“Il PD accetti la sfida di Vendola delle primarie, la vinca, inglobi SEL e poi si allei con l’Udc”

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02/02/2011

Il 13 febbraio si terranno le primarie del centrosinistra di Borgotaro. Qualche giorno fa ParmaDaily ha intervistato uno dei due candidati, Claudio Barilli (leggi), oggi incontra l’altro, Diego Rossi, attuale vicesindaco del PD.

Puoi presentarti. Perché ti sei candidato alle primarie del PD di Borgotaro?
Perché questa è la strada giusta, aperta, democratica, non riservata alle sole segreterie di partito, per far partecipare i cittadini alla scelta del candidato sindaco del nostro schieramento.
E’ partendo da questa riflessione che ho deciso di mettermi in gioco, senza tatticismi e senza accordi, per confrontarmi con questa entusiasmante sfida.
Ho 33 anni (da compiere, ci tengo!), una laurea, un’esperienza lavorativa in azienda da otto anni, da cinque anche una significativa esperienza amministrativa come vicesindaco.
A questa eta’ si può metter su famiglia, farsi un mutuo e comprare casa: si ha, insomma, la giusta maturità ed il giusto entusiasmo per fare scelte responsabili ed importanti. Come, ad esempio, voler fare il sindaco e voler amministrare la comunità nella quale si vive.

Come ti sei trovato nell’amministrazione uscente del sindaco Salvatore Oppo? Quali pensi siano stati i suoi punti di forza e gli aspetti da correggere?
Molto bene. Lavorare con un sindaco come Oppo è stata per me una grande fortuna. Salvatore è un amministratore che sa unire grande esperienza a fantasia ed apertura culturale. Mi sono trovato molto bene anche con tutti i colleghi di giunta e di consiglio, da cui ho imparato cosa vuol dire amministrare un Comune, in tutti i suoi diversi ambiti, collaborando con tutti nella gestione della complessa delega al Bilancio.
Devo davvero ringraziarli tutti: senza la loro pazienza e la loro vicinanza nel lavoro quotidiano, oggi non avrei quell’esperienza che mi consente di potermi proporre come possibile candidato sindaco. Abbiamo lavorato sempre come una squadra, anche nelle scelte più difficili.
Non abbiamo brillato come comunicatori, questo no. Le future amministrazioni dovranno lavorare tanto sul fronte della comunicazione ai cittadini, per far conoscere le tante cose che il nostro Comune è riuscito a fare, pur in anni in cui la crisi economica e le restrizioni sulle finanze locali si sono fatte terribilmente sentire. E l’attività di informazione dovrà essere fatta anche di momenti di incontro con i cittadini, con lo stare nella gente, ad ascoltare come primo vero momento di “comunicazione”.

Alleanze: pensi che per garantirsi un futuro il PD (a livello nazionale) debba più guardare a sinistra (Federazione della Sinistra, Sel, Idv) o provare ad allearsi col terzo Polo di Fini e Casini  (pensare di poter fare entrambe le alleanze contemporanemente, da Vendola/Fds a Fini, mi pare follia)? 
Il Partito Democratico è la più importante scommessa politica degli ultimi dieci anni ed affonda le sue radici nell’esperienza dell’Ulivo del 1996, andando oltre.
Al PD abbiamo chiesto e stiamo chiedendo tanto. Un partito che è nato da soli tre anni non può aver già risolto tutti i suoi problemi. E, soprattutto, parliamo di un partito nuovo che si muove su basi di aggregazione, di mobilitazione, di decisione (vedi, appunto, le primarie, con tutti i loro pro e contro) completamente diverse rispetto ai partiti precedenti.
L’unica certezza è questa: in Italia non ci può essere alternativa di Governo senza prendere in considerazione il Pd. Partendo da qui, questa alternativa va costruita.
Provo ad azzardare un percorso, tanto difficile quanto utile in prospettiva, a mio avviso: il Pd dovrebbe accettare la sfida alle primarie di Sel, per vincerle ed inglobare al suo interno quello che oggi è, di fatto, un movimento d’opinione legato a Vendola. Fatta questa operazione, cercare l’accordo con il centro, con l’UDC, per un patto di Governo davvero di legislatura. Azzardato? Forse, ma se ognuno rimane nei suoi recinti ci teniamo il Pdl e la Lega per almeno altri dieci anni, anche in un ipotetico periodo “post-Berlusconi”.
Comunque, con questa domanda ed in questa risposta, abbiamo abbondantemente “sconfinato” dalle nostre competenze e capacita’!

Quali sono le tue tre principali idee per il futuro di Borgotaro?
Le tre priorità per il futuro di Borgotaro sono: lavoro, lavoro, lavoro.
Il tema dell’occupazione dovrà essere il cuore di ogni nostro ragionamento perché questa è la base per mantenere popolazione e, a cascata, servizi.
Occorre rendere ancor più attrattivo il territorio, lavorando su diversi fronti:
1) la formazione (scolastica e professionale) e la cultura. Su questo la decisione su cui molto ha lavorato anche la nostra amministrazione, di andare alla creazione di un unico Polo scolastico per la Val Taro con l’introduzione di un nuovo indirizzo “enogastronomico”, credo vada nella direzione giusta.
2) Le infrastrutture, fisiche, telematiche e finanziarie: strade e ferrovia sono il reticolo di vie essenziali per ridurre le distanze a cui si aggiungono tutte le potenzialità legata alla banda larga ed al suo potenziamento. Sarà utile anche potenziare le forme di facilitazione di accesso al credito, sia per investimenti che liquidità, sostenendo la creazione di “fondi territoriali” sulla scia dei positivi risultati ottenuti dal 2008 ad oggi.
3) L’ambiente e l’energia: un territorio diventa attrattivo e competitivo anche in funzione della sua capacità di mettere a valore le proprie risorse naturali in svariate forme. Da un lato con l’utilizzo del grande valore, anche di “marchio”, che il fungo porcino ed i nostri boschi rappresentano; dall’altro un utilizzo equilibrato e compatibile delle fonti di energia che il territorio può sostenere per mettere in campo anche risorse e prezzi più competitivi per quello che riguarda il costo dell’energia stessa.
Questo deve essere l’orizzonte lungo dentro a cui muoversi.
Poi ci sono le tante importanti opere che l’attuale amministrazione lascerà in eredità e che sono da completare: la riqualificazione dell’area e dell’edificio “Gianelli”; la realizzazione della Casa struttura socio-riabilitativa per i ragazzi disabili; la partenza del progetto della nuova scuola Materna e del nuovo asilo nido; il PSC, il nuovo strumento urbanistico che dovrà’ superare il vecchio PRG.

Quanto i tuoi veri o presunti padrini politici, ovvero Bernazzoli e l’area ex ds, ti avvantaggiano o ti danneggiano nella ricerca del consenso?
Sinceramente non mi sento “figlioccio” di nessuno.
Vengo da una storia politica e di partito di cui vado fiero, ed in cui ho incontrato persone da cui ho appreso una grande dignità politica e da cui ho cercato di prendere tutto quello che potevo per imparare a fare politica: un’arte complessa, a volte raffinata e a volte cruda.
La politica, per quanto mi riguarda, non è fatta da “nomi e cognomi” ma da etica pubblica, idee e da progetti che devono essere la traduzione pratica dei primi due concetti ideali.
Per fortuna, a Borgotaro, si fa anche e ancora questo tipo di Politica.

E’ vero che tu stai conducendo una campagna elettorale più sperimentale sui social network, facebook e youtube, mentre Claudio Barilli più tradizionale fatta di relazioni e di porta a porta?
Sto cercando di utilizzare tutti i canali utili a raggiungere i diversi cittadini.
Il contatto personale è l’esperienza più bella che arriva dall’amministrare un Comune di dimensioni come il nostro ed è fondamentale per avere anche i riscontri del proprio operato.
Grazie ad alcuni amici, molto più bravi di me in queste cose, sto utilizzando anche i social network: se anche questo serve a riattivare giovani (e meno giovani, in realtà) che faticano ad entrare a contatto con la politica, ben vengano. Sono uno strumento interessante, interattivo, aperto: credo che potrebbero essere utilizzati anche come strumento di comunicazione istituzionale e non solo elettorale.
Resta comunque vero che il contatto personale è insostituibile!

Concludendo, perché un elettore di Borgotaro dovrebbe votare te e non per Claudio Barilli?
Proprio perché entrambi siamo piuttosto conosciuti, credo che ciascun cittadino borgotarese sceglierà sulla base delle proprie valutazioni e sensibilità.
E’ importante, comunque che i cittadini partecipino, numerosi, cogliendo questa occasione di democrazia. Faccio anch’io il mio in bocca al lupo a Claudio, e a tutti noi che abbiamo scelto coraggiosamente con le primarie di mettere il partito e la coalizione in “mare aperto” e non più nello stagno in cui rischiavamo di restare. 

                                                                                Andrea Marsiletti


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