19/02/2009
In seguito alla scomparsa dei genitori, la teenager Andi e il fratellino Bruce sono passati da una famiglia affidataria all’altra e ora vivono in una casa poco accogliente sotto la custodia di una coppia avara nei sentimenti e negli alimenti.
Nonostante il divieto assoluto di tenere animali, Andi e Bruce hanno un cagnolino di nome Friday che faticano a nascondere in camera perché agisce esclusivamente seguendo il suo fiuto e lo stomaco. Sfamare l’insaziabile meticcio diventa ogni giorno più rischioso e i due fratelli sono prossimi alla disperazione quando scoprono un luogo perfetto dove sistemarlo.
È una tenera storia di amicizia e fratellanza quella che vede esordire in lungo l’esperto in effetti visivi Thor Freudenthal (già nello staff creativo di Stuart Little e Stuart Little 2).
Tratto dal libro per ragazzi “Hotel for Dogs” di Lois Duncan, pubblicato nel 1971, Hotel Bau è la cronaca di un’avventura che ha come protagonisti un gruppo variopinto di randagi portati in salvo da un’affiatata squadra di amici e amanti degli animali.
Sebbene i primi quindici minuti procedano a passo d’uomo, una volta entrati al Duke Hotel (che diverrà il rifugio di Friday e degli altri cani abbandonati dalla città) la commedia per famiglie scivola via grazie all’interpretazione degli attori a quattro zampe capaci di rubare la scena persino al candidato all’Oscar Don Cheadle.
Le ingegnose invenzioni dell’undicenne Bruce forniscono al regista l’espediente per mettere i cani al centro dell’impianto: seduti sul wc, intorno a una tavola apparecchiata o a bordo di un simulatore di guida, gli animali rappresentano gran parte del divertimento offerto dal film.
A differenza del recente Beverly Hills Chihuahua, l’espressività dei protagonisti pelosi non è opera di un sapiente lavoro di post produzione e la decisione di non farli parlare risulta più efficace in termini di credibilità e coinvolgimento emotivo.
Qualche forzatura nell’evolversi degli eventi e il finale zuccheroso potrebbero far storcere il naso ai puristi, tuttavia il tono da favola scelto anche per colorare la città ripresa ad altezza bambino non lascia dubbi su chi sia lo spettatore al quale è indirizzata la commedia. I più grandi dovranno invece armarsi di uno sguardo infantile per varcare la soglia di Hotel Bau.
(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
Clicca qui per conoscere la programmazione nelle sale di Parma.