INTERVISTA – Verdi Parma: “L’accordo PD-Effetto Parma non ci interessa, speriamo venga azzerato”

Il centrosinistra di Parma verso le comunali di Parma del 2022.

Dopo Italia Viva, Più Europa, Socialisti, Roberta Roberti, M5S abbiamo intervistato Ximena Malaga Palacio ed Enrico Ottolini, co-portavoci di Europa Verde Parma.

Tutti parlando di sostenibilità, tutti i partiti, tutte le aziende, i giovani, gli anziani… ma i Verdi in Italia fanno fatica a raccogliere consensi, a differenza di altri Paesi europei. Perché non riuscite a sfondare?

Gli obiettivi programmatici dei Verdi sono gli stessi in tutti i Paesi europei. La differenza bisognerebbe chiederla agli elettori residenti in Italia, visto che alle europee del 2019, che hanno visto i Verdi attestarsi al 2,3 %, nei seggi all’estero abbiamo preso il 9,8%.

Le ragioni sono molte. Una, paradossalmente, è la diffusione dell’ambientalismo in Italia. L’attivismo ambientale da cinquant’anni si esprime attraverso associazioni, gruppi, comitati, e trova testimoni in figure carismatiche esterne alla politica, come giornalisti, scienziati e scrittori. Sotto questo profilo l’ambientalismo italiano non ha nulla da invidiare a quello di altri paesi europei. Ma, a causa anche di una diffidenza rispetto alla politica, si ferma un passo prima e non arriva ad esprimersi come grande forza elettorale. Poi va detto che anche nei Paesi dove i Verdi vanno forte, ci sono problemi a raccogliere il consenso tra le fasce meno istruite e nelle aree rurali. Ultimo, ma non per importanza, il fattore generazionale. I recenti risultati elettorali in Francia e in Germania evidenziano come siano i giovani a premiare maggiormente i programmi dei Verdi e le politiche climatiche, in Italia però, la popolazione è maggiormente sbilanciata verso gli over 60.

Quale giudizio esprime Europa Verde sull’attuale Amministrazione comunale?

Non è all’altezza dei problemi che dobbiamo affrontare e delle opportunità che dobbiamo cogliere per assicurare alla città uno sviluppo sostenibile e duraturo. Troppi progetti guardano ancora a modelli di sviluppo superati e non compatibili con la crisi ambientale. Pensiamo sia a quelli impossibili, come l’autostrada Tirreno-Brennero, che ha già devastato un’area consistente della nostra pianura, ma per cui sappiamo bene che non ci saranno più finanziamenti, né oggi, né in futuro. Ma pensiamo anche a quei progetti che purtroppo rischiano veramente di essere realizzati, come l’allungamento della pista dell’aeroporto G.Verdi per il trasporto delle merci, con ulteriori gravi impatti acustici, sul suolo, sull’aria, e in generale sulla vivibilità e la salute dei cittadini, senza oltretutto assicurare alcun realistico vantaggio economico. Mancano invece azioni decise per la mitigazione e per l’adattamento ai cambiamenti climatici: basta vedere le condizioni del Baganza, con insediamenti industriali ancora pericolosamente in alveo a sette anni dall’alluvione. Anche la tanto promessa “partecipazione” è stata disattesa, eppure la nascita di molti comitati in risposta alle scelte dell’Amministrazione dimostra come non sia stata la volontà da parte dei cittadini a venir meno. Un modello di governo della città che dimentica interi quartieri nella morsa del cemento e di un crescente senso di insicurezza tra donne e giovani, che non sembra ascoltare i commercianti e interviene sul centro in modo avulso dai veri bisogni dei cittadini, non può trovarci soddisfatti.

A quali condizioni l’alleanza Pd-Effetto Parma potrebbe essere un progetto per voi interessante? L’alternativa è una lista fuori dai due schieramenti principali… con chi?
Lo abbiamo già dichiarato il 26 luglio scorso. L’alleanza PD-Effetto Parma non ci interessa, sia per come nasce, che per i contenuti già espressi, contrari al nostro programma. Auspichiamo che quell’accordo venga azzerato e si riparta dal lavoro enorme che c’è da fare per affrontare la crisi ambientale e climatica. I contatti che stiamo avendo con varie forze politiche (e non solo politiche) confermano che è possibile un’ampia alleanza, capace di trovare nella transizione ecologica il fattore centrale e aggregante. Oggi la cura del territorio, la riqualificazione urbana e territoriale, l’efficienza e la sostenibilità, possono diventare fattori di sviluppo veramente alternativi all’idea superata di una crescita basata sull’ulteriore depauperamento delle risorse naturali. La strada è indicata anche dal PNRR, le cui risorse potranno portare benefici alle amministrazioni capaci di presentare progetti in linea con quanto richiesto per lo sviluppo verde e digitale del Paese.

Quanto credete conterà il tema aeroporto Cargo alle prossime comunali?

Ha le carte in regola per diventare il tema centrale, sia per gli effetti concreti del progetto, che per l’idea di Cargo Town che implica, sia per la portata simbolica di una visione greve e grigia di una città, in completa antitesi con l’aspirazione ad una maggiore vivibilità e qualità della vita.

Come vedete la Parma del futuro?

Dobbiamo essere realisti e non dimenticare che nel prossimo futuro ci aspetta un progressivo innalzamento delle temperature medie, estati più lunghe, aumento dei giorni con clima tropicale, concentrazione delle precipitazioni in pochi periodi, con rischio di inondazioni e lunghi periodi siccitosi. Ma proprio questa consapevolezza ci spinge a lavorare senza allarmismi a una proposta politica di adattamento e di sviluppo sostenibile che si concretizzi nella risposta positiva da parte della società locale, capace di organizzarsi con una rivoluzione dei trasporti, da rendere decisamente più verdi, una restituzione degli spazi pubblici ai cittadini e agli ecosistemi urbani, per aumentare la resilienza, lo sviluppo di attività economiche capaci di trovare nell’economia circolare e nell’efficientamento energetico ed idrico una grande occasione di rilancio.

Siamo convinti che una città ideale sia una città a misura di donna, una città che riconosca la centralità degli equilibri tra i tempi di vita, famiglia e lavoro per tutti, e agisca attraverso la promozione dell’occupazione femminile e di adeguati servizi alle famiglie.

Immaginiamo anche una città sempre più capace di accogliere, di integrare e di inserire attivamente nel mondo del lavoro e nella società tutti i suoi nuovi abitanti.

Andrea Marsiletti

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