Fontevivo: in carcere un 37enne che da mesi perseguitava la moglie con minacce, percosse e violenze sessuali

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Fidenza hanno eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, nei confronti di un 37enne albanese, residente a Fontevivo gravato da precedenti di polizia.

A seguito della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, l’uomo è stato condannato definitivamente alla pena di anni 5 di reclusione per i reati di: maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori, tutti commessi dal 01.05.2019 e date successive nei confronti della coniuge convivente e di un conoscente della stessa.

La vicenda processuale fatti che ha portato alla condanna dell’uomo risale al 06 maggio 2019 quando il conoscente della donna presentava una dettaglia denuncia presso la Stazione CC San Pancrazio Parmense, in cui riferiva di essere stato minacciato di morte a mezzo telefonico e sui profili social dall’odierno arrestato, che lo accusava di avere intrattenuto una relazione amorosa con la moglie, circostanza rivelatesi non veritiera. A causa delle continue minacce e della gravità delle stesse, temendo per la propria incolumità, l’uomo era stato costretto a trasferirsi in un primo tempo in Sardegna, poi successivamente all’estero, a cambiare abitudini di vita, lavoro, utenza telefonica e cancellare i suoi profili social.

L’azione delittuosa non era stata tuttavia rivolta soltanto nei confronti dell’uomo, ma anche, e soprattutto, nei confronti della coniuge che, nel prosieguo delle indagini, convocata dai Carabinieri di Fontanellato, supportata anche dalla testimonianza di una amica italiana, trovava la forza di raccontare tutti i soprusi e le vessazioni che era stata costretta a subire nel tempo dal marito, anche di fronte al figlio minore di anni 12. La donna, minacciata di morte, umiliata con ingiurie e percosse violente, raccontava che subiva dal coniuge contro la sua volontà, fin dal mese di maggio 2019, ripetute violenze sessuali, nonostante si trovasse in stato avanzato di gravidanza. Pertanto la stessa e il figlio venivano immediatamente allontanati dall’abitazione di residenza e collocati in una struttura protetta. 

Il Giudice per le Indagini Preliminari (Dott. Alessandro Conti), alla luce degli elementi di prova acquisiti dai Carabinieri, ebbe a disporre la misura cautelare della custodia cautelare in carcere, eseguita il 25 luglio 2019 dai militari della Stazione di Fontanellato.

L’uomo è stato detenuto presso la Casa Circondariale di Piacenza fino al 30 novembre 2020 per poi essere posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione a Fontanellato.

Il 19 aprile 2021, a seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso da parte della Corte di Cassazione, l’interessato è stato tradotto presso il carcere di Parma per scontare la pena residua di 3 anni, 7 mesi e 25 giorni di reclusione per i reati per cui aveva riportato la condanna.

Il Procuratore della Repubblica dott. Alfonso D’Avino

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