Glauco Santi in visita alla clinica “La Quiete”

09/02/2009
h.14.30
 
Una domenica alla Clinica “La Quiete” a Udine. Sentivo forte il dovere morale di portare la mia solidarietà e far sentire la mia presenza, e la mia protesta.
Sopra l’ingresso c’è scritto anche “Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona”. Non pensavo che fra tali servizi rentrasse anche l’eutanasia. A pochi metri da me, a una disabile veniva rifiutato il cibo e l’acqua, condannandola a una morte per fame e per sete che può arrivare anche dopo due o tre settimane. L’organismo si spegne soprattutto in conseguenza della disidratazione. Una fine che nessuno di noi vorrebbe far fare neppure al suo gatto o al suo cane. Questa non è solo eutanasia, ma é soprattutto eugenetica: è la pulizia etnica dei disabili!
Quando arrivo a “La Quiete” ci sono già centinaia di persone, accorse da tutta Italia; si alternano preghiere e interventi spontanei. Chi porta uno striscione, chi accende una candela. Tutti siamo consapevoli che ci sono dei tempi e dei luoghi in cui la storia pare concentrarsi. E Udine è uno di questi.
Si chiede al Presidente Napolitano di firmare il decreto per interrompere questa crudeltà, ma il Presidente si é già rifiutato. Ed é un rifiuto che pesa e peserà sulle coscienze. E’ una scelta che acuisce il clima di divisione nel paese. Costringe il Governo ad una approvazione a tappe forzate di un disegno di legge. Bisogna fare in fretta c’é una persona in pericolo di vita.
In questi momenti è importante la mobilitazione di tutti, che ognuno faccia sentire la propria voce.
Fermiamo l’eutanasia, diamo vita a Eluana. Come cittadino e come medico esprimo la mia più profonda indignazione e condanna per ciò che sta accadendo. La vita è un bene fondamentale, sta alla base di tutti gli altri. Senza vita infatti non c’è neppure libertà.

Glauco Santi

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