INTERVISTA – Filippo Fritelli (Pd): “Le qualità personali di Guerra sono indubbie e la giunta ha voglia di fare. Per me è necessario uno stacco dalla politica”

Filippo Fritelli

Filippo Fritelli, sindaco di Salsomaggiore da due mandati e già Presidente della Provincia di Parma, è il segretario provinciale del Pd fino al congresso che si terrà, indicativamente, nel marzo 2023.

Nel suo ruolo di segretario è stato un sostenitore della candidatura di Michele Guerra a sindaco di Parma. 

Lo abbiamo intervistato.

La tua esperienza da segretario provinciale del Pd si sta avviando a conclusione. Qual è stato il risultato (il merito) più importante che hai ottenuto?

E’ stata una esperienza intensa e preziosa. Ho conosciuto ancora di più la città di Parma e ho avuto contatti con molte persone. Le parti più belle sono state due: le regionali del 2020 quando ero appena subentrato nel ruolo e le comunali di Parma 2022 per il risultato storico che hanno portato.

La composizione delle liste del Pd alle ultime politiche non hanno premiato Parma. Cosa è andato storto?

E’ molto semplice: tante persone che erano già in Parlamento hanno lavorato per la loro riconferma, precludendo ai territori molte possibilità. I parlamentari uscenti si sono fatti mettere in posizioni sicure, nessun big del PD ha corso nei collegi ma tutti erano piazzati nei listini. Nella Caporetto politica del centrosinistra dello scorso 26 settembre, unita al taglio dei parlamentari, Parma non ha avuto nulla nonostante i risultati sul territorio.



Come vedi i primi mesi dell’Amministrazione Guerra?

E’ passato poco tempo e i primi bilanci veri si tirano dopo un anno. Vedo un Sindaco impegnato e con delle indubbie qualità personali e un gruppo di Giunta e di maggioranza desiderosi di fare. Il momento storico è difficilissimo, spero davvero che possano fare bene, ne ha bisogno tutto il territorio.

Tra Bonaccini e Schlein, oggi come oggi, chi voteresti come segretario nazionale del Pd?

In questo momento non ho le idee chiare, una sfida così mi pare francamente limitante. Il PD non ha bisogno di una conta tra due o tre persone, ma di ritrovare una identità e di ricostruire un campo politico e culturale preciso.

Quale sarà il tuo futuro politico?

Nulla di particolare. Per ora arrivare a giugno e terminare con impegno il mio mandato decennale da sindaco di Salsomaggiore. Credo che per me sia necessario uno stacco e un ritorno al mondo del lavoro e alla famiglia che tra pochi giorni, tra l’altro, si allargherà. Non è obbligatorio avere un ruolo politico, lo si fa solo quando si trovano gli stimoli giusti e si è in grado di dare agli altri qualcosa.

Andrea Marsiletti

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