INTERVISTA – Leonardo Spadi: “La Giunta ascolta la città e dà riscontri rapidi. Il gruppo consiliare della Lista Michele Guerra cambierà nome”

Leonardo Spadi

Leonardo Spadi, consigliere comunale eletto nella lista “Michele Guerra”, da qualche settimana ricopre un importante incarico all’interno delle Zebre Rugby.

Lo abbiamo intervistato sulla sua nuova avventura professionale e su alcuni temi politici e amministrativi cittadini.

In cosa consiste il tuo nuovo impegno nelle Zebre Rugby?

Da circa un mese ricopro l’incarico di responsabile marketing territoriale e relazione esterne del club, cercando di dare il mio contributo nel rinnovato progetto societario che vede il club sempre più protagonista nel territorio parmense con un numero crescente di iniziative in sinergia con la popolazione, le istituzioni, il tessuto imprenditoriale, il mondo delle scuole e quello del terzo settore. L’obiettivo è quello di consolidare e rafforzare il legame tra la società e il tessuto socio-economico del territorio. Stiamo lavorando a stretto contatto con tanti stakeholder locali per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Come pensi stia andando l’Amministrazione comunale?

Anche se probabilmente è passato ancora troppo poco tempo, una cosa che balza all’occhio è il diverso approccio con i cittadini e le associazioni: si cerca di ascoltare e di dare riscontro in tempi rapidi a quante più richieste possibili. La giunta Guerra ha adottato una strategia di “basso profilo” in questa fase iniziale di gestione della città. Una delle prime sfide del nuovo esecutivo cittadino – che sto seguendo con grande attenzione – è la riforma della macchina comunale intrapresa da qualche settimana con l’approvazione della nuova macrostruttura. Penso che sarà un passaggio fondamentale per l’avvenire dei prossimi anni: dal buon funzionamento della macchina dipenderà la messa a terra dei tanti progetti portati avanti in campagna elettorale dalla nostra coalizione.

Guerra e Pizzarotti sono due personalità completamente differenti, sono anche arrivati a fare il sindaco con strade diverse.”

Al di là delle differenze di carattere, in cosa amministrativamente Guerra e Pizzarotti sono più diversi?

Credo sia molto difficile dare un giudizio in questo momento sul lato amministrativo a Michele Guerra essendo trascorsi solo pochi mesi dal suo insediamento.

È evidente che Guerra e Pizzarotti siano due personalità completamente differenti.

Nel 2012 Pizzarotti è diventato sindaco inaspettatamente mentre, nel 2017, la vittoria con ampia maggioranza al ballottaggio fu un chiaro segnale dell’apprezzamento del suo operato da parte dei cittadini.

Michele Guerra invece arriva da una storia completamente diversa; l’ottima esperienza da assessore alla cultura e alle politiche giovanili ha aperto le porte della sua ascesa verso la carica di Sindaco. Oggi però si trova davanti a tante sfide complesse, dal contesto storico in cui si trova ad operare ad una nuova maggioranza completamente diversa da quella di Pizzarotti.



Quale futuro per quella che alle elezioni comunali è stata la “lista Michele Guerra sindaco”?

Quella della lista penso che sia stata una bellissima esperienza dell’ultima campagna elettorale. Ho avuto la possibilità e la fortuna di conoscere tante persone che si sono contraddistinte nei propri ambiti professionali e che hanno deciso di mettersi a disposizione della propria comunità e di un candidato Sindaco. Oggi, insieme ad Antonio Nouvenne e Saba Giovannacci, siamo chiamati a rappresentare in Consiglio Comunale queste persone e gli oltre 5.000 elettori che ci hanno accordato la loro fiducia. Con il nuovo anno intraprenderemo un percorso rinnovato che inizierà proprio con il cambio del nome del gruppo consiliare. Io ritengo che questa esperienza potrà svilupparsi se saremo bravi a mantenere la barra dritta sui temi e sui progetti per la città. Ci sono tante persone di valore in questo gruppo che possono dare un contributo importante alla nostra città nei prossimi, a partire dal nostro capogruppo Antonio Nouvenne che, a mio parere, sta portando avanti il suo ruolo con grande autorità e professionalità.

Come pensi andrà a finire la questione “aeroporto Verdi”?

Io continuo a pensare che l’aeroporto “Verdi” sia un’opportunità da non perdere per la nostra città. È evidente – e consolidato – il fatto che il progetto cargo non sia più una strada da percorrere. Auspico invece che possa vedere la luce quanto prima un suo rilancio basato sul trasporto passeggeri. In questa direzione il nostro gruppo sicuramente ci sarà.

Andrea Marsiletti

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