INTERVISTA – Massimo Rutigliano: “Michele Guerra è sveglio, intelligente e una brava persona. Se saprà innovare, vincerà le elezioni e sarà un buon sindaco. I candidati rispondano con un sì o con un no sui temi più delicati”

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Massimo Rutigliano

Massimo Rutigliano, avvocato, è una voce nota e autorevole, talvolta anche critica, della sinistra di Parma.

Lo abbiamo intervistato a 360° sulle elezioni comunali di Parma che si terranno il 12 giugno.

Come vedi l’attuale scenario politico cittadino?

Senza giri di parole: lo vedo desolante! La mia città, purtroppo, continua a non esprimere una nuova classe dirigente di livello: un centrosinistra diviso e frantumato (ma non è una novità) e spesso autoreferenziale; un centrodestra che non ha trovato di meglio che cercare un revival di dinosauri superati dalla storia dopo che taluni avevano utilizzato i soldi dei cittadini per finalità personali; un centro moderato assente, in attesa di schierarsi con il vincitore di turno.

Parma, ma non solo Parma, ha perso quella voglia di partecipare che, nel bene e nel male, l’aveva caratterizzata. Le ragioni sono tante ma, soprattutto, di una classe politica di basso livello, compiaciuta della gestione del potere, di partecipare ai salotti vip, incapace di avere una visione alta ed attrattiva, un progetto per la cui realizzazione chiamare a raccolta le energie migliori della città che, mancando un progetto complessivo ed unificante, si disperdono i 10-100 rivoli così sprecando energie, risorse, entusiasmi (sempre più affievoliti se non ormai inesistenti).

Cosa pensi della candidatura di Michele Guerra?

Si è pervenuti a sceglierlo dopo un percorso gestito malissimo che, infatti, ha portato al proliferare di liste diverse (in barba agli obiettivi unitari dichiarati), e tu sai benissimo quale, secondo me, doveva essere il percorso corretto (primarie aperte da svolgersi dopo un confronto di alcuni mesi, sul territorio. tra i candidati, per consentire di avvicinare quante più persone possibile). In ogni caso, come sai, già due anni fa, durante un nostro colloquio (LEGGI), ti avevo detto che secondo me, a determinate condizioni, Michele Guerra poteva essere un buon candidato.

Le condizioni erano, ed ancora sono, le seguenti:

1) rivendicare nei fatti, non a parole, l’autonomia della sua persona rispetto all’attuale compagine amministrativa (non mi risulta che Guerra sia mai stato organico rispetto agli altri assessori che anzi un po’ luciferamente, hanno cercato di ostacolarlo-metterlo in cattiva luce, come, ad esempio, sulla questione del parcheggio auto-camion nelle bassure della cittadella);

2) mettere in tribuna (in panchina sarebbe poco) la più parte dell’attuale compagine amministrativa, che di certo non ha brillato (anzi) sotto molteplici punti di vista, costruendo una nuova classe dirigente per il presente ed il futuro;

3) esprimere con chiarezza una propria visione della città, senza condizionamenti esterni;

4) presentare un programma per punti precisi dimostrando che non appartiene alla categoria del politichese;

5) indicare da subito quella che potrà essere la più parte della propria compagine governativa, anche perché le idee camminano sulle gambe delle persone, ed è giusto che i cittadini-elettori sappiano chi sarà chiamato a governarli, visto che un Sindaco non può seguire tutto e gli assessori, i presidenti delle partecipate, debbono essere persone di sua fiducia che però debbono essere di fiducia anche dei cittadini;

6) studiare da subito il funzionamento della macchina amministrativa per valorizzare la parte più innovativa della stessa (se si è competenti si può fare) e superare quegli atteggiamenti di bieca burocrazia che di sovente i cittadini hanno incontrato, favoriti dall’inerzia degli amministratori.

Un esempio: io cittadino ho il diritto di sapere in anticipo chi potrebbe essere il delegato al territorio, all’ambiente, ai lavori pubblici, al sociale, alle partecipate. Sono loro che si occuperanno per 5 anni di noi cittadini. Consiglio a Guerra di dire prestissimo chi saranno le persone che chiamerà a lavorare con lui in quei settori delicati, anche perché una Giunta non è solo un Sindaco, ma una squadra.

Consiglio poi a Guerra di evitare il trascinamento di vecchie posizioni di potere da parte di taluno. Se la regola dei due mandati (regola che condivido) riguarda i sindaci (e la ragione di tale regola è quella di evitare il consolidarsi nel tempo di posizioni di potere) per me riguarda anche gli assessori e gli amministratori delle partecipate. Se Guerra questo dovesse fare avrà il mio plauso ed appoggio (ovviamente sempre che indichi persone di livello).

In sintesi: Se Guerra avrà la voglia e la capacità di innovare, sia nelle idee che negli uomini, potrà vincere ed essere un buon Sindaco (è sveglio ed intelligente, oltre che una brava persona); se non avrà questa capacità evito previsioni e sarò un tranquillo spettatore.

Cosa pensi di una lista civica Michele Guerra”?

Sono d’accordissimo e l’ho detto anche a lui in occasione di un nostro casuale incontro per strada.

Questo aiuterà anche a capire quale vuole essere la sua capacità di innovare rispetto al passato. So che una lista Guerra non è molto gradita da taluni (timorosi che i consensi di quella lista potrebbero andare a detrimento di altre liste… per essere chiari: Effetto Parma) ma farà bene a farla, sperando, ovviamente, che sia formata da persone di livello, serie, oneste, competenti, rappresentative di mondi diversi e di comunità vere. La città ha bisogno di nuovi protagonisti, nuovi attori, una nuova classe dirigente.

Prima hai detto che bisognerebbe indicare nei programmi dei punti precisi. Cosa intendi dire?

Come sai trovo insopportabile il politichese, quel dire e non dire che serve ad evitare di prendere posizione su argomenti spinosi.

Ecco ti chiedo il favore, nel corso della campagna elettorale, di porre ai candidati sindaco delle domande precise, obbligandoli a rispondere SI o NO, senza tanti giri di parole. So bene che la realtà è complessa e spesso non risolvibile con dei semplici SI o NO, ma è bene provare a farlo, è un esercizio che può fare bene alla politica. Non si può dire si a tutto, o no a tutto, e neppure si può andar bene a tutti.

Ad esempio, è chiaro che chi vuole lo spostamento di una infrastruttura da una parte va contro gli interessi di chi vive nel luogo indicato per lo spostamento, ma amministrare vuol dire fare delle scelte nell’interesse pubblico.

Alcuni esempi (e per non sottrarmi ti dirò anche la mia posizione):

a) Aeroporto: CARGO: SI NO (per me è NO)

b) Fiera: ingresso di fiere di Milano nel capitale di fiere di Parma: SI NO (per me è NO)

c) Rifiuti: manteniamo l’attuale sistema di raccolta: SI NO (per me è NO)

d) Stadio: lo terrà dov’è favorendone la riqualificazione: SI NO (in questo caso non indico la mia posizione – che è ovvia e nota – poiché seguo la questione quale legale del Parma Calcio)

e) Centro Storico: estenderà la pedonalizzazione con servizio navette: SI NO (per me è SI)

f) TI – BRE: SI NO (per me è SI)

g) Stazione AV alla fiera: SI NO (per me è SI)

h) Interconnessione treni AV: SI NO (per me SI fino a quando non si arriverà al risultato sub g)

i) Sanità: case della salute nei diversi quartieri: SI NO (per me SI)

j) Pista ciclabile di via Pasini: SI NO (per me NO)

k) Tariffe servizi sociali: escludere indennità di accompagnamento dal reddito: SI NO (per me SI)

l) Sicurezza: registro degli stranieri: SI NO (per me SI)

m) Sicurezza: vigili distribuiti nei quartieri: SI NO (per me SI)

n) Cultura: Continuerà su Parma Street Food: SI NO (per me NO)

o) Mall o Centro Logistico a Baganzola: SI NO (per me NO)

p) Autostrada: barriera verde lungo l’autostrada: SI NO (per me SI…molto presto).

Sono solo alcuni esempi che potrai incrementare come vorrai (raccogliendo le richieste dei cittadini) ma ti chiedo davvero di sottoporre il questionario ai candidati, obbligandoli a dei semplici SI o NO. Se non vorranno rispondere oppure risponderanno con dei gran giri di parole per dire tutto ed il contrario di tutto, per dire dei “SI però”, ovvero dei “NO ma”, vorrà dire che appartengono alla categoria dei politicanti e gli elettori potranno valutare anche questo. Come dice un mio amico: non si può andare bene a tutti ma il rispetto forse puoi averlo da tanti, ed il rispetto è “tanta roba”. Ecco chi avrà il buon senso di dire SI o NO (anche se darà risposte molto diverse dalle mie) avrà il mio rispetto mentre, ma è cosa diversa dal rispetto, dal contenuto delle sue risposte dipenderà il mio voto. Se non risponderà (oppure risponderà con i “SI però” o “NO ma”) non avrà né il rispetto né il voto. Ti assicuro che siamo in tanti a pensarla così, anche con idee politiche differenti.

Ultima domanda: cosa pensi della candidatura di Vignali?

Torniamo alla prima risposta: una grande e profonda tristezza. Non vorrei fare un discorso su Pietro Vignali, con il quale ho sempre avuto buoni rapporti personali, ma, davvero mi dispiace che il centrodestra non sia stato capace nel corso di questi dieci anni di costruire ed esprimere una nuova classe dirigente. Questo è un vero guaio per la democrazia, per la nostra città. C’era Filippo Mordacci, che personalmente non conosco, che almeno poteva costituire un ricambio rispetto a quel passato vecchio e stantio. Parma ha bisogno delle nuove generazioni non del “a volte ritornano”. Vedere riemergere vecchie figure, incapaci di dedicarsi ad altro, abbarbicati al tentativo di trovare o riprendere una poltrona, dopo che quando l’hanno occupata hanno creato dei disastri, mi rattrista.


“Pietro Vignali è inidoneo (sotto tanti profili) ad assolvere correttamente al ruolo di sindaco. Tanti amici di centrodestra mi hanno detto che non lo voteranno.


Ho qui davanti a me la sentenza (sentenza n. 354/2015) di patteggiamento di Pietro Vignali (ed altri che hanno concorso con lui) con 12 capi di imputazione per fatti che ammontano a quasi 1 milione di euro di soldi della collettività che, secondo i capi di imputazione, sarebbero stati utilizzati per fini personali (campagna elettorale, feste elettorali, cura della propria immagine, ecc. ecc.). Non è con il battage mediatico che quei fatti (come si dice: stiamo ai fatti!) si cancellano. Non è dicendo bugie sulla riabilitazione (che è un istituto giuridico previsto per chi, dopo una condanna o sentenza di patteggiamento, per tot anni non commette più reati; non è un postumo giudizio di non colpevolezza, come taluno mediaticamente vuol far ritenere) che quei fatti si cancellano.

Ho fatto il pubblico amministratore anch’io, prima in una IPAB, poi come Presidente di una municipalizzata (AMPS) e poi ancora come Assessore, con deleghe importanti e delicate (Piano Regolatore, Edilizia ed Urbanistica, Ambiente, Aziende Municipalizzate e Rifiuti, Verde e Parchi); sono stato messo sotto accusa solo per aver autorizzato delle giostre per bambini (per San Giuseppe) in Parco Ducale; orgoglioso di averlo deciso, invece di pagare una semplice e piccola ammenda (che avrebbe chiuso tutto) ho deciso di andare a processo e sono stato assolto con formula piena. Credo ci sia una bella differenza.

Per il resto ritengo che oggi Pietro Vignali sia inidoneo (sotto tanti profili) ad assolvere correttamente al ruolo di sindaco. Parma deve andare avanti, non indietro. Sarà poi interessante verificare chi finanzia la sua campagna elettorale. Non vorrei che quel “a volte ritornano” di cui ho detto valga anche per questo aspetto, ingolositi dai fondi del PNRR. Per me Parma, indipendentemente, dall’area politica di appartenenza, merita di più. Ti aggiungo solo che ho tanti amici del centrodestra che, proprio per i loro valori etici e morali, mi hanno detto che non voteranno Vignali. Si augurano quindi una candidatura di livello da parte di Fratelli d’Italia altrimenti si ritroveranno privi di rappresentanza e, sinceramente, mi dispiace per loro che, oltre che amici, sono persone davvero per bene. Sarà compito del centrosinistra cercare di rappresentare anche loro. Questo è anche il compito di un buon sindaco: rappresentare la città e non solo chi lo voterà.

Andrea Marsiletti

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