“L’accordo EU – Giappone penalizza parmigiano e grana padano”

Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano saranno tra i prodotti dell’Emilia Romagna più penalizzati dagli accordi di libero scambio con cui l’Unione Europea legalizza le imitazioni delle più note specialità del Made in Italy a tavola che hanno raggiunto il valore record di 60 miliardi di euro, per le imitazioni delle specialità nazionali, e gli 8 miliardi di euro per quelli regionali.

A denunciarlo è Coldiretti Emilia Romagna in occasione dell’inaugurazione di Fieragricola di Verona, dove sono stati esposti per la prima volta i tarocchi ufficialmente autorizzati dalla Ue nel Padiglione 9 (stand A16-B16), alla presenza degli agricoltori giunti nel capoluogo scaligero per difendere il proprio lavoro dalle scelte scellerate assunte con i negoziati commerciali.

L’ultima trattativa che minaccia l’agricoltura italiana e regionale – spiega Coldiretti Emilia Romagna – è quella in corso con il Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Sulle 291 denominazioni italiane Dop/Igp riconosciute dall’Unione Europea è stata proposta una lista di appena 57 tipicità da tutelare ma su 30 di queste sono state già presentate opposizioni, a partire dal Parmigiano Reggiano. Il risultato è che, di fatto, meno del 10% delle specialità Made in Italy sarà tutelato – continua Coldiretti Emilia Romagna – assicurando così il benestare Ue alle imitazioni in una realtà dove la produzione locale del falso è già tra i più fiorenti del mondo, con prodotti che si chiamano “Parmesano”, “Parmesao”, “Regianito”, “Mortadela”, “Provoleta”.

Come Coldiretti ha già denunciato da tempo, ad aprire la strada al Mercosur – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – è stato in realtà il Trattato di libero scambio (CETA) con il Canada dove sono falsi quasi nove formaggi di tipo italiano in vendita su dieci. L’accordo con il Paese Nordamericano ha legittimato per la prima volta nella storia dell’Unione Europea le imitazioni del Made in Italy che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, a partire dal Parmigiano Reggiano, che potrà essere liberamente prodotto e commercializzato dal Canada con la traduzione di Parmesan. L’accordo – spiega la Coldiretti – è già entrato in vigore a livello europeo il 21 settembre 2017, anche se in via provvisoria, ma il nuovo Parlamento italiano che uscirà dalle elezioni ha la possibilità di non ratificarlo.

Un precedente che – denuncia Coldiretti Emilia Romagna – è stato subito recepito nell’accordo definitivo tra l’Unione Europea e Giappone che autorizza per i prossimi anni la produzione e vendita di copie locali con i nomi ”grana”, ”’padano”, ”romano’, “provolone”, “mortadella” e il preoccupante via libera totale al Parmesan dagli occhi a mandorla.

“È inaccettabile che il settore agroalimentare sia trattato dall’Unione Europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale” ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello, mentre il direttore Marco Allaria Olivieri ha sottolineato che gli accordi così concepiti “Creano una situazione di concorrenza sleale nei confronti del vero made in Italy, in cui a perdere saranno produzioni che hanno fondato il loro successo e la loro capacità di competere proprio sulla qualità, come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma, prodotti di punta della nostra regione”.

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