L’università di Parma cresce ancora: 9.518 nuovi iscritti, +11,6%

Il COVID-19 non frena l’Ateneo: 952 matricole in più del 2019-20 per i corsi triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico. + 7% per triennali e magistrali a ciclo unico, + 26,9% per i magistrali

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Sono decisamente positivi i numeri delle immatricolazioni all’Università di Parma: i dati delle nuove iscrizioni per il 2020-2021 ai corsi di laurea triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico segnano una crescita percentuale a doppia cifra, tanto più significativa se si considera il difficile contesto generato dall’emergenza sanitaria. La ferma volontà dell’Università di Parma di impegnarsi ancora di più in un momento così difficile per l’intero Paese ottiene riscontri molto positivi che incoraggiano l’Ateneo a proseguire con determinazione lungo la linea tracciata.

 L’incremento complessivo, rispetto all’anno scorso, è del +11,6%: 9.518 i nuovi iscritti al primo anno di triennali, magistrali a ciclo unico e magistrali contro gli 8.529 dell’anno accademico 2019-2020, con una crescita assoluta di 989 matricole.

I dati (che sono ancora parziali, quelli definitivi saranno disponibili nella primavera 2021) sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa dal Rettore Paolo Andrei e dalla Pro Rettrice alla Didattica e Servizi agli Studenti Sara Rainieri, che hanno sottolineato il valore di questi risultati, per di più con cifre così rilevanti, in un momento delicatissimo per il sistema universitario e per il Paese nel suo complesso.

· Lauree triennali e magistrali a ciclo unico al +7%: chi si affaccia all’Università sceglie sempre più Parma

Le matricole delle lauree triennali e magistrali a ciclo unico aumentano quest’anno di 463 unità: un dato molto significativo, che fa registrare all’Ateneo un ottimo +7% rispetto allo scorso anno, anno nel quale le nuove iscrizioni avevano già fatto registrare un consistente aumento rispetto agli anni precedenti. Sul podio il Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche (+38,6%), il Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali (+30%) e il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali (+15,9%). Ed è proprio il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali a registrare il maggiore incremento in termini assoluti, con un incremento di 174 matricole rispetto all’anno precedente.

· Lauree magistrali al +26,9%: vero e proprio boom

Il dato delle lauree magistrali è ancora “in fieri”, cioè potrebbe ulteriormente migliorare perché le immatricolazioni ai corsi di secondo livello possono essere formalizzate fino al 31 marzo 2021. Ad oggi però gli immatricolati certi sono già 526 in più rispetto al 2019-2020, per un incremento del 26,9%. Non considerando i Dipartimenti nei quali sono incardinati corsi magistrali di nuova attivazione, per i quali dunque non c’è un raffronto diretto con l’anno scorso, il Dipartimento che cresce di più nelle magistrali è quello di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC (+39,1%), seguito dal Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie (+35,7%) e dal Dipartimento Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali (+33,9%). Da segnalare anche l’ottimo risultato conseguito dal Corso di laurea magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, di nuova attivazione, al quale risultano già iscritti 172 studenti.

· Provenienze: l’Ateneo conferma la sua forte attrattività fuori provincia. Cresce l’Emilia-Romagna

Anche quest’anno l’Università di Parma si conferma fortemente attrattiva per gli studenti di fuori Parma. Tra i nuovi iscritti alle lauree triennali e magistrali a ciclo unico la quota della provincia di Parma è pressoché invariata, con oltre il 31%. Cresce invece la quota di studenti provenienti dall’Emilia-Romagna nel suo complesso: 58,5% contro il 55,1% dello scorso anno. Le matricole dei corsi triennali e magistrali a ciclo unico da fuori regione passano dal 44,9% al 40,9%. La Lombardia, con il 18%, è la regione percentualmente più presente dopo l’Emilia-Romagna, a seguire Puglia (4,7%) e Sicilia (4,2%).

 · Genere: le donne sono il 59%

L’Università di Parma attrae le studentesse, che tra gli iscritti al primo anno delle lauree triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico “battono” gli studenti: 41% gli studenti, 59% le studentesse. Tra i Dipartimenti più “gettonati” dalle ragazze, a livello percentuale, troviamo: con l’80% di nuove iscritte il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC e con il 75% di nuove iscritte i Dipartimenti di Scienze Medico-Veterinarie e di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali. Resta invece largamente preponderante la componente maschile nei Dipartimenti di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche (75% di studenti nuovi iscritti) e di Ingegneria e Architettura (69%).

Il Dipartimento in cui, tra i nuovi iscritti, la presenza maschile e quella femminile sono più bilanciate resta quello di Scienze Economiche e Aziendali: studenti al 56%, studentesse al 44%.

 · Inclusione: Parma resta punto di riferimento

L’Università di Parma, con il servizio Le Eli-Che, si conferma punto di riferimento importante per gli studenti appartenenti a fasce deboli, per i quali è attivo da anni un servizio che è fiore all’occhiello dell’Ateneo con specifiche strutture di affiancamento e accoglienza. I numeri 2020-2021 parlano di 379 studenti seguiti dal servizio.

 · Ricerca Matricole 2020-21: quando si sceglie, perché, quali le fonti di informazione

Nella ricerca Le matricole e la scelta dell’Università di Parma, condotta dall’Ateneo su tutte le nuove matricole e cui hanno risposto oltre 4.800 studenti, emergono dati interessati sulla scelta universitaria in fatto di tempistiche, motivi e fonti di informazione.

Ben il 54% degli studenti (contro il 36% dello scorso anno) afferma di aver deciso di iscriversi all’Ateneo di Parma dopo l’esame di maturità: un dato in netto aumento, che mostra come sia particolarmente tardivo il momento in cui lo studente decide se e dove iscriversi all’Università. Inversamente, sono un numero limitato gli studenti che decidono di iscriversi con anticipo: il 24% durante il 5° anno della scuola superiore e il 12% prima del 5° anno della scuola superiore.

Per quanto riguarda i motivi della decisione di iscriversi a Parma, al primo posto va segnalato “L’ambiente universitario a misura di studente”, una voce che, insieme a “Offerta di strutture di supporto allo studio (biblioteche, laboratori, ecc.)”, indica l’estrema importanza della percezione, da parte delle future matricole, di entrare a far parte di un ambiente accogliente, pensato per il loro benessere e per fornire loro i supporti più idonei per rendere il percorso di studio efficace e adeguato alle aspettative.

Altro fattore che risalta è la cosiddetta “brand reputation”, che ha progressivamente permesso all’Università di avere un posizionamento altamente positivo nei propri pubblici di riferimento: gli alti riscontri ottenuti da reputazione, prestigio e immagine positiva dell’Ateneo testimoniano l’importanza del lavoro fatto dall’Università in questi anni per comunicare correttamente all’esterno il valore e la qualità della propria attività.

Per quanto riguarda, infine, le fonti di informazione (la domanda posta agli studenti era “Come sei venuto a conoscenza dell’Università di Parma?”), le due fonti principali si confermano “Conoscenti/Amici/parenti già iscritti” (46%), che ricoprono il ruolo di principali influencer nei confronti dei giovani 19enni, e il “Sito web dell’Ateneo” (27%), che conferma la rilevante posizione che detiene da anni, ai vertici tra le fonti informative utilizzate per la scelta dell’Università. Come fonte di informazione calano gli Open Day (5,3% rispetto al 15,5% dello scorso anno) che quest’anno per l’emergenza da COVID-19 si sono svolti on line, e cresce invece Instagram (4,9%), sul quale molto si è lavorato e che ha registrato una rilevante crescita nel numero di follower nell’ultimo anno.

«I dati delle iscrizioni che presentiamo oggi sono davvero confortanti – commenta il Rettore Paolo Andrei – considerate le difficili condizioni in cui tutto il sistema universitario si è venuto a trovare a causa dell’emergenza sanitaria e tenuto conto degli sforzi che tutti noi abbiamo compiuto per garantire continuità didattica e diritto allo studio. L’impegno profuso dalla nostra Università, così come dall’intero sistema universitario, ha consentito di affrontare le difficoltà causate dalla pandemia sviluppando ancora una volta, con tutte le energie possibili, una strategia di investimento sui giovani e sulle loro straordinarie qualità. E i giovani hanno risposto molto bene, dimostrando la loro voglia di apprendere, di confrontarsi e di impegnarsi in un percorso che all’Università di Parma vuole essere di crescita umana e culturale. Proprio su questo desidero soffermarmi in modo particolare: sul senso di responsabilità e sull’impegno dimostrato dall’intera comunità universitaria di Parma, in tutte le sue componenti. E ai nuovi studenti che da poche settimane sono entrati a farne parte desidero porgere un affettuoso benvenuto, nella certezza che sapranno incarnare questi valori con ulteriore slancio e vivacità».

 «Abbiamo lavorato tanto e non ci siamo mai fermati – aggiunge la Pro Rettrice alla Didattica e Servizi agli studenti Sara Rainieriperché l’Ateneo sapesse adattarsi al meglio all’evolversi della situazione, mantenendo inalterata la sua qualità e stando sempre al fianco dello studente. Basti pensare a tutte le novità che si sono succedute nell’ambito della didattica, alle condizioni che hanno imposto di ricorrere all’online, pur non rinunciando alla presenza quando possibile, sempre garantendo massima sicurezza. I dati delle iscrizioni ci confortano, e ci dicono che la strada è quella giusta: chi già studia all’Università di Parma ha fatto da “influencer” su chi doveva iscriversi, costruendo un “tam tam” positivo che può avere le sue ragioni solo nel fatto che qui gli studenti si trovano bene, si sentono accolti e davvero al centro dell’attenzione di un Ateneo di qualità che sa prepararli al meglio, che ha un’offerta formativa di alto livello e che, insieme alla Città, s’impegna per affiancarli in tutto».

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