Intervista a Ettore Manno, membro del comitato centrale del Partito Comunista Italiano, che alle ultime elezioni comunali di Parma ha sostenuto la candidatura a sindaco di Andrea Bui.
Il progetto di Potere al popolo!, Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano insieme a Parma è ancora valido?
Il progetto messo in campo nelle ultime elezioni è l’unico progetto ad ampia valenza che possa tentare di unire a sinistra del PD coloro che hanno perso la speranza di una rinascita dei valori che sono stati protagonisti “degli anni della migliore gioventù”. Chi meglio di questa coalizione poteva interpretare le speranze di una città orfana di progetti di vita, di garanzie di sicurezze sociali, di risposte al mondo del lavoro e alle povertà, di progettualità per i tanti giovani che non si sentono considerati in una società che li esclude per la mancanza di reddito.
Quanto è il rammarico per non essere riusciti per una manciata di voti a eleggere Andrea Bui in consiglio comunale?
E’ d’obbligo un ringraziamento ad Andrea Bui, persona onesta e a tutti coloro che nelle difficoltà ci hanno messo l’anima, e nella stessa misura un dispiacere per coloro che, nella loro autonomia, non hanno considerato di appoggiare la lista applicando l’esempio biblico “muoia Sansone con tutti i filistei” considerando la lista di Bui al pari degli avversari descritti nei loro programmi politici. Il riferimento lo lascio alla fantasia degli intelligenti lettori del Suo quotidiano.
E’ giusto dire che la sinistra è tornata al governo della città?
Mi consenta una digressione, è tornata una sinistra di schieramento, erede delle tradizioni amministrative di Parma senza i riferimenti sociali e culturale dei suoi valori storici.
La leva della vittoria del PD a Parma è racchiusa in un’eredità elettorale che aveva il PCI. Dall’analisi dei risultati emerge la capacità di indirizzare le preferenze in un giusto rapporto tra le varie anime. E’ questo il merito di Lorenzo Lavagetto, vero vincitore di queste elezioni, Triunviro capace e autosufficiente al cui cospetto la minoranza in consiglio è solo destinata a una presenza senza la capacità di incidere vista la preparazione personale dei consiglieri di maggioranza. Sul terreno dei diritti e delle progettualità, inutili sono i “governi ombra” di una minoranza conservatrice che non può avere storia.
La lista di Potere al Popolo, Rifondazione comunista e Partito Comunista Italiano poteva, attraverso un confronto serrato, sviluppare le tematiche che potevano aiutare la città alla risoluzione dei tanti problemi. Con competenza e capacità risolutive. La lista, interprete della capacità politica che la contraddistingue, svilupperà il suo programma nei quartieri della città. E’ l’opposizione militante che si organizza fuori dal Consiglio comunale.
Da una settimana il Comune di Parma ha la sua nuova giunta. Quale prima opinione ha maturato a riguardo?
Non ho mai giudicato nessuno prima dell’inizio della partita. L’unico pensiero che suggerisco: il giudizio dei cittadini si baserà sull’autonomia dai poteri che contano (Università, Aziende sanitarie, Regione Emilia Romagna, poteri economici confusi con interessi calcistici).
Cosa dovrebbe fare una giunta di sinistra a Parma?
Come sopra, dimostrare un serio programma di amministrazione e un ascolto che la Giunta Pizzarotti non è stata in grado di garantire.Tradurre buone pratiche per risolvere i tanti problemi dei cittadini, dal bisogno di case, all’educazione dei minori, a un nuovo teatro dell’accoglienza che riesca a coinvolgere i cittadini, al bisogno di sicurezza e decoro considerando che prima di “Una Parma da bere” viene una città da vivere per tutti garantendo dignità.
Andrea Marsiletti