“Impossibile stabilire il meno peggio tra Vignali e Bernazzoli”

29/08/2011

“Intervista a tutto campo a Federico Pizzarotti, una delle anime del Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it a Parma.

A che punto è l’elaborazione del programma del Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it per le elezioni comunali di Parma 2012? Quali saranno i punti salienti?
Il percorso che ci porterà al programma finale è di fatto appena iniziato. L’elaborazione del programma avrà due fasi distinte: una di proposta e un’altra di condivisione.
Per il momento ci siamo suddivisi in gruppi di lavoro per aree tematiche. Lo scopo di questi gruppi è individuare le necessità di una città come Parma, prendendo spunto da realtà simili e da pratiche virtuose, che hanno già dato buoni frutti, messe in atto in altre città. Quanto prodotto dai gruppi di lavoro, andrà a comporre una bozza di programma, che condivideremo con i cittadini dei diversi quartieri. Gli incontri (Town Meeting) avranno lo scopo di verificare, se le proposte da noi elaborate, saranno sentite anche dai cittadini, oltre naturalmente a ricevere ulteriori indicazioni o richieste che ci verranno fornite.
Ovviamente non dimentichiamo le nostre origini di Movimento nato dalla rete, daremo quindi la possibilità di fornirci suggerimenti e di prendere visione del programma – durante le varie fasi della stesura – direttamente dal nostro sito www.parma5stelle.it.

Tempi?
La bozza di programma sarà pronta per la condivisione nel mese di ottobre; mentre circa a partire dal mese di novembre organizzeremo gli incontri nei quartieri.
Parlare di punti salienti adesso mi sembra prematuro. Non vorrai che i partiti ci copino le idee? Siamo ormai abituati, in regione come negli altri Comuni, a veder bocciate le nostre idee, per rivederle poi presentate modificate di una virgola, da questa o quella maggioranza. Per ora quindi lascerei un pò di curiosità.

Pensi sia ipotizzabile un’alleanza alle comunali di Parma tra la sinistra e i grillini? Quali condizioni dovrebbero verificarsi?
Se per sinistra intendiamo il PD, ammesso che lo si possa definire tale, non potremo certo allearci con chi da anni sta “costruendo” un inceneritore invece di trovare modelli di smaltimento rifiuti alternativi.
Mentre se per sinistra intendi Rifondazione e SEL , anche loro in più di una occasione si sono dimostrati disinteressati ai temi comuni per prediligere accordi con il “partito di maggioranza”. Non penso quindi che possa presentarsi nessuna condizione che renda possibile una coalizione con altri partiti.
Ma poi perchè ci proponi la sinistra? e la destra no?
Troppi ci accomunano alla sinistra, forse per i temi sulla moralità ed ecologia, dimenticando che le differenze tra i due schieramenti sono quasi invisibili. Anzi a volte si scambiano addirittura le battaglie: la privatizzazione dell’acqua piuttosto che l’incenerimento dei rifiuti, sono temi portati avanti indistintamente da PDL e PD.
Non per questo voglio che emerga una sorta di snobismo verso chi, come noi, ha un impegno civico, rimane infatti la nostra disponibilità al dialogo finalizzato alla realizzazione di progetti concreti, come è già avvenuto per il referendum sull’acqua; esperienza che si è rivelata molto positiva. Conosciamo ed abbiamo relazioni personali con molte persone inserite nei partiti “convenzionali”, persone degne di stima con cui collaboriamo volentieri.
E’ proprio per questo che non riteniamo di dover entrare a far parte di uno schieramento, ma preferiamo appoggiare o votare, di volta in volta, proposte che ci vedono d’accordo.

Con quali modalità sceglierete il vostro candidato sindaco?
La modalità di scelta del candidato sindaco è diversa in ogni comune. Ogni gruppo sceglie in modo autonomo come individuare il proprio “rappresentante”. Noi a Parma abbiamo un’associazione che ha un proprio statuto e seguendo quelle regole, arriveremo ad identificare non solo il candidato sindaco, ma anche l’elenco dei candidati consiglieri.
E’ importante per noi sottolineare che il candidato sindaco non sarà una figura “conosciuta” in ambito parmigiano per attirare voti, ma uno degli attivisti selezionato durante un dibattito interno. Durante tale dibattito chi internamente al gruppo avrà deciso di candidarsi dovrà dimostrare di essere in grado di farlo; questo ci consentirà di individuare in modo democratico e condiviso il nostro candidato sindaco. Voglio però puntualizzare che il candidato sindaco avrà più un ruolo di “punto di riferimento”, per elettori abituati a ragionare identificando una persona ben precisa. Mentre per il nostro Movimento conteranno in modo equivalente le 3 o 5 persone, che saranno identificate come “primi della lista” e tutte saranno chiamate ad intervenire durante i nostri incontri pubblici.
Non pensiamo serva una “un leader al comando”, uomo o donna che sia, ma una squadra affiatata, motivata e competente. E meno velatamente aggiungo che, se i parmigiani ormai stanchi di non contare nulla, se non nel momento delle elezioni, ci daranno fiducia, saremo pronti a prendere la guida della città.

Tu sei uno dei candidati più accreditati…
Grazie del tuo giudizio sul mio accreditamento, ma penso che il nostro gruppo abbia molti assi a disposizione.

Vignali ha chiuso il cantiere dell’inceneritore per abuso edilizio. Se oggi un grillino fosse al suo posto cosa farebbe di più o di meglio?
Di meglio, sicuramente l’abbandonare il progetto inceneritore. Rispetto al contesto e ai “pretesti” che avevano Comune e Provincia nel 2005, ora le soluzioni alternative all’incenerimento non solo ci sono, ma sono anche consolidate in varie realtà.
In Emilia Romagna abbiamo troppi inceneritori, tanto che è diventato difficile mantenerli in funzione a pieno regime. Questo grazie all’aumento della raccolta differenziata che ha sottratto il materiale che alimenta questi “forni”. Utilizzare come pretesto i rifiuti speciali non regge; sono le norme che definiscono quali materiali sono speciali e in che modo devono essere smaltiti. E’ la legge, quindi, che può ulteriormente migliorare la gestione dei rifiuti eliminando alcuni vincoli “incoerenti”.
Vorrei ricordare però che la cosa migliore per gestire i rifiuti è produrne meno o non produrne affatto. Andrebbero premiati ed incentivati tutti i negozi “alla spina” che permettono di “rifornirci” solamente del prodotto e non del contenitore. Anzi, in alcune città europee, si sta reintroducendo il vuoto a rendere proprio per incentivare la “non produzione” di nuovi rifiuti.
Concludo dicendo che, se perfino Napoli ha ceduto al metodo “Vedelago”, non vedo perchè la nostra Provincia si ostini a sostenere che non sia una strada percorribile.

Meglio Vignali o Bernazzoli?
La risposta non può che essere nessuno dei due, ma voglio argomentare le diverse motivazioni.
Iniziamo da Vignali che in questi mesi sta toccando il suo punto più basso. Viste le note vicende che coinvolgono persone a lui molto vicine, come Iacovini e Jacobazzi, è ovvio che la giustificazione “non sapevo” non è credibile nè sufficiente. A mio avviso in queste occasioni serve un maggior senso di responsabilità, perchè è proprio nei momenti difficili che le persone dimostrano il proprio valore.
E’ troppo semplice “farsi belli” alle inaugurazioni o alle manifestazioni, senza poi avere un controllo puntuale dei propri dirigenti e delle società controllate.
Il tema dei controlli è quello che a mio avviso è mancato maggiormente. Se ti trovi un “conto” di 180 mila euro per delle “rose” nel mezzo di una crisi economica e non salti sulla sedia, forse c’è qualcosa che non va. Tralascio poi il tema “scottante” delle società partecipate, per non andare “fuori tema”.
Parlando di Bernazzoli ovviamente non possiamo che criticare la decisione della costruzione dell’inceneritore, ma soprattutto il non voler considerare un confronto ed un eventuale cambio di strategia.
La risposta che più frequentemente viene data è che sono stati tanti gli incontri aperti ai cittadini. Vorrei ricordarne uno su tutti, quello del 2 aprile 2009, durante il quale si cercava un “confronto”, dando però come immodificabile la decisone già presa. Non mi sembra quindi, si possa parlare di confronto ed apertura.
Un altro punto sono gli interventi sulla mobilità in provincia, come ad esempio la tangenziale di Pilastro, Lesignano e la variante di Ranzano. Quest’ultima costata 5,8 milioni di euro per “ridurre i tempi di percorrenza del 50%“ (cit. articolo provincia). Tenendo conto che i tempi di percorrenza calcolati con Google sono di 10 minuti scarsi; abbiamo speso un milione di euro per ogni minuto di tragitto risparmiato. Questi soldi pubblici potevano essere destinati ad opere di maggiore beneficio per la collettività; non ho a disposizione dati su quanto sia trafficata questa strada, ma la messa in sicurezza di frane o altre opere di gestione del dissesto idrogeologico, mi sembrano più meritevoli di attenzione. Le tangenziali in provincia molto spesso tolgono si traffico al centro del paese, ma anche il prezioso passaggio di persone per le attività locali. Il problema focale è sempre che non dobbiamo “facilitare” il traffico con strade più grandi e scorrevoli, ma ridurlo attraverso un’organizzazione più intelligente di trasporti di persone e merci. Inoltre, normalmente, la costruzione di una tangenziale, innesca la costruzione di quartieri industriali, così, con il pretesto che quei campi non verranno più coltivati, li si sostituisce con spazi commerciali che ormai hanno saturato il mercato e che molto spesso rimangono vuoti, alimentando così solo la speculazione edilizia.
Tutte queste motivazioni ed altre ancora, rendono impossibile individuare un “meno peggio” tra i due (leggi Vignali e Bernazzoli), rendendo inoltre infattibile il nostro ingresso in una coalizione.

Qual è la differenza tra la leadership carismatica e “personale” di Berlusconi dentro il PDL e quella di Beppe Grillo dentro il Movimento 5 Stelle?
Vi ricordo una “piccola” differenza ma sostanziale: non siamo un partito ma un movimento di opinione che di volta in volta organizza liste civiche per consentire ai cittadini di occuparsi di politica direttamente, senza capi e senza vincoli se non morali. Noi italiani non siamo abituati a questo poiché questo atteggiamento è parte di un cambiamento culturale.
Prima di tutto Beppe non si è candidato e non si candiderà mai come premier.
In seconda battuta non riceviamo nessuna “forzatura” o indicazione di indirizzo per quanto riguarda candidati o punti del programma locale.
Beppe serve soprattutto come megafono al nostro movimento. Quando organizziamo un comizio con lui l’affluenza conta migliaia di persone; se siamo solo noi arriviamo al centinaio. E visto che i media locali e nazionali non ci danno nessuno spazio, è una cassa di risonanza fondamentale.
E’ altrettanto vero che Beppe rappresenta il nostro “leader” carismatico, e che alcune dei punti fondamentali del nostro movimento vengono direttamente da lui. Ma ad esempio, tu non ti trovi d’accordo nel rinunciare ai rimborsi elettorali?
Forse da fuori non si riesce a percepire bene, ma una struttura orizzontale come la nostra ha pregi e difetti. E’ molto difficile mantenerla così com’è nata, senza stravolgerla, ma migliorandola e arricchendola nel tempo. Siamo tutti volontari ed ognuno con i propri impegni familiari e lavorativi, è quindi molto difficile portare avanti alcune iniziative, senza lo sforzo continuo di tutti gli attivisti dei vari gruppi.
E’ pur vero che siamo in continua crescita, anche se i parmigiani sono un pò più “timidi” o distratti rispetto ad altre città della regione. Ma forse adesso, con la “casa in fiamme”, la partecipazione aumenterà! E noi li aspettiamo!

Andrea Marsiletti

perlavalbaganza