Lubiana Zona 30, “un buon punto di partenza”

24/02/2009
h.17.40

Comitato Himagi, Bicinsieme, Legambiente e ISDE-Medici per l’ambiente valutano il progetto “Lubiana Zona 30”, presentato recentemente dall’Amministrazione Comunale di Parma, come un buon punto di partenza per tentare di ridurre il traffico del quartiere e, al contempo, migliorarne la qualità di vita, senza penalizzare le attività commerciali presenti.
Il progetto punta a ridurre il “traffico parassita” che attraversa attualmente il quartiere, dovuto all’introduzione del senso unico in via Zarotto. Auto, furgoni e camion, che provenendo da via Traversetolo si dirigono verso via Mantova e via Emilia Est, transitando all’interno del quartiere Lubiana a velocità sostenuta, hanno indubbiamente ridotto il livello di sicurezza e la qualità della vita dei residenti. Pertanto con questa operazione il quartiere, a prevalente vocazione residenziale, dovrebbe ritrovare quella tranquillità che lo ha caratterizzato fino a due anni or sono.
Il Comitato Himagi, Bicinsieme, Legambiente e Isde riconoscono che l’Amministrazione Comunale non si è fermata alla necessità di porre rimedio ad un forte disagio ma ha sviluppato un progetto che contiene i migliori suggerimenti, già presenti da vent’anni in varie esperienze europee, per attuare una vera Zona 30, istituendo l’obbligo per gli automezzi di rispettare i 30 km/h nelle strade residenziali. Sono quindi previsti la messa in sicurezza, per ciclisti e pedoni, dei punti più critici e l’introduzione di elementi di arredo urbano che fungono da dissuasori di velocità.
Molto interessante è la riprogettazione stradale di via Marzabotto e del collegamento con via Ghidini, che al di là degli alberi che il Comune intende piantumare, introduce un importante principio: cioè che si può intervenire anche su quartieri già strutturati da decenni per apportare migliorie a favore della mobilità pedonale, limitando la “supremazia” dell’automobile.
Molto importante è stato anche il percorso di pianificazione urbana partecipata che ha effettivamente coinvolto i cittadini del quartiere ed ha visto ascoltate e accolte buona parte delle richieste e delle proposte. Sarebbe auspicabile che tale modo di agire della amministrazione fosse applicato per tutte le decisioni e progetti da attuare.
In un ottica di pianificazione virtuosa, che tenga conto dei vari aspetti sociali, riteniamo utile prevedere che l’introduzione della zona 30 nel quartiere venga accompagnato dalla promozione di eventi culturali e ludici, che favoriscano la partecipazione dei residenti e il riappropriarsi degli spazi pubblici. Questo anche per garantire la creazione di un tessuto di relazioni e il rafforzarsi delle strutture commerciali di prossimità, alla base di stili di vita che vedano un minor ricorso all’uso dell’auto.
Ad avviso di Comitato Himagi, Bicinsieme, Legambiente e Isde rimane qualche criticità ancora da affrontare, come il fatto che il quartiere Lubiana, sebbene in modo più tortuoso, sia ancora permeabile all’attraversamento dalla via Emilia a via Traversetolo, e la situazione di via Casa Bianca. Alcune misure poi potrebbero portare problemi a via Mascagni, che andrà quindi monitorata continuativamente.
Nel complesso non si può ancora parlare di isola ambientale vera e propria ma, come detto, il primo passo è positivo. In quest’ottica il Comitato e le associazioni ritengono che – attuando la Zona 30 – auto, pedoni e ciclisti vengano finalmente posti sullo stesso piano, e venga quindi a cadere anche il bisogno di piste ciclabili dedicate che, al contrario, potrebbero entrare in competizione con lo spazio dei pedoni.

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