INTERVISTA – Gabriella Corsaro (Pd): “Bene Bonaccini alle europee, è così bravo che bisognerebbe clonarlo. Guerra sa coniugare la capacità di ascolto con l’assoluta determinazione”

SMA MODENA
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Gabriella Corsaro è una consigliere comunale del Pd di Parma, presidente commissione Cultura, Sport, Turismo e diritti, impegnata nel mondo della cultura anche professionalmente. 

Con lei abbiamo fatto il punto della situazione sul Pd e sul Comune di Parma… con uno sguardo anche sulla minoranza…


Come hai preso la notizia della candidatura alle europee di Stefano Bonaccini, che porterà ad anticipare le elezioni regionali in Emilia Romagna al prossimo autunno?

Ci vorrebbe la clonazione di Bonaccini, data la sua bravura. Credo però che d’ora in poi sia più utile in Europa, dove si prenderanno decisioni importanti per il futuro.

L’anticipo delle regionali di un anno? Credo che l’essenziale sia che il Pd sappia trovare un sostituto adeguato a Bonaccini e, anzi, mi auguro che lui possa partecipare alla scelta del candidato. Abbiamo molti ottimi amministratori, però fare il presidente di Regione non è per tutti.

Schlein prima ha dichiarato che avrebbe messo il proprio nome nel simbolo del Pd alle europee e il giorno dopo ha ritirato l’ipotesi. C’è un pò di confusione nel Pd? Pensi la leadership di Schlein sia un valore aggiunto elettorale per il Pd o un problema?

Negare non ha senso: c’è un po’ di confusione nel Pd, però sottolineerei che da noi si discute e poi si decide. In quale altro partito accade? Schlein, dunque, ha solo fatto ciò a cui tutti noi siamo abituati. Se possa essere un valore aggiunto dipende molto da lei e dal tipo di campagna elettorale che farà. Riparliamone tra un mese.



Venendo a Parma, si avvicina il secondo anno dell’amministrazione del sindaco Michele Guerra. Come hai visto evolversi la sua figura in questo periodo?

Michele ha reso plasticamente e diffusamente riconoscibile il suo stile che coniuga una grande capacità di ascolto con una assoluta determinazione, ed ha messo al servizio della città la sua capacità di intuire con anticipo l’evoluzione delle questioni, dei problemi e delle soluzioni. Ho visto maturare molto in fretta un Sindaco che conosce nei dettagli ogni singolo dossier e che, allo stesso tempo, ha costruito un rapporto forte con la città, consolidando anche fuori Parma la sua statura di uomo dalla forte cultura di governo che agisce unendo l’ampio respiro alle esigenze dell’amministrare.

Da sempre ti occupi di cultura. Quando ti confronti con l’assessore Lavagetto quali suggerimenti gli dai?

I suggerimenti possono essere avanzati solo nel confronto quotidiano calato nella realtà delle singole scelte. La mia idea di città ha nella cultura il tratto identitario più peculiare, da promuovere con una messa a sistema efficace e soprattutto riconoscibile, a livello nazionale ed europeo, tra le grandi istituzioni culturali. La sinergia può ampliare le offerte, facilitare la fruizione e sostenere il lavoro di artisti, maestranze e produzione, anche in un’ottica formativa e soprattutto in una declinazione al femminile (lo dico da donna e da artista).

La cultura deve essere inclusiva e accessibile ma anche coraggiosa. Una vera fucina d’intelletto e sensibilità che investa ad esempio sulla creatività giovanile anche nella nuova dimensione digitale. Amerei un maggior sostegno alla poesia e al paesaggio largamente inteso. Da ultimo, ma certamente non per ultimo, mi piace immaginare Parma come città della coralità.

Quali sono per te le tre priorità amministrative da qui alla fine del mandato?

Le priorità da qui alla fine del mandato sono strettamente connesse alla necessità di rafforzare il profilo europeo e internazionale di Parma. Dunque direi i servizi innanzitutto, mantenendo alti gli standard qualitativi nella loro erogazione e migliorandone alcuni che diventano sempre più centrali: penso all’invecchiamento della popolazione, alle nuove povertà e ad alcune forme specifiche di disabilità, come l’autismo. Il nostro Comune che ha già dimostrato di saper essere protagonista di politiche sociali giuste che incidono sulla qualità della vita deve rafforzare tale scelta di campo. Guardo anche alla libertà di abitare luoghi e possibilità, dunque alle infrastrutture e alle connessioni: abbiamo bisogno di Alta Velocità, di ferrovie, ma anche di strade che portino a Parma e di voli che ci colleghino alle principali capitale europee. E terzo punto penso alle sicurezze, a quelle delle donne di poter vivere con tranquillità la Città tutta e a quelle dei nuovi cittadini, che non devono essere sentiti come diversi o pregiudizialmente pericolosi per il solo colore della pelle.

All’interno dell’opposizione in consiglio comunale vedi affermarsi un’alternativa a Guerra?

L’ambizione è il sale delle scelte umane e un amministratore deve coltivare il desiderio di spendersi per la collettività, le alternative a Guerra c’erano sin dalla campagna elettorale, com’è andata è fatto noto. Certo tutti i componenti del Consiglio Comunale stanno crescendo in consapevolezza e hanno imparato a mostrarsi di più, ma ritengo che la esatta lettura dei profili candidabili è ancora da venire.

Andrea Marsiletti

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