
L’umorista del ” piccolo mondo”
Viva l’indimenticabile Giovannino
che era un genio sin da bambino
poi divenne per tutti il mitico Guareschi
riscuotendo plausi e successi giganteschi
ebbe i suoi natali nella bassa a Fontanelle
e sin da piccolo manifestò uno spirito ribelle.
Fu un grande ed apprezzato autore
e da molti uno stimatissimo scrittore,
immaginò i suoi racconti in quel di Brescello
dove si svolgeva ogni giorno un simpatico duello,
da una parte c’era l’energico Don Camillo
sicuramente un prete molto arzillo,
dall’altra il Sindaco Peppone
comunista per indole e per passione,
i loro battibecchi piacquero a grandi e piccini
grazie all’opera cinematografica di Zavattini.
Andava su e giù con la sua bicicletta
per raccogliere storie da scrivere sulla Gazzetta
e per questo era sempre in pista
come disegnatore e come cronista.
La realtà con ironia veniva da lui rappresentata
grazie a ” Bertoldo”, una bella rivista illustrata,
Il suo giornale era denso di un umorismo
dando duri colpi al fascismo.
Non ha temuto la dura prigionia
e non ha mai perso l’entusiasmo e l’energia,
desiderava il rispetto di un ordine gerarchico
essendo apertamente un irriducibile monarchico;
” Candido” fu il suo amato e discusso settimanale
dal quale traspariva tutto il suo estro geniale
ma anche il suo fervore anticomunista
e il suo essere un po’ utopista.
La sua speranza non era puramente simbolica
ma era sostenuta da una profonda fede cattolica,
portava avanti ogni sua idea e ogni sua opinione
e per ciò fu accusato anche di diffamazione.
Fino alla fine si impegnò per la cultura e per il Paese
collaborando con ” La Notte”, ” Oggi” e ” Il Borghese”.
Dopo una vita impegnativa ed impervia
nel 68 chiuse gli occhi a Cervia
ora riposa in pace a Roncole Verdi
e i suoi scritti saranno eterni e sempreverdi.
Elvis e Raffaele