Fabrizio Pezzuto: “Vicenda rette anziani esempio di pessima amministrazione”

Nei giorni scorsi si è dibattuto molto sui giudizi espressi da autorevoli politici regionali che hanno riconosciuto a Parma la patente di città ben amministrata.

Senza entrare nel giudizio generale su cui verosimilmente avranno modo di esprimersi gli elettori tra qualche mese, posso certamente evidenziare e rimarcare una vicenda in cui il Comune di Parma e la sua Giunta hanno dato una prova lampante di pessima amministrazione.

Mi riferisco al contenzioso sulle rette delle Comunità Alloggio sfociato in una Sentenza sfavorevole al Comune di Parma con condanna di Primo Grado a risarcimento e refusione delle spese ad un cittadino che aveva impugnato le proprie debenze, invocando un errato calcolo che ha generato un debito fuori bilancio di circa 10.500 Euro e su cui dovrà esprimersi lunedì il Consiglio Comunale.

E’ una vicenda annosa che personalmente ed insieme ai colleghi della minoranza, in particolare del gruppo PD, ho iniziato a sollevare politicamente fin dal Luglio 2018, quando, in occasione dell’approvazione in Consiglio Comunale del regolamento per le rette relative ai servizi per persone disabili avevo presentato un emendamento per impedire che venisse adottato un metodo di calcolo palesemente errato e riconosciuto come tale in svariate sentenze sin dal 2015 (calcolo utilizzato anche per le rette degli anziani). In sostanza contestavo il fatto che l’ISEE venisse “rinforzato” aggiungendo al calcolo le indennità di accompagnamento e le pensioni di invalidità, modalità già bocciata dalla Magistratura competente e che ovviamente aumentava il costo della retta per il cittadino.
Aldilà dell’iniquità ritenevo folle approvare un regolamento che fosse in palese contraddizione con la normativa e che avrebbe prodotto contenziosi a mai finire dall’esito piuttosto prevedibile. Non fui ascoltato, anzi.
E non siamo stati ascoltati quando, insieme ad altri colleghi abbiamo presentato negli anni seguenti, mozioni, interrogazioni ed altre richieste al fine di far modificare i regolamenti interessati da questa stortura e poi di rimborsare quanto illegittimamente percepito o di accantonare fondi per far fronte alle prevedibili azioni legali.

Solo nel 2021 è stato possibile modificare il regolamento disabili quando un’altra sentenza (addirittura del Consiglio di Stato) ha condannato il Comune a farlo, mentre mi risulta che il regolamento anziani riporti ancora la formula del calcolo “censurata”.

Ora, quando si parla di buona o cattiva amministrazione occorre inserire nel giudizio non solo la valutazione degli atti (in questo caso peraltro censurati in varie sedi), ma anche la capacità di capire le situazioni, di cogliere i segnali, di ascoltare le voci discordi, e di imparare dai propri errori, correggendoli tempestivamente e, soprattutto, evitando di creare disagi ai cittadini e danni alle casse erariali.

In questa vicenda questi obiettivi di buona amministrazione sono stati tutti disattesi e, anzi, si è prestato il fianco a nuovi possibili ricorsi e a nuove spese; e non posso accettare il commento dell’Assessora Rossi che presagisce (oggi) sventure per il settore welfare ascrivendone la responsabilità alla Sentenza. Non è a causa della Sentenza che deriveranno danni al Comune, ma a causa della cocciutaggine e scarsa lungimiranza dell’Amministrazione e le lacrime odierne hanno l’aspetto delle famose “lacrime di coccodrillo”.

Ma dubito che anche questa volta qualcuno se ne assumerà la responsabilità. E questa non è buona amministrazione.

Fabrizio Pezzuto, consigliere comunale Parma Unita

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