
Nella serata del 29 ottobre una volante della Polizia si portava in via Rismondo al civico 17 su richiesta di una donna vittima di atti persecutori.
Sul posto gli operatori contattavano la richiedente, la quale riferiva che già nella mattinata l’uomo ex convivente si era presentato presso il condominio e citofonando aveva chiesto di poter entrare in casa per ritirare gli ultimi effetti personali, ma la stessa gli riferiva che aveva già chiamato la Polizia, riuscendo a in questo modo a farlo allontanare.
Inoltre la donna riferiva che per tutto l’arco della giornata, aveva ricevuto quasi ininterrottamente messaggi minatori ed ingiuriosi.
Successivamente verso le ore 19 si ripresentava presso il condominio, citofonando con insistenza e chiedendo di entrare all’interno dell’appartamento. La donna nel tentativo di prendere tempo apriva il portone del condominio e nel contempo richiedeva l’intervento della Polizia che da lì a poco, giungeva sul posto, trovandolo innanzi la porta di casa della donna.
L’uomo giustificava la sua presenza in loco, in quanto doveva ritirare gli ultimi effetti personali all’interno dell’appartamento della ex compagna. Gli Agenti identificavano il soggetto per A.A. come autore degli atti persecutori nei confronti della donna, che aveva già sporto quattro denunce negli ultimi venti giorni.
Pertanto i poliziotti procedevano all’arresto per il reato di “atti persecutori”.