INTERVISTA – Priamo Bocchi (FdI): “Dobbiamo scegliere il migliore candidato sindaco possibile… non importa sia civico o politico. L’elettorato di centrodestra non voterebbe più per Pizzarotti in un ballottaggio”

Priamo Bocchi

Intervista a Priamo Bocchi, uno dei più importanti esponenti di Fratelli d’Italia di Parma, che commenta l’attualità politica locale… con un occhio già alle comunali di Parma del 2022.

Probabilmente sei colui che più attentamente segue la pagina Facebook di Pizzarotti, facendo spesso il controcanto e non risparmiando critiche e satira. Come giudichi la comunicazione social di Pizzarotti?

La comunicazione social di Pizzarotti è assai stimolante e presta spesso il fianco alla verve satirica. Essa riflette l’evidente narcisismo del personaggio: spesso ruffiana, sembra essere focalizzata alla sua promozione personale, ad acchiappare dei “like”, piuttosto che a svolgere un ruolo più istituzionale e di confronto sui reali problemi della città e dei suoi quartieri. Il sindaco ama essere adulato (i maggiori consensi li ottiene da frequentatori non parmigiani della sua pagina social) mentre appare sempre piuttosto insofferente alle critiche che liquida spesso con protervia. Ultimamente ho notato la tendenza ad effettuare una comunicazione più rassicurante, meno livorosa e sempre più auto riferita. Sembra di assistere alle avventure della Pimpa o di Topo Tip: Pizzarotti dona il sangue, Pizzarotti va al bar dopo aver donato il sangue, Pizzarotti al ristorante cinese, Pizzarotti apicultore, Pizzarotti va dal barbiere, Pizzarotti in bicicletta, Pizzarotti va in moschea, Pizzarotti va in Burundi, Pizzarotti dà il buongiorno, Pizzarotti dà la buonanotte. In, questi giorni, più che Pizzarotti va al bar, mi sarebbe piaciuto vedere Pizzarotti che protesta davanti all’Agenzia delle Entrate pretendendo un servizio degno per i propri cittadini sfiniti e allineati in lunghissime code.

Cosa dovrebbe fare Pizzarotti in questo periodo di crisi economica che credi non stia facendo?

Ho criticato duramente il sindaco per il suo atteggiamento iniziale, comune in verità a quello di tanti altri amministratori che, a stato di emergenza dichiarato in Gazzetta Ufficiale, sottovalutavano il rischio epidemiologico e pensavano che il vero problema fosse il razzismo e l’ostilità dei parmigiani verso i cinesi. Poi c’è stata la questione della rinuncia a inserire Parma tra le zone cosiddette “arancioni” insieme a Piacenza, Rimini e Medicina: una scelta legittima ma passata troppo in sordina nel dibattito pubblico.
Per tornare alla tua domanda: sappiamo che il bilancio del comune sta soffrendo a causa di questi mesi di lockdown. Qualche agevolazione riguardo a Cosap e Tari è pure stata fatta, anche se si poteva fare di più soprattutto per attività commerciali, bar e ristoranti che stanno pagando il prezzo più alto della chiusura forzata. Io mi limito a dire che, come fatto da altri comuni, la scadenza Imu del 16 giugno poteva essere prorogata di qualche mese. Poi c’è la questione delle nuove tariffe degli impianti sportivi, soprattutto delle palestre comunali, a carico delle società dilettantistiche per il prossimo anno. Il nuovo tariffario prevede aumenti spropositati dei canoni e la riduzione della fascia di agevolazione che non sarò più riservata a tutti gli under 18 ma solo agli under 14: tutto ciò rischia di compromettere la programmazione dell’attività sportiva della stagione post Covid. Per il futuro si potrebbe poi pensare di riallocare parte delle risorse destinate all’accoglienza migranti (3 milioni di euro tra 2018 e 2019 solo a Ciac Onlus) a favore dei parmigiani.


Pizzarotti ha vinto per ben due volte al ballottaggio con i voti decisivi del centrodestra. Come credi oggi il vostro elettorato veda il sindaco di Parma?

Pizzarotti ha certamente beneficiato del sostegno dell’elettorato del centrodestra che, prima dei ballottaggi, ha pure corteggiato salvo poi, una volta eletto, riprendere faziosamente a disprezzare. Credo che tutti coloro che lo hanno sostenuto, magari turandosi il naso, oggi ne siano pentiti. Pizzarotti è culturalmente e ideologicamente un uomo della sinistra estrema in salsa politically correct: radical, global, mondialista, finto ambientalista, relativista, antinazionale, pro LGBT, nichilista, antiproibizionista, filo gender. Un’ideologia faziosa, negatrice della realtà e nemica giurata della nostra identità nazionale, religiosa, civile, cittadina, famigliare. Pizzarotti nel 2012 si infervorava per gli orti sinergici e per la decrescita felice, vaneggiava di Scec, celebrava il funerale del cassonetto, usava senza scrupoli la sindrome Nimby (“non nel mio cortile”) di ogni comitato possibile mentre oggi si erge goffamente a statista. Una parabola miracolosa nella quale si mischiano fortuna ed una certa, indubbia, abilità.

Cos’è l’associazione “Nazione futura Parma” di sei coordinatore?

Nazione Futura è un movimento di idee, un “think tank” nato nel 2017 su iniziativa del giovane editore romagnolo Francesco Giubilei. Il circolo di Parma, recentemente costituito insieme ai fondatori del circolo Checkpoint Pasta, pur conservando una precisa connotazione d’area, vuole essere scevro da ogni steccato ideologico. Nostra intenzione è aprirsi, confrontarsi sui temi concreti, nazionali e territoriali; dialogando con cittadini, associazioni, movimenti, partiti e istituzioni senza alcuna preclusione. Nazione Futura investe molto nei giovani e nello sforzo di plasmare la futura e qualificata classe dirigente. Noi a Parma siamo molto orgogliosi di averne al nostro interno alcuni particolarmente capaci, preparati ed entusiasti. La campagna tesseramenti è avviata e per i prossimi mesi abbiamo in cantiere diversi progetti ed iniziative.

All’interno del centrodestra di Parma avete iniziato a confrontarvi in vista delle comunali di Parma? A che punto siete?

Purtroppo siamo ancora al punto zero. I partiti politici sono spesso troppo imbrigliati nei propri rituali, liturgie, modalità e tempi. Non è ancora troppo tardi ma ritengo che sia arrivato il momento di cominciare a muoversi per costruire un valido e vincente progetto per le elezioni del 2022. Non possiamo arrivare all’ultimo momento con una proposta raffazzonata e di ripiego o che cavalchi solamente il pur importante tema della sicurezza. Dopo 10 anni di Amministrazione Pizzarotti, Parma merita un sindaco capace di interpretare il sentimento più profondo, l’orgoglio, la voglia di rilancio e di riscatto della città.

Il prossimo candidato sindaco del centrodestra si chiamerà Priamo Bocchi? O alla fine, alla luce dell’esperienza delle regionali in città con la Borgonzoni in città, sarà un civico?

Al momento è presto per dirlo anche se mi lusinga il fatto che qualcuno, forse per il mio risultato personale alle regionali e per la costante crescita di consenso a Fratelli d’Italia, faccia il mio nome. Ciò che mi appassiona oggi è farmi promotore e partecipare alla costruzione di un progetto per Parma 2022. Occorre aprire al più presto un dialogo con tutte le migliori energie e competenze della città, ad ogni livello e in ogni ambito: imprese, professionisti, associazioni. Bisogna attivare quelle risorse che abbiano davvero a cuore il futuro della città e disposte a partecipare alla costruzione di un nuovo Rinascimento parmigiano. Il governo dei migliori, insomma, con una importante componente civica insieme a quella, insostituibile e necessaria, della politica: è un’idea ambiziosa ma è ciò che merita la città. A quel punto il candidato sindaco (politico o civico che sia) dovrà essere il migliore, per profilo personale e per capacità di aggregazione e mobilitazione.

Andrea Marsiletti

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