Grillo: “Con l’inceneritore il parmigiano e i prosciutti saranno alla diossina”

30/08/2013

GRILLO ALL’ATTACCO: “CON L’INCENERITORE PROSCIUTTI E FORMAGGI DI PARMA ALLA DIOSSINA”

Beppe Grillo oggi durissimo sul suo blog sull’accensione dell’inceneritore di Parma: “Una giornata particolare con il pdl e il pdmenoelle che esultano per l’accensione dell’inceneritore di Parma contro cui il M5S si è battuto usando ogni forma legale. Esultano per le neoplasie future degli abitanti di Parma, per il cibo avvelenato della Food Valley. Chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina? L’inceneritore è inutile e brucerà rifiuti provenienti da ogni dove, ma loro sono contenti”.

LE REAZIONI
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In riferimento alle parole di Beppe Grillo riguardanti l’accensione dell’inceneritore e del rischio diossina nella Food Valley, il Sindaco Federico Pizzarotti afferma che “Come ho sostenuto a più riprese e soprattutto nei giorni scorsi, l’impegno sarà quello di controllare in modo sistematico le emissioni prodotte dall’Inceneritore, al fine di tutelare la salute delle persone ed i prodotti della nostra terra. La Pianura Padana è un territorio unico al mondo, ma anche uno dei più inquinati a causa di decisioni politiche scellerate, per questo è assurdo aver aggravato la situazione con la costruzione dell’ennesimo inceneritore. Oggi siamo a maggior ragione chiamati alla salvaguardia della Food Valley attraverso controlli costanti”.

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Il ministro De Girolamo (Politiche agricole): Grillo è un incosciente
«Grillo è un incosciente, le sue affermazioni sulla Food valley e su due dei principali prodotti del made in italy, come il Parmigiano reggiano e il prosciutto di Parma, sono gravissime e prive di ogni fondamento». Così il ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo, ribatte alle affermazioni di Beppe Grillo.
«L’agroalimentare italiano di tutto ha bisogno tranne che di affermazioni gratuite dai toni apocalittici che rischiano di screditare uno dei comparti più importanti della nostra economia e il duro lavoro dei nostri produttori – sottolinea de Girolamo – che hanno saputo conquistare e mantenere in tutti questi anni una posizione di leadership e di grande reputazione internazionale».
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Pdl Parma: “Condividiamo in pieno l’intervento della Ministro dell’agricoltura contro la sparata becera e ignorante del lìder maximo dei 5 Stelle che diffama le produzioni agroalimentari di Parma. La giusta difesa di Nunzia De Girolamo che ricordiamo è una illustre esponente del Popolo della Libertá testimonia proprio come il nostro partito sia particolarmente sensibile nella tutela del Made in Italy e quindi dell’eccellenza agroalimentare nel nostro territorio che vanno difesi anche dall’allarmismo superficiale e populista dei 5 Stelle. D’altra parte, comunque, le affermazioni di Beppe Grillo sono coerenti con quella decrescita felice che è anche il nucleo fondamentale del programma dell’amministrazione comunale di Parma e i cui effetti di declino in città sono ben visibili a tutti”.
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Giuseppe Alai (Consorzio del Parmigiano Reggiano) all’Agenzia Dire: “Spiace davvero questa azione di terrorismo nei confronti dei nostri consumatori. Una richiesta di danni a Grillo? Non so dirlo ancora, ma sta di fatto che ognuno deve rispondere di quello che dice. Le uscite di Grillo non interessino se non hanno un carattere scientifico. Noi rifuggiamo ogni azione di terrorismo sulla nostra produzione e credo che il parere del Consorzio abbia più influenza di quello politico di grillo, che non aiuta l’immagine del nostro prodotto.  Ma l’inceneritore, per via delle sue emissioni o anche solo per effetto dell’eco dell’annuncio della sua attivazione, può avere effetti pericolosi o negativi per il parmigiano? Se quell’impianto è pericoloso, non lo è solo per il Parmigiano o il prosciutto, ma per tutti; se non lo è, non è pericoloso nemmeno per il Parmigiano o il prosciutto”.

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Sull’inceneritore (o termovalorizzatore) di Parma la si può pensare come si vuole però non è ammissibile che si accosti il nome di Parma, delle sue produzioni di qualità certificate e di origine protetta con il rischio di contrarre tumori per la presunta (in base a cosa non si sa) presenza di diossina (clicca qui).
E’ triste e grave che si colpisca in modo così pesante un settore che dà reddito e lavoro a migliaia di addetti. Si dimostra di ignorare che la zona di produzione può essere anche lontana centinaia di chilometri dall’impianto incriminato.
Si dimostra di non sapere che a Parma un inceneritore c’è già stato (dal 1975 al 2002) con una tecnologia sicuramente inferiore e non ci risulta che mai siano stati individuati prodotti nostrani “imbottiti di veleni”, anzi.
In conclusione riteniamo che chi monta su un cavallo di battaglia sbagliato (anche se elettoralmente proficuo) non può permettersi poi di gettare fango sull’economia di un intero territorio quando vede le sue improvvide promesse non realizzate.

La Flai Cgil di Parma
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GCR: “Un inceneritore emette diossina, metalli pesanti, furani, in quantità più o meno alte, 24 ore al giorno, 8000 ore l’anno. Oggi improvvisamente se ne accorgono anche i sostenitori del forno. Ma va là? Noi lo diciamo dal 2006 ed ora sarebbe irresponsabile chi lo ricorda? Ma non vi piaceva il caminetto di Ugozzolo? Signori, si balla! Viva la food valley”.

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