30/05/2012
h.13.00
Dai caseifici agli stabilimenti di lavorazione della frutta, dalla cantine alle acetaie di invecchiamento dell’aceto balsamico fino ai magazzini di stagionatura del Parmigiano Reggiano, ma anche case rurali, stalle, fienili, macchinari distrutti e animali morti per un totale di 500 milioni di danni sono stati provocati dal terremoto tra le province di Modena, Ferrara, Mantova e Bologna, ma anche tra Rovigo e Reggio Emilia.
E’ questo il primo bilancio stilato da Coldiretti sugli effetti del terremoto sul distretto agroalimentare italiano dove si produce oltre il 10 per cento del Pil agricolo e dal quale partono verso l’Italia ed il resto del mondo le più prestigiose produzioni agroalimentari nazionali, dal Parmigiano Reggiano all’aceto balsamico di Modena, dal prosciutto di Parma fino al Lambrusco.
Sono oltre 600 mila le forme di Parmigiano Reggiano – comunica Coldiretti – rovinate a terra dopo le ultime scosse che hanno provocato ulteriori crolli delle “scalere”, le grandi scaffalature di stagionatura, come nel caseificio e magazzino di Pietro Rossi di Correggio in provincia di Reggio Emilia.
A cento metri dall’industria biomedicale Emotronic a Medolla, nell’azienda di Mauro Galavotti sono crollati i magazzini di fieno con impianto fotovoltaico, i centri aziendali sono lesionati e c’è bisogno di container per le persone e gli animali nella stalla dove ci sono le mucche che producono latte per il Parmigiano Reggiano. A Mirandola – continua Coldiretti – nella stalla di Davide Pinchelli che si trova a 150 metri dell’industria Bbg, dove purtroppo ci sono state vittime, sono crollati i centri aziendali. Nell’allevamento di Alessandro Truzzi a Novi di Modena sono andati giù capannoni di una corte di 550 anni, crollati fienile e magazzini con sotto fieno e mangimi e non si sa cosa dare da mangiare agli animali
La Coldiretti ha avviato una vendita straordinaria di Parmigiano Reggiano caduto a terra nei magazzini colpiti dal sisma che ha provocato una vera gara di solidarietà tanto che si è reso necessario aprire una e-mail: terremoto@coldiretti.it per far fronte alle migliaia di richieste di chi vuole sostenere la ripresa. Ad essa ci può rivolgere per inviare richieste, specificando nome, indirizzo, telefono, prodotto e quantitativo cui si è interessati, alle quali sarà data risposta sulla base delle disponibilità e della situazione di emergenza.
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