Il Po in forte magra: calo delle portate fino al 40-50% come nel 2005 e simile al 2015

L’assenza di precipitazioni e lo scioglimento delle nevi cadute il mese scorso fanno registrare livelli di risorsa idrica molto bassi del Grande Fiume: tra il 40% e il 50% in meno. I mutamenti climatici stravolgono la “stagionalità” dei fenomeni più consueti di Novembre considerato da sempre il mese delle piogge più intense, talvolta causa di pericolose alluvioni

Dopo un mese di ottobre caratterizzato da precipitazioni abbondanti, superiori alla media stagionale, soprattutto sui rilievi Alpini e Appenninici che hanno causato anche una piena “morbida” del Grande Fiume, il mese di Novembre ha fatto registrare un calo evidente e non comune di portata del Fiume Po. Livelli che non dovrebbero subire particolari aumenti visto che, ad eccezione di alcune piogge sparse, anche per i prossimi giorni non si attendono precipitazioni di rilievo e pertanto continuerà la fase di esaurimento dei flussi di risorsa idrica.

Per fornire un’idea più chiara del fenomeno si possono prendere in esame gli stessi volumi di acqua invasati nei bacini montani e oggetto di monitoraggio che risultano oggi pari a 851 Mm rispetto al mese precedente. In termini percentuali si tratta di circa il 53 % del volume massimo invasabile nel distretto del Po (e cioè oltre 1600 milioni di mc).

Sotto il profilo del contributo offerto alle portate dalla neve poi va detto che il mese di ottobre è stato caratterizzato da importanti apporti, superiori ai valori stagionali, su tutto l’arco alpino oltre i 2000-2200 m mentre su quello Appenninico le nevicate sono state sporadiche e confinate ad alte quote con accumuli in linea con i valori tipici di ottobre.

Nella prima decade di novembre poi non si sono registrati apporti nevosi e le concomitanti alte temperature hanno favorito la fusione di buona parte del manto nevoso formatosi ad ottobre, ad oggi l’accumulo della neve è però inferiore alle medie di lungo periodo.

I grandi laghi regolati alpini risultano ora nel complesso di poco superiore alle medie e rispetto al mese precedente il loro volume accumulato è in costante, ma lento incremento.

Nell’attuale contesto di mutamento climatico, ogni mese difficilmente può essere paragonato allo stesso degli anni precedenti e la stagionalità consolidata nel tempo viene molto spesso sovvertita da valori fuori dalle medie consuete sia sotto il profilo delle temperature, che in alcune zone hanno raggiunto 4-6 gradi in più, sia sotto il profilo delle precipitazioniha commentato il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-Ministero dell’Ambiente Meuccio Berselli – . Storicamente il mese di novembre infatti è sempre stato il periodo delle piogge intense e delle possibili alluvioni, anche quelle più gravi, mentre oggi facciamo i conti con portate assolutamente inferiori e non comuni”. 

I NUMERI DEL BOLLETTINO NEL DETTAGLIO

PRECIPITAZIONI e TEMPERATURE. Il mese di ottobre è stato caratterizzato da accumuli precipitativi superiori alle medie stagionali sui rilievi alpini e appenninici, mentre i valori sono risultati in linea con il periodo sulle aree di pianura. Sui rilievi alpini le temperature registrate sono state mediamente inferiori di 2°-4°C rispetto al periodo, a differenze delle aree di pianura dove i valori termici sono risultati in linea o di poco superiori a quelli di lungo periodo.

La prima decade di novembre è stata caratterizzata da condizioni di tempo asciutto con temperature al di sopra delle medie stagionali, anche di 4°-6°C.

Per i prossimi giorni si attende una persistenza delle condizioni attuali con temperature in lieve diminuzione seppur sempre superiori alle medie del periodo.

PORTATE E LIVELLI IDROMETRICI DEL FIUME PO. Le precipitazioni verificatesi nel mese di ottobre hanno determinato una piena del fiume Po, il cui colmo transitato alla sezione di Pontelagoscuro è stato di poco inferiore ai 5000 m3/s; successivamente una seconda piena, più modesta, si è registrata tra fine ottobre ed inizio novembre (colmo transitato a Pontelagoscuro di poco inferiore ai 3000 m3/s). Nel complesso il mese di ottobre è stato caratterizzato da valori di portata superiori alle medie stagionali.

Persiste da circa una settimana la fase di esaurimento delle portate, a seguito dell’assenza di precipitazioni; i valori di portata giornaliera, osservati e previsti, lungo l’asta principale risultano inferiori alle medie mensili di lungo periodo. Per i prossimi giorni non si attendono precipitazioni di rilievo, pertanto continuerà la fase di esaurimento.

INTRUSIONE SALINA. L’andamento osservato delle portate del fiume Po ha limitato l’intrusione salina nei rami del Delta, i cui valori sono in linea con le medie mensili del periodo.

VOLUMI INVASATI NEI BACINI MONTANI. I volumi di acqua invasati nei bacini montani alpini e appenninici oggetto di monitoraggio sono pari a circa 851 Mm3, stazionari rispetto al mese precedente. In termini percentuali si tratta di circa il 53 % del volume massimo invasabile nel distretto del Po (pari a oltre 1600 milioni di mc). Il dato è confrontabile con la media storica.

NEVE. Il mese di ottobre è stato caratterizzato da importanti apporti nevosi, superiori ai valori stagionali, su tutto l’arco alpino oltre i 2000-2200 m; sull’Appennino le nevicate sono state sporadiche e confinate alle alte quote con accumuli in linea con i valori tipici di ottobre.

Nella prima decade di novembre non si sono registrati apporti nevosi e le alte temperature hanno favorito la fusione di buona parte del manto nevoso formatosi ad ottobre, ad oggi l’accumulo nivale è inferiore alle medie di lungo periodo.

VOLUMI INVASATI NEI LAGHI REGOLATI. L’attuale riserva idrica nei grandi laghi regolati risulta nel complesso di poco superiore alle medie. Rispetto al mese precedente il volume accumulato è in costante e lento incremento, con un andamento tipico del periodo.

 

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