“Jazz e confini” a Traversetolo

24/02/2009
h.13.00

Continua giovedì 26 alla Corte Agreste di Traversetolo la rassegna “Jazz e Confini” promossa dalla Provincia e organizzata dall’Associazione Accademia degli Incogniti per avvicinare i giovani alle sonorità del jazz e valorizzare gli artisti di casa nostra.
Un “viaggio” nel jazz per gli amanti del genere, ma anche per i tanti non appassionati che hanno voglia di lasciarsi trascinare dai suoni di batterie, chitarre, piano e contrabbasso.
Lo spettacolo di giovedì sarà un omaggio al tango argentino con Flaco Biondini e la sua chitarra e David Pecetto con il bandoneòn, strumento fondamentale delle orchestre di tango argentine.
La serata, che avrà inizio alle 22, è realizzata in collaborazione con il comune di Traversetolo.
Il prossimo e ultimo appuntamento di “Jazz e confini” si terrà il 13 marzo alla Sala Imbriani di Borgotaro con un omaggio a John Coltrane proposto da Emiliano Vernizzi (sax tenore), Paolo Mozzoni (batteria), Gianmarco Scaglia (contrabbasso) e Andrea Dondi (piano).

Flaco Biondini
Chitarrista argentino originario di Junin (nei pressi di Buenos Aires), dopo aver lavorato professionalmente per diversi anni nel proprio Paese, Juan Carlos “Flaco” Biondini si trasferisce in Italia nel 1974. Dal 1976 lavora con Francesco Guccini, con il quale realizza innumerevoli esecuzioni dal vivo e incisioni discografiche.
Sono infatti molteplici gli album nei quali Flaco è presente come chitarrista solista: Amerigo (1978), Metropolis (1981), Guccini (1983), Fra la via Emilia e il West (1984), Signora Bovary (1987), Quasi come Dumas (1988), Quello che non (1990), Parnassius Guccinii (1993), D’amore, di morte e di altre sciocchezze (1996). Diverse sono anche le composizioni realizzate insieme a Guccini: Cencio, Le ragazze della notte, Luna fortuna, Il caduto e Scirocco.
Ha collaborato anche con altri artisti italiani tra i quali Paolo Conte, Bruno Lauzi, Vinicio Capossela, Sergio Endrigo, Roberto Vecchioni, Ligabue, Eugenio Finardi e stranieri come il cantautore spagnolo Manolo Galván, José Angel Trelles, già vocalista di Astor Piazzolla, e il bandoneonista Carlos Bruno.

David Pecetto
Inizia all’età di 8 anni a suonare la fisarmonica con diversi maestri. A 13 anni vince il concorso “Piccoli Fisarmonicisti”. Negli anni continua gli studi e lavora in diversi gruppi musicali. Nel 1998 inizia a studiare il Bandoneòn, nel mese di aprile dello stesso anno viene chiamato in Rai per suonare nella trasmissione “Mestieri di vivere”.
Ha partecipato, come musicista, al film di Gianni Amelio “Così ridevano” prodotto dalla Cecchi Gori, film vincitore del Leone d’Oro alla 55ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (1998). Pecetto ha anche collaborato con diversi artisti, tra cui Daniele Silvestri.
Attualmente è impegnato in serate di tango argentino con il bandoneòn.

perlavalbaganza