INTERVISTA – Alessandro Bernazzoli: “Mi candido a sindaco di Salsomaggiore con una lista civica e con idee da realizzare”

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Alessandro Bernazzoli

Alessandro Bernazzoli è il responsabile delle relazioni internazionali dell’Università di Parma. Si occupa di progetti di collaborazione tra università, scambi studenti (Erasmus), docenti e ricercatori, realizzazioni di accordi di doppia laurea con l’estero e della presentazione di progetti per ottenere finanziamenti europei e internazionali.

“Il Comune deve rafforzare la propria capacità di progettazione per attingere risorse esterne” premette, un pò per deformazione professionale, Bernazzoli, candidato sindaco di Salsomaggiore alla guida di una lista civica alle elezioni comunali che si terranno a maggio.

Lo abbiamo intervistato.

Perché la decisione di candidarsi a sindaco di Salsomaggiore?

L’idea è nata anni fa, in occasione delle precedenti elezioni amministrative. All’epoca, però, non c’erano le condizioni e forse partimmo anche un pò in ritardo. Oggi si deve procedere necessariamente a un cambio del sindaco che è al secondo mandato e non può ripresentarsi. Sono appoggiato da una lista civica, apartitica, che nasce su un programma ed è composta da persone non legate alla politica. Siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche, non nascondendo un indirizzo più orientato verso posizioni democratiche.

Quali sono le priorità di Salsomaggiore?

Abbiamo la necessità di riattivare il territorio, affiancando i cittadini e gli imprenditori.

Per quanto riguarda il turismo non vogliamo procedere con dichiarazioni roboanti, ma con azioni mirate a una ripresa lenta scandita da obiettivi intermedi. Quindi, in attesa della riapertura del Berzieri che porterà al consolidamento di Salso come meta del benessere e del termalismo, puntiamo al risveglio del turismo congressuale e sportivo.

 

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Come?

Il contesto culturale, culinario e artistico delle province di Parma e Piacenza non ha nulla da invidiare a nessuno. Dobbiamo costruire una rete collaborativa tra tutti i Comuni della zona, perchè essi hanno molto da offrire a Salso e Salso ha molto da offrire a loro. Laddove un’iniziativa partisse da un Comune limitrofo, Salso deve essere in grado di dare la propria collaborazione e viceversa.

La mia visione a 10-15 anni è quella di pensare Salso e Tabiano come due piccole enclavi turistiche che siano esempi innovativi di sostenibilità, non solo ambientale, con un’immagine integrata che proponga forme turistiche sempre più ricercate. Oggi non è più il tempo dei 15 giorni al mare sotto l’ombrellone, ma di un’esperienza che metta insieme cultura, benessere, sport, escursioni, intrattenimento.

Si parla spesso dei giovani. Quali idee a riguardo?

Dobbiamo tornare a coinvolgerli. Salso e Tabiano sono visti sempre più non dico come paesi dormitorio, ma di residenza, anche perchè le opportunità di lavoro scarseggiano, così come, con il massimo rispetto per le opportunità esistenti, le occasioni di intrattenimento.

Il rilancio del turismo sportivo passa necessariamente attraverso la partecipazione diretta delle associazioni locali. I giovani sono per definizione innovativi, le idee devono venire anche da loro. Il Comune deve garantire il supporto.

L’Istituto Tommasini, che già ospita l’Istituto alberghiero e collaborazioni con varie Università, potrebbe diventare un polo di formazione a 360° per chi ha già un lavoro e per chi lo sta cercando.

Giovani vuol dire che volontariato: Salso e Tabiano sono ricche di realtà importanti che possono sviluppare servizi sempre più centrati sui reali bisogni della società.

 

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Altre proposte?

C’è da realizzare una pesante digitalizzazione dei servizi al cittadino, affinchè questi, da un unico punto, possa accedere a tutti i servizi di cui necessita, da quelli comunali a quelli sanitari.

Coi cittadini bisogna attivare una comunicazione costante e l’Amministrazione deve essere in grado di rispondere sia per i successi che per gli insuccessi. La trasparenze non è un adempimento burocratico, è un obbligo.

Andrea Marsiletti