Il “Fiato sul collo” dei grillini

SMA MODENA
lodi1

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29/01/2011
h.17.00

Noi del MoVimento 5 stelle parliamo da anni di trasparenza e partecipazione dei cittadini nei consigli comunali, Beppe Grillo ha lanciato l’operazione “fiato sul collo”, invitando gli attivisti a riprendere i consigli comunali e di quartiere.
Noi come altri siamo andati a riprendere con una videocamera e mentre nel consiglio comunale Ubaldi ha permesso che si riprendesse, nei consigli di quartiere hanno iniziato a dire che in questo modo si violava la loro privacy.
Ricordiamo che in merito alla privacy il garante si è già espresso comunicando che “il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali garantisce espressamente la pubblicità degli atti e delle sedute dell’organo consiliare comunale, demandando ad uno specifico regolamento comunale l’introduzione di eventuali limiti a detto regime di pubblicità (artt. 10 e 38 unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali,d.lg. n.267/2000).”
Quando si parla di privacy il garante ha sottolineato che si tratta di dati personali inerenti alla salute dei consiglieri, ora quante volte i consiglieri parleranno nel consiglio dei loro problemi di salute?
In un consiglio di quartiere, un consigliere si espresse dicendo che non voleva le riprese perché così si sarebbe divulgato il suo pensiero politico; a questo punto possiamo solo pensare che questa persona si vergognasse del proprio pensiero politico. Ci viene anche il dubbio su quali fossero le considerazioni che riteneva talmente oscene da non poterle rendere pubbliche; aveva forse paura che se i cittadini avessero conosciuto cosa diceva in consiglio di quartiere, nella tornata elettorale successiva gli avrebbero revocato il mandato?
Ma torniamo alle cose serie: sia nello statuto che nel regolamento del comune non compare nulla che permetta o vieti le riprese video, fatta eccezione per le conferenze dei capigruppo che non sono pubbliche (art 19 comma 3). Qui c’è, quello che viene chiamato in gergo giuridico un “vulnus” (è termine latino che significa ferita) legislativo, ovvero una vulnerabilità della legislazione. Questa vulnerabilità i nostri amministratori locali la usano per impedire le riprese, si giustificano con “ma le procedure sono altre ed in quelle non sono previste le riprese video”. Noi ci domandiamo allora quali siano queste procedure e dove sono scritte, perché né nello statuto, né nel regolamento del comune queste vengono citate. Ma se i cittadini sono tenuti all’oscuro di dette procedure, possiamo allora affermare che il comune di Parma sia trasparente? Certamente no!
Se è vero che il comune di Parma “promuove, sostiene e favorisce l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’attività politico-amministrativa della comunità” (art. 47 comma 1 dello Statuto comunale), allora cosa nelle riprese video è in contrasto con questo articolo? Nulla!
Non tutti i cittadini di Parma posso partecipare alle sedute dei consigli, non tutti i cittadini possono recarsi presso gli uffici per richiedere i verbali dei consigli e delle commissioni, senza considerare il fatto che se tutti ne facessero richiesta, il Comune dovrebbe spendere un sacco di soldi per stampare migliaia di pagine di documenti.
Gli unici che si sono espressi chiaramente su tutto ciò, è l’IDV locale, con la raccolta firme pro riprese nel consiglio comunale.
Tutto ciò per dire che un conto sono le parole che il Comune usa (e abusa) per parlare di trasparenza e partecipazione (vedi bilancio partecipato), altra cosa sono i fatti e le azioni che il Comune mette in realtà in atto per mantenere all’interno dei palazzi la gestione della cosa pubblica.

                                                                                                            Parma in MoVimento
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Segnalazione:

Vignali vincerà ancora le elezioni, con i voti della Lega”
Intervista al direttore della Gazzetta di Parma Giuliano Molossi: “Ho scommesso con Ubaldi che sarà lui a candidarsi contro Vignali. Bernazzoli è il candidato più forte che ha il PD”.

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