Il grido d’allarme del bieticolo-saccarifero

SMA MODENA
lodi1

04/12/2009
14.20

È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato questa mattina in Provincia dai rappresentanti del settore bieticolo-saccarifero, nella prima tappa di una manifestazione organizzata dallo Zuccherificio di San Quirico con le associazioni bieticole Anb (Associazione nazionale bieticoltori) e Cnb (Consorzio nazionale bieticoltori). Oggetto della protesta la mancata erogazione da parte del governo degli aiuti pattuiti nel 2005 con l’Unione Europea, “contropartita” (insieme ai contributi comunitari) al sì italiano alla ristrutturazione del settore.
“Le risorse per gli aiuti nazionali non sono state stanziate per il 2009 e non compaiono nemmeno nella Finanziaria 2010: in tutto sono 86 milioni di euro, e se non ci vengono dati questi finanziamenti c’è quasi la certezza che il settore chiuda. Ci troviamo di fronte a una clamorosa inadempienza dello Stato italiano, che dal 2009 non sta onorando gli impegni presi: se infatti dall’Unione europea i contributi arrivano regolarmente, mancano quelli nazionali. Il governo italiano ha firmato una cambiale che ora non sta pagando, e se si va avanti così le conseguenze saranno terribili: l’Italia produce uno dei migliori zuccheri del mondo, ma in questo modo il nostro paese non avrà più un chilo di produzione nazionale”, ha spiegato Alessandro Mincone, presidente del Cnb. “L’accordo di tre anni fa prevedeva che ciascuno dovesse fare la sua parte: l’Unione europea, il governo, la filiera. Il governo italiano – ha confermato il presidente dell’Anb Camillo Brena – la sua parte l’ha fatta fino al 2008, dopo no”. Al fianco delle associazioni di categoria anche i sindacati e lo zuccherificio di San Quirico: “Tutto quello che potevamo fare è stato fatto – ha detto il presidente di Eridania Sadam Spa Massimo Maccaferri – a tutti i livelli. Ora dobbiamo continuare a lottare tutti insieme per il riconoscimento di quanto ci è dovuto”.
I manifestanti sono stati ricevuti in Provincia dal vice presidente Pier Luigi Ferrari, assessore all’Agricoltura. “Sono al vostro fianco, come lo sono sempre stato”, ha assicurato Ferrari. “Possiamo permetterci la perdita di questo settore in questo paese? Credo proprio di no. Qui si rischia grosso davvero, perché se il governo italiano non mantiene gli impegni salta la filiera”, ha detto Ferrari, che poi ha fatto riferimento a un ordine del giorno sul tema votato a fine ottobre dal Consiglio provinciale: “È stato votato a maggioranza e non all’unanimità, e questo è un motivo di rammarico. Definire pretestuoso e polemico un ordine del giorno come quello significa capire poco la situazione; qui infatti non si tratta di fare la lotta a qualcosa, ma di chiedere il rispetto di un impegno assunto”.
Lasciata la sede della Provincia, la manifestazione ha raggiunto la Prefettura.