La Provincia di Parma celebra il lavoro

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30/04/2009
h.14.50

Festa del lavoro nel segno dell’arte in Provincia. Quest’anno in occasione del 1° maggio la sede di piazzale della Pace sarà aperta per tutta la mattina, per permettere agli interessati di apprezzare le opere dedicate al lavoro che sono esposte nel palazzo: gli affreschi realizzati da Armando Pizzinato nella sala consiliare, capolavoro del tardo realismo, ma anche il bassorilievo “Lavori edili” della ceca Zdenka Schwarzerova-Kriseová, proveniente dalla collezione Ferrarini-Nicoli.
La mattina del 1° maggio, dalle 9 alle 13, una guida sarà a disposizione del pubblico che visiterà la Sala consiglio e vedrà la scultura messa a disposizione da Vittorio Ferrarini.
Bassorilievo in fusione di bronzo di cm. 260 x 65, “Lavori edili” fu realizzato nel 1927. Saldamente legato al Realismo, fu probabilmente commissionato per essere collocato all’ingresso di uno stabilimento metallurgico. L’opera è suddivisa in tre formelle che offrono un breve racconto per immagini del lavoro di costruzione edile. L’autrice, la praghese Zdenka Schwarzerova-Kriseová, esponente della corrente artistica del Realismo e attiva nei primi decenni del Novecento, è stata allieva del prof. Maratka alla Scuola speciale di Scultura e ha eseguito anche il busto di B. Nemcova a Nymburk nel 1927.
“Lavori edili”, come anche “Il Fonditore”, già da tempo esposto a Palazzo Giordani, è di proprietà della Collezione Ferrarini–Nicoli, che l’espone in Provincia riservandosene la proprietà.
“Ringrazio davvero Vittorio Ferrarini per la sua disponibilità. Non è usuale trovare privati che abbiano un attaccamento verso il territorio così forte da rendere possibile l’esposizione di opere del proprio patrimonio in palazzi pubblici. Un ringraziamento istituzionale, dunque, a una persona della nostra terra che mette a disposizione il suo patrimonio artistico per l’arricchimento culturale e l’abbellimento delle nostre sedi”, ha detto oggi in Provincia il presidente Vincenzo Bernazzoli.
“Si tratta di una collezione comprata quasi tutta a Praga – ha spiegato Vittorio Ferrarini – iniziata nel 1995 quasi per caso, quando ho visto il primo dipinto nello scantinato di un antiquario, e poi via via arricchitasi: mi ha preso la passione, e ho continuato ad implementarla. Oggi è composta da 150 dipinti e 35 sculture”.
Dal presidente Bernazzoli anche riferimenti al tema al centro della giornata del 1° maggio: “Io sono convinto che quello che c’è scritto nella costituzione non sia un vezzo: sono convinto che il lavoro sia un valore fondante per costruire una crescita e uno sviluppo duraturo.
Se in questa crisi Parma sta un po’ meglio di altri, è anche merito di una realtà imprenditoriale che ha continuato ad investire sulla produzione”, ha detto Bernazzoli, che sulla crisi ha aggiunto: “Questa crisi da noi ha insistito meno che altrove, ma ha comunque fatto sentire i suoi effetti anche qui. Per questo la Provincia ha attivato una serie di strumenti che crediamo importanti per attenuarne la portata, salvare l’occupazione e anche la capacità produttiva delle aziende nel nostro territorio.
Basti pensare al fondo che abbiamo istituito con la Camera di Commercio e i Consorzi fidi per favorire l’accesso al credito bancario delle imprese: ad oggi le domande presentate ai Confidi sono circa 500.
E basti pensare anche al fondo per i lavoratori di aziende in crisi, o ai tanti tavoli istituzionali che abbiamo attivato per le crisi aziendali, da quello Fincuoghi a quello Cofarpa. La crisi c’è anche da noi, quindi, ma noi ci siamo”.

La Collezione Ferrarini – Nicoli
La Collezione Ferrarini – Nicoli comprende un totale di circa 150 quadri e 35 sculture ispirate prevalentemente al lavoro. Le opere, suddivise per tema, rappresentano il lavoro nelle fonderie, nelle fabbriche, nelle miniere, nei campi e nelle strade. Tutti i pezzi sono databili ai primi del Novecento e provengono quasi tutti dalla Repubblica Ceca.
L’obiettivo della collezione è quello di far conoscere a un più vasto pubblico occidentale le opere di artisti attivi in territorio Ceco e Slovacco dagli ultimi anni del dominio Asburgico, caduto nel 1918 (quando fu proclamata la Repubblica Cecoslovacca), al secondo dopoguerra e alla controversa stagione del Realismo Socialista, fino all’avvio del processo di destalinizzazione avvenuto verso il 1960.
La finalità della collezione Ferrarini-Nicoli è quella di preservare un patrimonio storico-culturale di notevole interesse invitando inoltre a riflettere sul contributo che la cultura Cecoslovacca ha dato, attraverso Praga e la Boemia, alla vita artistica del “secolo breve”.