INTERVISTA – Eriglena Begaj: “Perchè abbiamo fondato l’associazione dei dottori commercialisti albanesi in Italia”… con sede a Parma

Il 31 ottobre 2020 è stata fondata l’Associazione dei Dottori Commercialisti Albanesi in Italia “ADCAI” , con sede a Parma.

Parmadaily ha intervistato la neo eletta Presidente dell’Associazione, la dott.ssa Eriglena Begaj.

Madre di due figli, e moglie di Erjon con il quale condivide anche il lavoro nello stesso studio di consulenza, Eriglena racconta di essere arrivata in Italia nel 2003. Tra gli anni ’90 e 2000 tanti giovani albanesi scelgono l’Italia per studiare e laurearsi in un’Università europea. Molti di loro sono oggi professionisti di successo in Italia e altrove in Europa.

Eriglena ha studiato e si laureata in Economia Aziendale all’Università di Parma.

Dopo anni di lavoro e sacrificio tra la professione e famiglia, nel 2017 l’esito positivo dell’esame dello stato l’ha abilitata di svolgere la professione di Dottore Commercialista e revisore legale e di iscriversi nell’Ordine dei Commercialisti Italiani.

Passano solo tre anni e nel 2020 si aggiunge un altro tassello importante nella sua carriera: Eriglena è ideatrice e mette la sua energia per trovare e unire i dottori commercialisti di origine albanese in Italia. E non è un risultato semplice, perchè servono ore e ore per cercare nei registri regionali dell’Ordine dei Commercialisti italiani i loro nomi. Dopo mesi di lavoro e la collaborazione con altri colleghi, i dottori commercialisti albanesi hanno ufficializzato la loro associazione e hanno scelto gli organi direttivi.

Eriglena quali sono stati i motivi che vi hanno spinti di unirvi in un’associazione?

Lo sviluppo professionale e lo scambio delle esperienze per apportare un miglioramento del nostro lavoro e della nostra crescita. Poi la nostra professione ci porta molto spesso in contatto con imprenditori, imprese, enti che sono molto interessati a investire in Albania, ma che molto spesso trovano delle difficoltà nell’identificare là dei punti di riferimento. Diventiamo un “ponte” per facilitare gli scambi economici e gli investimenti tra i due Paesi. Tutto questo tenendo presente che per l’Albania l’Italia è il punto di riferimento più importante a livello europeo e, in particolar modo, del processo di integrazione verso l’Unione Europea.

Quale aiuto concreto e diretto possono ricevere le imprese straniere e soprattutto albanesi dalla vostra Associazione?

Quello che dice lei sono imprese italiane che hanno dei titolari di origine straniera e che sono principalmente concentrati in alcuni settori economici tipo edilizia, commercio, logistica, servizi in generale con una vasta gamma di sotto-settori che compongono questi comparti principali. Offrire delle risposte normative e fiscali è l’attività principale della nostra associazione.

La frenesia degli atti normativi, i cambiamenti dei modi di comunicazione e soprattutto il modello tradizionale del lavoro che è in continuo movimento ci pongono davanti a sfide alle quali noi professionisti dobbiamo rispondere facendo gruppo, creare delle Community professionali di nicchia per offrire delle risposte veloci e qualitative alle esigenze della clientela. Il mondo post Covid apparirà diverso sotto tanti punti di vista da quello di oggi e la nostra sfida è accettare il cambiamento adattandolo alle nostre esigenze. Uno degli esempi più comuni che la pandemia ci mostrato è lo smart-working che non sarà una parentesi del momento, ma un nuovo modo di lavorare e di relazionarsi. Dietro ad esso ci saranno nuove procedure, nuovi mezzi di comunicazione che gli dobbiamo trasmettere al mondo reale dell’imprenditoria e alle sfide quotidiane. I primi che troveranno più difficoltà degli altri saranno gli imprenditori stranieri, tra cui i nostri connazionali albanesi, per una serie di motivi.

La vostra organizzazione di professionisti albanesi che rapporto ha con le altre Associazioni di categoria?

La nostra Associazione è costituita per sviluppare un ambiente collaborativo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati nei vari statuti e regolamenti dove ognuno di noi ha posto la firma e la fiducia.

Torniamo a Parma, come vede l’impatto dell’impresa straniera nella nostra provincia e qual è il suo futuro?

La caratteristica principale degli ultimi anni delle imprese straniere è la loro crescita costante. Un dato in controtendenza rispetto a quelle italiane. Certamente la dimensione piccola e/o a carattere familiare aiuta ad affrontare questi tempi incerti. Parma e soprattutto la nostra Regione presentano un saldo positivo. Le imprese straniere a Parma rappresentano il 12–14% del tessuto imprenditoriale del nostro territorio, principalmente nei settori dell’edilizia, commercio e logistica nei quali è difficile trovare disponibilità di manodopera italiana. Un altro aspetto che noto, soprattutto nelle imprese albanesi del settore edile qui a Parma, è che negli ultimi anni esse hanno subito trasformazioni verso altre forme societarie rispetto a quelle individuali originali. Sono affidabilità, “sanno stare sul mercato” e crescono anche in dimensione

Mi viene in mente una citazione di Warren Buffet: “Le previsioni possono dirti molto sul carattere di chi le fa; ma non ti dicono nulla sul futuro”. Di sicuro questo trend di crescita delle imprese italiane con titolari stranieri continuerà e la crescita sarà molto più accentuata negli ambienti che favoriscono l’accoglienza e la tolleranza che sono precondizioni necessarie per lo sviluppo.

Andrea Marsiletti

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