29/06/2013
h.15.00
“Possiamo dire con franchezza che quello guidato da Enrico Letta non è il governo che avremmo voluto e per il quale ci siamo presentati agli elettori ma dobbiamo anche dire che è solo grazie all’azione propositiva del Partito Democratico che il tema del lavoro si è imposto nell’agenda dell’esecutivo”.
Così Patrizia Maestri, componente della Commissione Lavoro della Camera, aprendo la serata.
“Checché ne dica il PDL il primo provvedimento varato dal governo, al netto dell’intervento sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, già impostato dal precedente governo Monti, è stato il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e dei contratti di solidarietà per 1 miliardo di euro e la proroga dei contratti dei precari della PA in scadenza. Il decreto legge sull’occupazione giovanile, approvato nei giorni scorsi dal governo, stanzia ulteriori 800 milioni di euro ed è una prima risposta al drammatico problema della sottoccupazione delle giovani generazioni, ma non solo. Occorre fare di più pur nella consapevolezza che non è possibile disperdere gli sforzi compiuti nei mesi scorsi con il risanamento delle finanze pubbliche. Le misure introdotte con il decreto che proroga ed estende il bonus per l’efficienza energetica e le ristrutturazioni edilizie e con il “decreto del fare” sono fondamentali perché ridelineano finalmente una politica industriale e di sviluppo per il nostro Paese”.
“La chiusura della procedura di deficit eccessivo in sede europea e lo stanziamento di 9 miliardi a livello comunitario per la crescita e l’inclusione sociale, consentiranno maggiori margini di manovra al governo e al Parlamento” – ha detto Maino Marchi, componente della Commissione Bilancio della Camera – “la correzione della riforma pensionistica della Fornero per introdurre maggiore flessibilità in uscita (come proposto dal Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano) e la risoluzione definitiva del problema esodati, il sostegno all’occupazione con interventi di defiscalizzazione del cuneo fiscale, sono i due obiettivi irrinunciabili del Partito Democratico, a cui subordiniamo il continuarsi di questa esperienza di governo con PDL e Scelta Civica”.
Sulle prossime scadenze congressuali del PD i due parlamentari si sono detti d’accordo sulla necessità di rafforzare il profilo riformista e di governo del partito ritrovandone lo spirito originario della fondazione, ricostruendo un collegamento tra partito e società, interpretando il bisogno di rinnovamento che emerge dalla società senza rinunciare ai valori di giustizia sociale, coesione e democrazia.
“Occorre ridefinire quelli che sono i valori ma anche le emozioni che sono alla base di quella comunità politica che è il Partito Democratico, l’unico partito non personale del nostro Paese”, così Patrizia Maestri che ha ribadito l’importanza “di avere un partito strutturato alle spalle, capace di leggere la società e di proporre risposte ai problemi delle persone”.
Per Maino Marchi “è evidente lo scollamento che la “non vittoria” elettorale ha procurato nel nostro elettorato ma ricordiamo che nelle elezioni amministrative delle scorse settimane il PD ha avuto un risultato importante ed omogeneo su tutto il territorio nazionale, imponendosi con i propri candidati anche in roccaforti storicamente avverse: i cittadini credono ancora nel progetto di centrosinistra imperniato sul Partito Democratico. Il congresso che celebreremo nel prossimo autunno avrà la responsabilità di incanalare verso una risposta politica coerente ed efficace questa fiducia che ancora gli elettori ripongono in noi”.