“Oggi si tende a scambiare la smart city con una città dove si trova prima il parcheggio perché ci sono delle app telefoniche, ovvero dove le comunicazioni sono più facilitate perché c’è il wifi pubblico. Tutto ciò va benissimo, ma non è quello che rende un città smart. Per essere realmente intelligenti le città devono mantenersi in equilibrio con il loro territorio, e di fronte a megalopoli da 20-30 milioni di abitanti è difficile capire dove sia questo equilibrio con l’ambiente in cui sono inserite”.
Le smart cities sono dunque poco smart da un punto di vista urbanistico-ambientale secondo il geologo e giornalista Mario Tozzi, ricercatore del CNR e noto conduttore televisivo, che sarà a Parma giovedì prossimo all’ITT Rondani per “Orientando 2015”, incontro rivolto ai professori di scuola media e alle famiglie alle prese con la scelta della scuola superiore.
“Le proiezioni – spiega Tozzi – ci dicono che la metà della popolazione mondiale entro il 2050 abiterà in questi mega agglomerati urbani e dunque il problema della loro sostenibilità è più attuale che mai. Era più smart la Roma repubblicana, con le abitazioni in cima ai colli, protette dalle inondazioni; anche se nelle epoche successive, allargandosi nelle valli, fino al XIX secolo divenne soggetta alle inondazioni. Altra smart city ante litteram può essere considerata Matera, costruita in una sorta di canyon nelle Murge pugliesi, ricco di acqua, protetto dal sole e dal vento. Lì gli uomini si sono inventati le abitazioni scavate nella montagna, i famosi sassi, esempio perfetto di equilibrio con la natura. Un equilibrio tanto evidente che alcuni geografi arabi che visitarono la città la paragonarono al corpo umano con la sua armonia”.
“Nel futuro – conclude l’esperto – vedo l’affermarsi di un modello di città che potremmo definire resiliente: per mitigare le conseguenze del cambiamento climatico del nostro pianeta è importante che le aree urbane si dotino di parchi naturali e di cinture di verde e che le nuove costruzioni siano a tecnologia passiva, cioè che non divorino energia per il riscaldamento e per il raffrescamento, ma che anzi la conservino attraverso soluzioni isolanti e per il recupero energetico. Da un punto di vista occupazionale, credo che le nuove tecnologie di costruzione ecosostenibili, la bioedilizia e le fonti rinnovabili avranno un ruolo sempre più importante e rappresentano quindi grandi opportunità per chi oggi sta scegliendo in cosa formarsi”.
Questi e altri temi saranno affrontati durante l’appuntamento di giovedì pomeriggio (ore 14, v.le Maria Luigia 9/a) condotto proprio da Tozzi che ne parlerà con Serena Carpentieri, responsabile nazionale campagne Legambiente, Simona Torre, general manager di b-ventures, acceleratore di imprese di Buongiorno-NTT Docomo, Giorgio Ugozzoli, fondatore di Aerodron, startup specializzata in rilevamenti ambientali evoluti con l’uso di droni, e, in collegamento da Londra, con il giovane architetto parmigiano Matteo Vecchi, dello studio dell’archistar Norman Foster.
L’evento gode del patrocinio del Comune, della Provincia di Parma e di Legambiente, e si svolge in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna.
Per partecipare è richiesta la registrazione al n. 0521 1626609 o all’email: orientando.rondani@gmail.com. L’incontro si rivolge in primis ai docenti delle scuole secondarie di primo grado, sono tuttavia disponibili alcuni accrediti anche per le famiglie degli studenti di terza media interessati ai temi che saranno trattati.