INTERVISTA – Emiliano Occhi (Lega): “Vignali è preparato e ha idee in linea con le nostre. Mi sarebbe piaciuto vedere Pizzarotti nei banchi dell’opposizione, ma si è sottratto alle elezioni”

Emiliano Occhi

Emiliano Occhi è stato per cinque anni consigliere comunale di Parma della Lega, all’opposizione dell’Amministrazione Pizzarotti, oltre che consigliere regionale in carica.

Lo abbiamo intervistato.

E’ stato un percorso un pò lungo, ma poi la Lega è arrivata sulla candidatura di Vignali. Cosa vi ha convinto di lui?

E’ naturale che il percorso di avvicinamento alle elezioni sia lungo e tortuoso. Negli ultimi anni è sempre stato così, anche negli altri schieramenti. Alla fine, però, si deve giungere a una sintesi.

Pietro Vignali ha ancora un forte attaccamento alla città e lo ha dimostrato con i suoi incontri nei quartieri e nelle frazioni. Inoltre conosce a fondo le problematiche con cui i cittadini debbono confrontarsi ogni giorno: sicurezza, degrado, viabilità, manutenzione del territorio. Proprio quelle che la giunta Pizzarotti ha ignorato in questi dieci lunghi anni. Su tematiche complesse come ambiente, commercio, lavori pubblici e infrastrutture si è dimostrato preparato, convincente oltre che in linea con la nostra idea di città.

Che riscontri hai sulla campagna elettorale frequentando la gente ai banchetti e ai mercati?

Riscontro una grande voglia di cambiamento, in particolare nei dettagli che rendono vivibile la città e i quartieri. In questi anni da consigliere comunale ho ricevuto decine e decine di sollecitazioni e richieste di aiuto da parte di persone che si sentivano trascurate e abbandonate. Il sindaco dovrebbe difendere i propri cittadini e adoperarsi per risolvere quelle criticità che incidono pesantemente sulla vita quotidiana. Degrado, insicurezza, manutenzione, viabilità e mobilità sono state spesso ignorate da Pizzarotti e dalla sua giunta. Potrei fare tanti esempi ma ne scelgo due, semplici ma chiarificatori, su ordini di grandezza diversi: il primo la Via Emilia bis, dove un progetto già pronto e candidabile nella programmazione ANAS è stato lasciato invecchiare nei cassetti; il secondo le barriere ferroviarie antirumore di via Toscana attese da quasi venti anni, dove l’amministrazione, a oggi, non è riuscita ad ottenere nulla da RFI.

Quale sarà il contributo della Lega al programma di Vignali?

La Lega è un movimento strutturato a livello nazionale. Governa regioni e comuni importanti e ha una lunga e collaudata tradizione amministrativa.

Abbiamo idee chiare e pragmatiche su molti temi tra cui sicurezza, immigrazione, energia, ambiente, mobilità, infrastrutture, commercio.

Per questo potremmo dare un apporto in termini di proposte e di best practies. Per realizzare programmi e progetti è fondamentale avere una “macchina comunale” rodata, motivata e preparata e in questo la Lega potrà senz’altro fornire un supporto. Importante sarà anche la nostra quinquennale esperienza in consiglio comunale fra i banchi dell’opposizione, dove abbiamo toccato con mano le inefficienze, la mancanza di visione e di cura della città da parte delle amministrazioni Pizzarotti. La Lega ha idee chiare su come amministrare la città e insieme a Vignali si potrà finalmente invertire la rotta.

Come vedi il futuro di Pizzarotti, di cui sei stato opposizione per cinque anni?

In molti si stanno facendo questa domanda in città ipotizzando consigli di amministrazione o seggi romani. Credo che Pizzarotti abbia pianificato da tempo il suo futuro, da quando, poco dopo la sua elezione, scelse di entrare nella corte del PD, abbandonando la nave in tempesta dei pentastellati. Con l’arrivo di Bonaccini nel 2014 si è consacrata quell’alleanza di fatto (anche con il PD cittadino all’opposizione per dieci anni) che ha determinato le sorti della città fino ad oggi. Credo che per un periodo abbia accarezzato l’idea di diventare un leader nazionale della sinistra, concentrandosi su temi divisivi e ideologici, attaccando pesantemente la Lega e Salvini (allora Ministro dell’Interno), alla ricerca di visibilità su stampa e media nazionali. Poi anche questa ipotesi è tramontata. Sinceramente mi interessa poco il suo futuro professionale. Politicamente avrei preferito, come gli ho detto più volte, vederlo in consiglio comunale, tra i banchi dell’opposizione ovviamente… avrebbe imparato a rispettare il lavoro dei consiglieri. Ha preferito invece sottrarsi al confronto finale con i suoi elettori.

Sarebbe stato meglio avere in coalizione anche Fratelli d’Italia fin da subito? C’è la possibilità che siano loro ad andare al ballottaggio?

Credo che le dinamiche che hanno portato a questa scelta vadano ricercate fuori dalla città, dove qualcuno ha deciso di dividere la coalizione. Sia da segretario provinciale della Lega prima che come consigliere ho avuto sempre ottimi rapporti con gli esponenti locali di FdI. Abbiamo corso insieme a tutte le amministrative precedenti. In questi cinque anni di opposizione, anche se non presente in consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha condiviso e supportato molte delle nostre critiche alla Giunta Pizzarotti. Sono convinto ci sia molta più unità di vedute nel centro destra, che nella compagine sgangherata che sostiene Guerra, tenuta insieme solo dalla paura di perdere il potere. Io credo che alla fine ci sarà un ballottaggio Vignali-Guerra. E che gli elettori di fratelli d’Italia non avranno dubbi su chi appoggiare.

Andrea Marsiletti

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