“Porto la gente di Parma in Parlamento”

SMA MODENA
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28/12/2012
h.18.20

In questi giorni di campagna elettorale per le primarie del 30 dicembre ho avuto la fortuna di ricevere l’appoggio pubblico e privato di tanti cittadini e cittadine, lavoratori, amministratori. Di numerose persone che hanno perso il loro lavoro e che chiedono al nuovo governo di centrosinistra il diritto di sperare nel futuro.
Da tutta questa gente, come dai media locali, la domanda più ricorrente che mi è stata rivolta era: “Cosa ti ha spinto a candidarti?”.
A dire il vero, si tratta del primo quesito che mi sono (auto)imposto, per decidere se e come lanciarmi in questa corsa appassionante su e giù per le strade di Parma e dei 46 Comuni della provincia.
La risposta che ho dato a me stesso credo sia la più semplice e al tempo stesso la più difficile: non corro per la carriera, non corro per malriposte ambizioni personali.
Corro per portare la gente di Parma e della sua provincia in Parlamento, con tutta la responsabilità e l’impegno che può richiedere una simile affermazione nella stagione segnata da Batman, dal Trota, dai tesorieri di partito che trafficano in diamanti.
So bene che parlare di senatori e deputati ai cittadini che hanno appena pagato la rata dell’Imu può non suscitare grandi passioni, complice l’idea grigia, burocratica, LONTANA, che non senza ragioni NOI cittadini ci siamo fatti, assistendo a 18 anni di berlusconismo, televisivo e rassicurante.
Eppure, con questa lettera aperta vorrei spiegare che scegliere un parlamentare invece di un altro non è questione di poco conto.

IL CRAC PARMALAT
L’ho scoperto nei giorni drammatici del crac finanziario della Parmalat, quando ero sindaco di Collecchio e l’azienda che da lavoro a 32.000 persone nel mondo rischiava di chiudere dalla sera alla mattina. Senza parlamentari come Pier Luigi Bersani, Carmen Motta e Albertina Soliani e altri che ci furono messi a disposizione non avremmo celebrato il salvataggio di quell’azienda. A Collecchio, in fabbrica e in Comune, scrivevamo le bozze degli emendamenti da discutere a Roma e subito i nostri rappresentanti le portavano in aula.

LA VERGOGNA DEGLI ESODATI
Provare per credere: la vergogna italiana degli esodati – gente sbattuta fuori dal mercato del lavoro e dallo scivolo pensionistico – è stata parzialmente risolta grazie all’impegno straordinario di singoli parlamentari come Cesare Damiano, che hanno pressato il Governo Monti, inducendolo a modificare le sue decisioni iniziali.

SARÒ IL MEGAFONO DI PARMA
E’ questo il modello di dedizione alla nostra gente che mi sono impegnato a portare avanti, candidandomi a diventare il megafono di Parma e della sua provincia, il rappresentante di un territorio cui posso offrire la passione, l’esperienza, l’affidabilità maturata nel corso della mia storia di amministratore che ha sempre rifiutato l’azione scoordinata dei liberi battitori, preferendo il gioco di squadra. Nel governo della cosa pubblica e nella partecipazione alla vita del Pd, il nostro partito.
Col vostro sostegno porterò in Parlamento e all’attenzione del Governo la priorità di ridare ossigeno ai Sindaci e ai Comuni virtuosi, liberando risorse bloccate dal Patto di stabilità, senza le quali non può esserci ripresa dell’economia locale. Col vostro sostegno lotteremo, insieme, per trasformare l’Imu in una tassa spesa a favore di servizi per l’infanzia e la popolazione anziana.

ONOREVOLI STIPENDI? NO, GRAZIE
Col vostro sostegno mi farò promotore di una vera battaglia per la trasparenza e il contenimento dei costi della politica, con una riforma efficace e lontana dalla demagogia dell’antipolitica.
I costi dei parlamentari italiani sono i più alti d’Europa e intendo proporre una riforma su quattro punti essenziali, per allineare il nostro Paese alla media Ue:
1) l’emolumento (lordo) del parlamentare deve essere quello di un Sindaco di una città di medio-grandi dimensioni (il risparmio oscillerebbe sul 30% a parlamentare) 2) Devono essere soggetto a rendiconto OBBLIGATORIO e PUBBLICO le spese del personale che collabora col parlamentare 3) stesso trattamento per le spese di missione fuori dal collegio d’elezione 4) Abolizione del vitalizio, seguendo l’esempio virtuoso del Consiglio della Regione Emilia-Romagna 5) Riduzione del numero dei parlamentari, rilanciando la proposta Pd di trasformare il Senato in Camera delle Regioni.

Impegni chiari. Impegni che mi prendo con voi e che con voi trasformeremo in atti e documenti negli incontri pubblici che promuoverò il giorno dopo le primarie, per costruire una grande rete di impegno civico da Albareto a Zibello.

Buone primarie a tutti voi!

Giuseppe Romanini

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