Giovane Italia: Ancher

Nei locali a Parma e Reggio Emilia
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28/04/2012

SABATO 28 APRILE 2012 ANCHER @ Circolo Giovane Italia in via Kennedy a Parma…
Gli Ancher sono una band veronese che con “Verdelegno” (Manzanilla Musicadischi) arriva al debutto sulla lunga distanza.
Il trio composto da Zeno Baldi, Giulio Deboni e Tobia Poltronieri, ha scelto un titolo quanto mai azzeccato per questo lavoro, visto che, durante l’ascolto, richiama spesso alla mente il verde delle colline, ed è articolato e forte proprio come il legno.
Rimandi a ritmi di chiara matrice sudamericana si intrecciano con i fiati, creando atmosfere autunnali, rilassanti, avvolgenti, malinconiche e psichedeliche. La band cura con attenzione sia i suoni, arricchiti dall’uso di strumenti poco convenzionali come banjo, theremin, segaccio musicale, flauto, flicorno ed archi (“Ho prugne nella testa”), sia le linee vocali, i cori.

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Giovane Italia: Ancher

Nei locali a Parma e Reggio Emilia
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28/09/2011

GIOVANE ITALIA live… ANCHER dalle ore 22 in via kennedy 7 a Parma…
ANCHER (Verona, Italy) 
Nell’arco di varie stagioni, tra freddi silenzio stiriani, umidi inverni veneti, e luminose albe islandesi, è cresciuta una pianta multiforme; ogni sua radice affonda in terreni diversi nel colore e nel carattere, ma i suoi rami e le sue foglie cantano insieme. Veglie un po’ stonate – mirti senza pace – davanti al crepitìo del fuoco, ascoltando il verdelegno che brucia e lascia nel torace la sua brace. Un treno a vapore c…he parte e porta in sentieri naturali, tra arpeggi acustici, riverberi lontani, lame elettriche, calde viole, tintinii e cristalli, malinconici canti di balena, punte d’ottone, liquide armonie, morbidi prati all’ombra.
Sogni nella neve che aspettano il sole, a metà strada fra il ricordo di tempi passati e visioni colorate di giorni futuri.

L’idea di formare il progetto Ancher nasce in un viaggio del 2005 in Danimarca, in una risalita dello Jutland fino a Skagen, dove i mari di due correnti diverse si incontrano e perennemente si scontrano.
I primi passi si muovono in direzioni post rock, con l’essenziale line up di due chitarre e batteria, dove gli arpeggi di chitarre squillanti s’intrecciano con una batteria molto “melodica”, che col suo dialogo ravvicinato va quasi a sostituire i ruoli del basso.

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