INTERVISTA – Guido Canali: “Bonaccini ha vinto sui social, imitando l’organizzazione del vecchio PCI”

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Guido Canali, parmigiano, nonostante la sua giovane età (26 anni) è già un riconosciuto esperto di politica, avendo gestito campagne elettorali locali e nazionali per alcuni partiti del centrosinistra. Tuttora possiamo trovarlo a Roma. Alle ultime regionali ha coordinato la comunicazione della campagna elettorale della candidata Pd Barbara Lori. (leggi: INTERVISTA – Barbara Lori, regina delle preferenze: “È giusto che il Pd esprima l’assessore regionale di Parma, indipendentemente da me”)

Lo abbiamo intervistato sulle elezioni regionali dell’Emilia Romagna… e non solo…

Hai seguito la comunicazione di Barbara Lori, che è arrivata prima nelle preferenze nella lista del Pd. Che campagna elettorale avete fatto?

Il merito della sua campagna è soprattutto della candidata. Per prendere le preferenze, prenderne tante come lei, servono una costanza e un lavoro puntuale. A Barbara ho provato a far venire fuori tutto quello che è: una donna, una donna del territorio, una donna nata e cresciuta fuori dalle zone urbane. Il suo risultato è frutto esattamente del secondo fattore: territorialità. Ora posso anche dirlo, non se ne è accorta neanche lei: non abbiamo usato la parola Parma neanche una volta. Per un semplice motivo, c’è una frattura enorme tra territorio parmense e città che è compito dei dirigenti locali ricomporre. Circoscrivere ai soli parmigiani l’interlocuzione sarebbe stato limitante. Ci sono 200mila voti in città e 200mila fuori. Per prenderli fuori devi fare più chilometri, ma incontri direttamente le persone. Per prenderli in città ne fai meno ma ti limiti ad andare a cercare i pacchetti di voti che non esistono neanche più.

La lista Bonaccini in città ha preso più o meno i voti della media regionale, nonostante l’appoggio di Pizzarotti. I candidati da lui pubblicamente sponsorizzati sono stati superati nelle preferenze dall’assessora di Fidenza Frangipane. Perchè l’Effetto Pizzarotti non si è fatto sentire?

Pizzarotti è un Sindaco civico, o almeno lo è stato finora. Se sei civico non sei partitico e neanche strutturato per prendere le preferenze. Non vedo questo risultato come un referendum sul suo operato o sul suo consenso. Credo che però sia stato necessario per fargli comprendere chi è con lui politicamente e chi con lui solo per la parte amministrativa. Speriamo serva ad abbandonare il mito dogmatico del civismo. Un leader è politico per antonomasia.

Cosa più hai apprezzato della comunicazione di Bonaccini?

Senza dubbio l’utilizzo della comunicazione digitale. Per la prima volta nella storia del centrosinistra è stato arginato lo strapotere della Lega sui social. Nessuno se ne è reso conto, ma non ha mai preso piede una campagna di diffamazione contro di lui. Semplicemente perché veniva tamponata subito dai tantissimi “militanti digitali” coordinati dall’alto. Finalmente anche il centrosinistra ha capito due cose: le piazze esistono. Ed esistono anche le piazze virtuali. Entrambe si basano su un unico fattore banale: i numeri.
Il centrosinistra si è organizzato sui social ripercorrendo, forse senza neanche saperlo fino in fondo, l’organizzazione del vecchio PCI. Mi spiego meglio: la forza del PCI è sempre stata quella di un’organizzazione quasi militare del partito. Per convincere le masse devi essere massa. Sto studiando nuovamente le strutture organizzative del PCI, perché quel modello traslato sul digitale è ancora attuale.

Se fossi stato il comunicatore della Borgonzoni, cosa avresti cambiato?

Le avrei detto di non candidarsi. Non puoi cavare il sangue da una rapa. Con tutto il rispetto e il bene, per candidarti alle elezioni regionali devi almeno conoscere il territorio. Tanto è vero che ha girato pochissimo, una volta resasi conto di non sapere nulla dei problemi della regione che si candidava a guidare. Posso dire una cosa? Con un’altra avversaria sarebbe stata ben più complesso.

[pullquote]Solo un pazzo o un sabotatore potrebbe dire no a un’alleanza larga per le comunali di Parma del 2022[/pullquote]

Pizzarotti è un alleato, un cespuglio o ormai un uomo del Pd?

Per me Pizzarotti deve essere organico a quello che sarà il PD dal 2020 in poi: iniziare a sostenere una sua linea politica, rappresentare delle persone e, se è il caso, avere l’umiltà di accodarsi a qualcuno di più “grande”. Se possono coesistere democristiani e comunisti nel PD, figurati se non può starci Pizzarotti.

Quanto queste regionali influenzeranno le alleanze delle comunali di Parma 2022?

Zero. Solo mediaticamente. Politicamente parlando solo un pazzo o un sabotatore potrebbe dire no a un’alleanza larga per le comunali del 2022. Siamo in una bolla mediatica che sta già scemando, tra un mese si parlerà di altro. L’unica cosa che conta per Parma e per qualsiasi territorio italiano è che il Governo lavori bene.

Andrea Marsiletti