La proposta di legge regionale “Liberi subito” chiede di garantire una procedura regionale affinché sia possibile avvalersi del diritto al suicidio assistito, diritto che la Corte costituzionale ha già riconosciuto ai cittadini italiani, attraverso la sentenza Cappato-dj Fabo.
Abbiamo raccolto ben oltre le 5000 firme necessarie per depositare il testo e solo in un mese. Circa 1000 firme sono state raccolte proprio a Parma. Come associazione Luca Coscioni siamo pronti a depositare la proposta di legge regionale a fine giugno e aspetteremo che l’assemblea regionale la discuta entro i 6 mesi previsti dalla legge. Giulia Lanzafame commenta così: “A Parma come abbiamo visto una straordinaria attenzione della cittadinanza alla tematica del fine vita, un tema che prescinde da ogni orientamento politico e che unisce le persone nel desiderio di poter decidere quando porre fine alla propria vita senza sofferenza e nella piena dignità umana. È sconcertante come sia ancora una volta necessario raccogliere le firme per permettere alle persone di avvalersi di un diritto che è già previsto nel nostro paese grazie a una sentenza della corte costituzionale”.
Luca Marola dei Radicali lancia un appello alle forze progressiste e di sinistra rappresentate nel parlamento regionale: “Mi auguro che il cambiamento di passo del Partito Democratico non sia un mero esercizio retorico ma si concretizzi in atti politici importanti. Il tema del fine vita è il primo banco di prova per la costruzione di una alleanza larga anche in vista delle scadenze elettorali provinciali e, soprattutto, regionali. Ci auguriamo che la proposta venga velocemente approvata dall’assemblea regionale dell’Emilia Romagna”. Per Marco Bosi, membro della segreteria nazionale di Più Europa, “Più Europa ha nel suo DNA le battaglie sui diritti, ma siamo convinti che quello del suicidio assistito sia un tema in cui la politica non ha compreso quanto esista già oggi un consenso trasversale tra gli elettori di tutti i partiti. Le battaglie di retroguardia che fanno alcuni partiti in parlamento non potranno fermare l’affermarsi di questi diritti, ma solo rallentare un percorso ineluttabile.”
Alla conferenza erano presenti anche i rappresentanti di Possibile e Volt, aderenti alla campagna di raccolta firme insieme a Più Europa e Radicali.