INTERVISTA – Michele Alinovi: “Al Pd mi lega un’affinità valoriale, alle primarie voterò per Bonaccini”

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Michele Alinovi è il presidente del consiglio comunale di Parma, eletto nella lista Effetto Parma. In queste settimane ha espresso sui social l’intenzione di andare a votare alle primarie del Pd, in particolare per Stefano Bonaccini.

Il tuo voto per Bonaccini si può considerare un avvicinamento al Pd?

Chi conosce la mia storia politica recente sa che quella per Bonaccini è una scelta naturale. Nella campagna elettorale delle regionali 2020 ho coordinato la “lista Bonaccini Presidente” sul territorio di Parma e sono andato a Bologna a negoziare il programma della coalizione a livello regionale.

E’ vero che le primarie sono un momento interno al Pd ma credo che chiunque si interessi di politica e si riconosca nel centrosinistra non debba ignorare questo passaggio che coinvolge il più grande partito della coalizione.

Bonaccini è un amministratore con la capacità di una visione politica di breve, medio e lungo periodo e quel pragmatismo necessario per mettere a terra le politiche.

Non sono iscritto al Pd ma, come ho sempre detto, ho grande rispetto per questo partito con il quale ho un’affinità valoriale che non ho mai negato.

Condivido molto il pensiero del senatore Giorgio Pagliari che in un articolo consiglia al futuro segretario nazionale del Pd di concentrarsi sulla lotta alle diseguaglianze, una sorta di unico mandato politico all’interno del quale ci sta tutto, lavoro, scuola, sanità.



Come ti è cambiata la vita da quando sei presidente del Consiglio comunale e non più assessore?

Mi è cambiata la prospettiva. Quando svolgi un ruolo operativo di governo rischi di lavorare sempre con l’acqua alla gola e di trovarti all’interno di un frullatore. Da presidente del Consiglio si riesce a impostare una propria visione politica che cerco di mettere a disposizione di tutti i gruppi consiliari, in primis cercando di permettere al Consiglio di esercitare la sua funzione di indirizzo, dando ai consiglieri di minoranza la possibilità di esprimere al meglio le proprie idee in un sano e rispettoso dibattito e ai consiglieri di maggioranza di essere incisivi nei confronti della giunta.

Noi abbiamo il compito di avvicinare i cittadini alla politica e la politica ai cittadini tramite strumenti di partecipazione e di ascolto. Questa amministrazione, e in particolare il sindaco Guerra, ha impostato bene questo mandato aprendosi alla città in una relazione stretta. Da questo ascolto deve arrivare, nel tempo, la capacità di una risposta.

Che clima c’è dentro la maggioranza?

Era tutt’altro che scontato che un anno fa riuscissimo a mettere d’accordo Effetto Parma e il centrosinistra su un programma elettorale così sfidante. Oggi registro un buon clima di confronto e condivisione anche tra i capigruppo. Certo, vanno ancora superate alcune ruggini che derivano dal passato prossimo (che vedeva EP in maggioranza e il Pd in minoranza) e quindi ogni tanto qualche difficoltà esce. Credo ciò si possa risolvere nella misura in cui saremo capaci di elaborare proposte nuove migliorative rispetto al passato che alla fine non colgano nè esattamente alcune contrarietà del precedente gruppo Pd, nè alcune posizioni di EP. Dobbiamo imparare a cogliere gli elementi positivi di queste posizioni.

In maggioranza ci sono poi altri due gruppi consiliari, quello della lista civica di Michele Guerra, che è un leader politico non solo dentro al municipio ma in città, e quello di Sinistra Coraggiosa che dimostra maturità nel proporre i temi ambientali e più di sinistra con lucidità e senza estremismi che risulterebbero poco applicabili alla realtà amministrativa.

Dell’impegno di Pizzaroti al congresso nazionale di più Europa che idea ti sei fatto?

Pizzarotti è un uomo cambiato, più incline all’ascolto e alla riflessione, sempre con la capacità di cogliere il momento; in lui l’entusiasmo per la politica è ancora molto forte. Il suo impegno in Più Europa è convincente nella condivisione dei valori (si candidò insieme a loro già alle europee del 2019). La sua è un’operazione di rinnovamento di quel partito per offrire allo scenario politico nazionale una proposta nuova. Vedremo come andrà a finire il congresso.

Ed Effetto Parma?

Oltre ad esercitare il mio ruolo di presidente del Consiglio comunale, mi sto concentrando sulla nostra lista civica che è una componente importante della maggioranza con consiglieri eletti e un assessore. Effetto Parma sta facendo un percorso di rinnovamento interno con la valorizzazione degli iscritti e l’attrazione di nuovi. A breve renderemo nota una programmazione di eventi e iniziative aperti a tutti che cercheranno di porre al centro del dibattito cittadino alcuni punti del programma elettorale 2022 che deve essere inteso come un documento vivo sulle sfide sociali, ambientali, economiche e dei diritti che la città dovrà affrontare.

Andrea Marsiletti