INTERVISTA – Paolo Buzzi: “La continuità tra Vignali e Ubaldi è nella politica del fare. La candidatura di Pietro ci sta galvanizzando”

Paolo Buzzi

Paolo Buzzi, oggi esponente di Cambiamo, è stato vicesindaco di Elvio Ubaldi e di Pietro Vignali, di cui oggi è un sostenitore della ri-candidatura.

Lo abbiamo intervistato per fare il punto sulla campagna elettorale in corso.


Domanda preliminare: quanto nel ritorno della “vecchia guardia” del centrodestra di Parma (leggi: La Vecchia Guardia imperiale vignaliana rimbraccia le armi) c’è di rivincita personale e quanto di idee per il futuro della città?

Le dirò, direttore, che in tutti gli amici con i quali ho parlato negli ultimi tempi (che Lei definisce “vecchia guardia del centro destra”, ma posso assicurare che si sono anche molti giovani), non ho mai percepito il rinnovato impegno come rivincita o riscatto personale, quasi si trattasse di una partita a tennis, ma come forte desiderio di riprendere un discorso brutalmente interrotto dieci anni fa per mano giudiziaria.
Gli straordinari progetti messo in campo dalle amministrazioni di centro destra nei diversi ambiti amministrativi, che non cito in questa occasione perchè occuperei l’intero spazio online, sono stati eliminati con furore ideologico talebano dall’attuale Amministrazione e sostituiti col nulla. Di qui il desiderio di lavorare per Parma ripartendo da dove eravamo rimasti e sottrarre questo territorio al degrado in cui è precipitato soprattutto nell’ambito socioeconomico e, più in generale, per ridare l’abbrivio a una qualità della vita che in momenti non certo facili come quello che stiamo vivendo è fondamentale per il benessere delle persone.

Vignali si è ricandidato una settimana fa. Quali riscontri in città?

Premesso che personalmente credo che Vignali sia attualmente l’unica, vera, competente e affidabile alternativa per il rilanciare Parma verso il futuro che merita.

Devo dire che inizialmente la discesa in campo di Pietro, già intuibile da alcuni mesi, ha destato generalmente un misto di sorpresa e perplessità che si sono poi tramutate col passare dei giorni, ma soprattutto, con le decine di incontri fatti in pubbliche assemblee, in condivisione ed entusiasmo per l’approccio pragmatico e la concretezza con cui affronta i diversi temi oggi sul tavolo in un’ottica di progettazione del futuro. Il costante e continuo aggiungersi di persone che offrono la loro collaborazione per l’obiettivo finale, conferma la scelta di Pietro e galvanizza tutti noi.

Quale città ritrovate dal punto di vista economico-sociale?

Anche questa domanda richiederebbe una risposta chilometrica… posso solo dire che non il mio, ma il giudizio di chi viene da fuori e può fare il confronto tra il prima e il dopo descrive una città ferma dal punto di vista delle infrastrutture, spenta nel suo tradizionale fervore culturale e preoccupata, se non sconfortata, per una qualità della vita quotidiana alle prese con problemi ingraviscenti di insicurezza, traffico, pulizia e servizi scadenti.

Basti ricordare che negli ultimi dieci anni il settore sociale non ha elaborato nessun progetto innovativo rispondente alle esigenze del contesto sociale, ma solo pannicelli caldi che non hanno minimamente risolto le emergenze in essere.

Parma e il suo territorio hanno potenzialità ed energie enormi, devono solo essere valorizzate a agevolate da una classe dirigente competente e di esperienza. Abbiamo visto i risultati dei dilettanti allo sbaraglio.

Qual è il ruolo di Cambiamo! nella coalizione a sostegno di Vignali?

La coalizione che appoggia Vignali ha di fatto una connotazione civica guardando a un centrodestra che condivide una linea fondamentale: l’azione amministrativa deve essere rivolta all’esclusivo interesse della città senza ingerenze partitiche che operino con logiche dettate da Roma e da Bologna.

In questo contesto il ruolo di Cambiamo!, che oggi insieme a Idea ha costituito la formazione allargata di Italia in Centro, rappresenta quel centro moderato e dialogante fondamentale per l’equilibrio della coalizione. Francesca Gambarini, oltre a costituire un elemento di garanzia e gentilezza, rappresenta l’imprescindibile apporto che il mondo femminile conferisce al nostro progetto.

E’ meglio che FdI corra da solo al primo turno (come prevedeva il modello Ubaldi) oppure che il centrodestra si presenti compatto fin da subito?

Sulla partecipazione degli amici di FdI non penso si ebba parlare di semplice “convenienza” per beneficio elettorale, ma si debba individuare convergenza e condivisione su programmi e progetti che diano prospettiva a una coalizione che non si esaurirà con le elezioni, ma dovrà governare Parma per i prossimi cinque anni.

Visto che ha citato Ubaldi, ricordo che nel suo primo mandato non aveva ritenuto compiuto questo percorso di condivisione ed escluso dalla compagine Fratelli d’Italia; nel secondo mandato, invece, in maggioranza vi era anche la destra cittadina che per cinque anni si è dimostrata allato corretto e fedele attorno al progetto che il sindaco aveva delineato.

Per tornare all’attualità e rispondere alla domanda, se FdI vorrà dare il suo contributo nella formazione del programma attorno al quale trovare condivisione, ben venga.

Lei è stato vicesindaco sia di Ubaldi che di Vignali, in questi giorni ci sono state diverse opinioni in merito alla continuità o discontinuità del secondo rispetto al primo e alla reale connotazione civica di Vignali. Cosa mi può dire a proposito?

Che Vignali sia espressione di autentico civismo parmigiano è nella sua storia. Il fatto che sia stato individuato come soggetto che rappresenta la sintesi di un progetto che coinvolge anche gran parte (per ora) del centro destra non è certo una novità. Ricordo che Ubaldi governò per due mandati grazie a una coalizione formata da una componente civica ed espressioni di partiti politici nazionali. La continuità tra i due, ovviamente mutatis mutandis, non sta certo nell’essere contornati delle stesse persone, ma nell’aver proseguito quella politica innovativa del fare che portò Parma al primo posto in Italia in diversi settori. Prendiamo a esempio le politiche sulla mobilità e l’azione sul centro storico. Le soluzioni approntate per alleggerire il traffico cittadino e rendere più e meglio accessibile il centro risalgono all’ultimazione dell’anello delle tangenziali, eliminando in un sol colpo il traffico pesante circolante nel centro cittadino. Di pari passo la realizzazione di quattro parcheggi scambiatori ai poli della città, con navette per raggiungere il centro, l’eliminazione di ben 150 semafori, la realizzazione di 90 km di piste ciclabili con incentivi per l’acquisto di 5000 biciclette elettriche, l’introduzione della linea di autobus numero 15, gli autobus a chiamata Pronto Bus, l’Happy Bus per il servizio scolastico, i contributi per trasformare migliaia di auto con propulsione a gas metano in modo da poter raggiungere il centro con il permesso “auto amica”, il finanziamento di Tep per incentivare il trasporto pubblico. Senza dimenticare l’istituzione di sette centri commerciali naturali e le molteplici iniziative per rivitalizzare il centro storico.
Insomma, tutto questo fa parte di una visione che parte da lontano e che ha come filo conduttore l’azione di Vignali prima come assessore e poi come sindaco.

Spero che questo deprimente teatrino su chi è più civico degli altri prima o poi finisca e lasci spazio al confronto sui temi che interessano davvero la gente.

Andrea Marsiletti

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