporti e logistica (confermati i tre gruppi per mancanza di candidati), il 69,1% meccanica-meccatronica ed energia, il 59,3% ad indirizzo turismo enogastronomia ed ospitalità, il 56,7% produzione e manutenzione industriale e artigianale, il 50,6% socio sanitario, il 44,4% grafica e comunicazione.

Tra coloro che hanno conseguito la qualifica di formazione o diploma professionale la percentuale arriva al 59,2% e i più ricercati sono quelli che hanno fatto percorsi ad indirizzo meccanico per il 79,7%, 65,6% benessere, 63,2% ristorazione, 59,8% elettrico, 57,1% logistica, 56,8% trasformazione agroalimentare, 30,3% tessile e abbigliamento, 28,9% servizi di promozione e accoglienza, 27,8% servizi di vendita, 20% amministrativo e segretariale.

Infine risulta di difficile reperimento il 70,1% (contro l’80% registrato un anno fa) con titolo da istruzione tecnica superiore (ITS).

 

perlavalbaganza