Le donne migranti al centro del percorso teatrale “Ha ruote e piedi l’aria”

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Festina Lente Teatro e Vagamonde
HA RUOTE E PIEDI L’ARIA

Ideazione Mario Fontanini e Andreina Garella
Regia Andreina Garella
Ambientazione Mario Fontanini
Musiche di scena a cura di Ailem Carvajal
DJ set Francesca Volante

Con Arinola Adebayo, Barbara Baistrocchi, Marina Bilha, Pia Bizzi, Valeria Cammarata, Arzu Cayir, Favour David, Sokhna Mariama Diakhate, Polina Grusca, Alida Guatri, Manpreet Kaur,
Eugenia Michel, Mariateresa Portesani, Elena Ricci, Nina Susan, Martina Zarlenga

Video e fotografie Stefano Vaja

A cura di Festina Lente Teatro e Vagamonde
Con il contributo di Fondazione Cariparma e il sostegno di Vagamonde APS
Commissione di Verdi Off in prima assoluta

Dedicato a chi è costretto a lasciare il proprio paese.
A chi ha il coraggio di rischiare e di mettere a repentaglio la propria vita.
Alle donne protagoniste delle opere verdiane.

È un inno alla libertà di movimento, all’ostinato bisogno che le persone hanno di voler sempre scoprire se si sta meglio dall’altra parte e alla possibilità di agire in base ai propri desideri e alla propria volontà, “Ha ruote e piedi l’aria” la nuova creazione di Festina Lente Teatro e Vagamonde, in un percorso che giunge ora ai suoi vent’anni, diretta da Andreina Garella, commissionata da Verdi Off in prima assoluta, realizzata con il contributo di Fondazione Cariparma, che debutterà il 7 e 8 ottobre 2023 alla Galleria San Ludovico (prenotazione dei biglietti sul sito www.festivalverdi.it).

In scena un gruppo di donne di tutto il mondo, vecchie e nuove cittadine, ci ricorderà che il diritto alla libertà di movimento è un diritto per pochi, che c’è una grande disparità fra l’essere nati in Europa e nel nord del mondo e potersi spostare ovunque per qualsiasi ragione, e l’essere nati nel Sud del mondo e potersi spostare solo nel proprio paese.

La migrazione da sempre è uno dei principali fattori di crescita culturale, le popolazioni umane si spostano da milioni di anni, per necessità e per scelta. È così che ci si è evoluti. Come la libertà di movimento è il presupposto fondamentale per il libero sviluppo delle persone, anche il teatro è un esercizio di libertà. La libertà è un diritto e il teatro è capace di ricordarcelo.

In questa nuova creazione – con l’ambientazione curata da Mario Fontanini e le musiche di scena di Ailem Carvajal – si migrerà liberamente tra le arie di Verdi. A fare da guida saranno le eroine verdiane, «capaci di mettere a repentaglio la propria vita per affermare il proprio destino – scrive la regista Andreina Garella – capaci di scegliere con coraggio e non cedere per ribadire i propri valori così come oggi moltissime donne di tutto il mondo, sono costrette ad abbandonare il proprio paese. A volte fuggono, a volte decidono di andare via e come le donne verdiane, scelgono di affermare il proprio destino».

Festina Lente Teatro e Vagamonde, presenze ormai fisse nella programmazione di Verdi OFF, hanno realizzato creazioni ispirate ad opere verdiane rielaborate drammaturgicamente a partire dai temi del viaggio, della migrazione, dell’accoglienza e dei diritti civili (Aide. Canti migranti, 2018, Il rifugio della sabbia. Intime nostalgie dal Nabucco, 2019, Io non ho posto, 2020, StraOrdinarie, 2021, Mute d’accento, 2022).

Quest’anno arrivano a festeggiare i loro vent’anni di attività, un sodalizio fra competenze diverse, artistiche e organizzative, che ha permesso la costruzione di opere teatrali rivolte alla città, in spazi insoliti ma frequentati e raggiungibili da più persone per far arrivare riflessioni, pensieri e valori lontani dagli stereotipi, cercando strategie teatrali che agiscano in un’ottica inclusiva, consentendo di coinvolgere nuovi pubblici e più cittadini possibili.

Un percorso teatrale che si caratterizza per la sua attenzione alle donne migranti, richiedenti asilo e native che le ha rese promotrici di progetti portatori di nuove visioni e azioni tese a sensibilizzare e a favorire il consolidamento e la consapevolezza di una comunità più aperta e viva. Progetti che ruotano attorno all’idea di un Teatro Responsabile, che consente di approfondire e comunicare contenuti legati alle tematiche di genere e migratorie e grazie al quale, in questi anni, centinaia di donne si sono incontrate, parlate e ascoltate, facendo convogliando diverse culture ed esperienze in progetti comuni.